Anche l’escursione alla cima del Monte Carmo in Val Borbera è stata aggiunta alla lista di quelle effettuate. Dopo Chiappo, Ebro, Giarolo e Cosfrone mi mancava giusto questa montagna della Val Borbera. L’occasione per effettuare un’escursione al Monte Carmo è stato il primo sabato di settembre, la giornata è iniziata con il sole ma dalle 13 hanno iniziato ad avvicinarsi diverse nubi dalla pianura. Dapprima sembravano lontane poi hanno iniziato a sfiorare il Monte Ebro, poi lo hanno lambito completamente ed hanno iniziato a protendersi verso il Monte Chiappo. Nonostante le previsioni dessero tempo buono per tutta la giornata e maltempo per la giornata di domenica, visto l’avanzare verso di noi di tutte quelle nubi, ci siamo rimessi in marcia subito dopo il pranzo al sacco ed, accelerando il passo, siamo rientrati alle Capanne di Cosola con foschia e temperature decisamente autunnali.
Peccato perché la sosta sulla cima del monte Carmo a 1.640m di quota era stata molto piacevole ed appagante.
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Descrizione dell’itinerario da Capanne di Cosola al Monte Carmo
Il percorso dalle Capanne di Cosola al Monte Carmo si snoda, quasi in linea retta, da nord a sud e lungo il sentiero 200 Borbera-Spinti. Come ho già avuto modo di segnalare in altri articoli del blog, il sentiero 200 della provincia di Alessandria è un itinerario lungo circa 100km che parte da Stazzano e, attraversando le valli Borbera e Spinti, ritorna poi ad Arquata Scrivia. È suddiviso in 5 tappe e si può quindi effettuarlo per intero oppure percorrere le singole parti o piccole porzioni di esso come abbiamo fatto noi oggi.
L’itinerario dalle Capanne di Cosola al Monte Carmo che abbiamo percorso oggi fa appunto parte della terza tappa (Capanne di Cosola – Monte Antola).
Parcheggiamo l’auto nel piazzale vicino all’Albergo Capanne di Cosola e ne approfittiamo per prendere un caffè nel bar della struttura. A quell’ora c’è giusto un altro escursionista solitario che sta chiedendo informazioni per raggiungere anche lui il Monte Carmo.
Oltre la staccionata in legno, sulla destra del complesso alberghiero, intravediamo la palina da dove parte il nostro itinerario odierno. Qui sono riportate le indicazioni per il Monte Cavalmurone, Poggio Rondino ed il sentiero n° 200, vicino c’è anche una mappa della zona con l’indicazione del percorso che dovremo effettuare. Transitiamo sul retro dell’albergo e poi svoltiamo verso destra e ci addentriamo nel bosco dove lo sterrato diventa una mulattiera. Poco più avanti sbuchiamo in un bel prato con bella veduta. Non a caso, leggermente più in alto rispetto al sentiero che stiamo percorrendo, è stata posizionata una grossa panchina in legno. Non è una Big Bench originale ma data la sua altezza permette di ammirare il bel panorama da un punto privilegiato.
Tutto il percorso è un continuo susseguirsi di salite e discese che si snodano, alternandosi, in faggete, talvolta fitte e ben ombreggiate, zone prative oppure crinali montuosi di questa porzione della Val Borbera. È un percorso molto vario, alcune salite/discese sono più lunghe e marcate mentre altre sono brevi. Il fondo del sentiero in alcuni tratti presenta ciotoli e nelle discese più lunghe è leggermente scivoloso.
L’itinerario dalle Capanne di Cosola al Monte Carmo è complessivamente ben segnato, spesso troviamo sui tronchi delle piante i cartelli con il numero 200 oppure il segnavia orizzontale bianco/rosso che aiutano a mantenersi sul percorso corretto. Solo in un bivio abbiamo avuto un minimo di esitazione ma è bastato avanzare leggermente su uno dei due sentieri fino ad incontrare un piccolo cartello bianco/rosso fissato ad un tronco con la scritta 200 che ci ha dato la certezza di proseguire in quella direzione.
Dopo circa una paio di chilometri dalla partenza raggiungiamo il Monte Cavalmurone (1.662m), il sentiero continua tra lievi saliscendi seguendo il confine tra le province di Alessandria e Piacenza. Una discesa ed una salita più ripide delle precedenti ci portano in prossimità del Monte Legnà dove troviamo una palina.
Tralasciamo la deviazione che porta in cima a questo monte di 1.669m e proseguiamo sul sentiero 200 verso il Monte Carmo. Il sentiero perde rapidamente quota tra zone prative fino ad arrivare ad un bivio dove teniamo la sinistra ed entriamo nuovamente in un bel bosco di faggi.
Poco più avanti usciamo nuovamente nell’area prativa di Poggio Rondino (1.543m) e, dopo alcuni tratti tra faggete e prati, affrontiamo la salita finale per raggiungere la cima del Monte Carmo (1.640m) dove si staglia la croce metallica.
Il panorama dalla sommità di questo panettone verde è strepitoso. Riconosciamo il monte Alfeo, il Lesima con il suo radar, le cime del gruppo Antola. Sulla vetta del Monte Carmo si incontrano i confini di tre regioni (Piemonte, Lombardia e Liguria) e non a caso qui transitava la Via del sale lombarda che collegava Pavia a Genova. Salendo verso il Monte Carmo abbiamo visto un paio di cartelli che indicano appunto questo antico tracciato.
Quello che una volta era un tracciato di carattere commerciale che si percorreva con i muli per trasportare il prezioso sale da Genova verso Pavia in cambio di lana, oggetti ed armi, adesso è un itinerario per gli amanti dell’escursionismo e della vita outdoor tra paesaggi naturali quasi incontaminati.
Poco dopo ci raggiunge un giovane escursionista che era invece partito dalle Capanne di Carrega. Scambiamo alcune chiacchiere poi vedendo il fronte nuvoloso avvicinarsi prima al Monte Ebro e poi puntare verso il Monte Chiappo ed il Carmo, decidiamo di ritornare alle Capanne di Cosola. Anche l’altro escursionista rinuncia all’itinerario che aveva pianificato e torna indietro.
Percorriamo lo stesso sentiero dell’andata a ritroso, risalendo verso il Monte Legnà vediamo alcune mucche in lontananza che pascolano vicino al sentiero. Non abbiamo mai incontrato delle mucche con i cani e non sappiamo come Lapo e Maira possano reagire alla loro vista. Man mano che saliamo le vediamo però spostarsi su un altro versante del monte e per questa volta evitiamo l’incontro con le mucche.
Nell’ultimo tratto tra il Monte Cavalmurone e le Capanne di Cosola si alza un po’ di foschia dal fondovalle ma la visuale rimane abbastanza buona e non abbiamo problemi a percorrere il rimanente sentiero. La temperatura però si abbassa di qualche grado, noi comunque avevamo portato maglie e gilet antivento negli zaini.
Pazzesco questo itinerario verso il Monte Carmo: siamo partiti in mattinata in estate e ci ritroviamo al rientro, dopo poche ore, in pieno autunno. Perfino i cani sembrano basiti da questo cambiamento del meteo. In montagna ed anche negli appennini non è infrequente!
In conclusione
Nonostante la breve sosta sulla cima del Monte Carmo a causa del peggioramento del meteo, l’escursione merita di essere intrapresa. I panorami a 360 gradi che si godono da questa cima, la varietà del percorso ma anche le vedute lungo l’itinerario e le colorate fioriture dei prati appagano della lunghezza dell’itinerario.
Inoltre, per gli amanti della storia e delle tradizioni, questo è un percorso sulle tracce dei viandanti che lo percorrevano trasportando sale ed altri beni da scambiare o commerciare tra Liguria e Lombardia. Le poche costruzioni presenti quà e là, i piccoli borghi rimasti pressochè inalterati nel tempo, il silenzio che si gode da queste cime e la natura selvaggia ed incontaminata sembrano catapultare il viandante moderno in quel periodo storico.
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Dati tecnici
Tutti i dati sotto riportati sono da ritenersi puramente indicativi.
- Partenza/arrivo: parcheggio presso l’Albergo Capanne di Cosola (AL), altitudine 1.423m. Indirizzo: località Capanne di Cosola 5, 15060 Cabella Ligure.
- Tappe intermedie: Monte Cavalmurone, Monte Legnà, Poggio Rondino
- Tipologia escursione: andata e ritorno si svolgono sullo stesso percorso
- Lunghezza totale percorso: circa 14,8km
- Dislivello positivo: 673m
- Altitudine massima: 1.671m
- Altitudine minima: 1.460m
- Tempo percorrenza: circa 4 ore e ½, escluse soste
- Difficoltà: E (escursionistico)
- Sentiero: n° 200
- Segnavia: riga orizzontale rossa/bianca e qualche palina
- Carta/mappe:
- Periodi consigliati: primavera ed autunno, inizio e fine estate. In piena estate (luglio ed agosto) le temperature sono troppo alte ed in inverno c’è il rischio di trovare ghiaccio e talvolta molta neve.
- Copertura cellulare: con gli operatori Fastweb e CoopVoce non ho avuto problemi di copertura
- Note: consiglio di verificare le condizioni meteo prima di partire. Il percorso non è adatto a bambini piccoli o ai passeggini, è necessario dotarsi di zaino portabimbi. Suggerisco abbigliamento e calzature adeguati alle escursioni in montagna viste le condizioni dei sentieri, racchette telescopiche da Nordic Walking, cappellino, occhiali da sole, crema solare con protezione alta, giacca antivento e antipioggia leggera, scorta acqua o bevande. Su questi monti non c’è alcun rifugio, l’unico punto di ristoro è l’Albergo-ristorante Capanne di Cosola.
- Disclaimer: https://giringiro.eu/utility/disclaimer-dichiarazione-di-non-responsabilita/ (leggere in particolare gli articoli 3-4-6-8-10)
Annotazioni
- In un paio di punti abbiamo trovato due piccole frane che hanno leggermente ristretto la mulattiera ma il percorso complessivo non è affatto difficile, non ci sono corde o tratti esposti. È solo lungo e richiede un po’ di allenamento, oltre a scarponi da escursionismo in montagna. Le racchette telescopiche possono essere utili nei tratti più scoscesi e con pietrisco.
- Non abbiamo trovato fontane o rii dove abbeverare i cani, ricordati di portare acqua anche per il tuo amico a 4 zampe. Ci sono molti tratti nel bosco ma altrettanti sui crinali o zone prative in pieno sole. In estate potrebbe essere pericoloso per il cane camminare nelle ore più calde.
- In alcuni tratti il fondo della mulattiera era umido e scivoloso, con scarpe da escursionismo dotate di suola scolpita si evita di scivolare.
Traccia GPX
Nel mio spazio sul sito Wikiloc potete scaricare liberamente la traccia GPX di questo percorso con i relativi waypoint ossia i punti di passaggio significativi -> https://it.wikiloc.com/percorsi-escursionismo/dalle-capanne-di-cosola-al-monte-carmo-in-val-borbera-185692009
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Sembra interessante questo cammino, soprattutto per i panorami dalla vetta. Lo segno tra quelli da provare prima che faccia poi troppo freddo a quelle quote. Aggiungeresti qualche foto?
Ciao Luca hai ragione, non ho più inserito le foto. Lo farò quanto prima 🙂