Dopo essere già stata sui monti Ebro e Chiappo, ho finalmente effettuato anche l’escursione sul monte Giarolo. Oltre che vedere una cima sulla quale non ero mai stata, questa camminata è stata anche l’occasione per festeggiare il mio compleanno in maniera insolita e portare i due cani su un percorso un po’ più tecnico e lungo rispetto a quelli che abbiamo percorso in questi primi mesi dalla loro adozione.
Lapo ha finalmente raggiunto una discreta condizione fisica; deve prendere ancora 3/4kg di peso ma ha messo su un po’ di massa muscolare ed è attivissimo e vivace. Un cane completamente diverso dal mucchietto d’ossa che avevo adottato ad ottobre 2023.
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Il monte Giarolo è una cima dell’appennino ligure ma si trova nella piemontese Val Borbera. Con i suoi 1.473m di altezza è tra le principali vette della provincia di Alessandria.
Avevo individuato su internet un percorso con partenza da Cantalupo Ligure ed arrivo sul monte Giarolo ma, oltre alla lunghezza totale di 16km, anche la pendenza di 1.000m sarebbe stata eccessiva sia per me che ho poco allenamento in questo periodo che per i cani. Così ho deciso di studiare al computer un giro meno pesante ed ho scelto di partire da Vendersi, noto come il “paese degli spaventapasseri”, a quota 718m s.l.m.
Le previsioni per sabato davano tempo soleggiato e buono per l’intera giornata, in realtà in questa pazza primavera 2024 siamo riusciti a beccare almeno tre diverse stagioni in una sola giornata. Eravamo comunque attrezzati per i cambiamenti.
Descrizione del nostro itinerario Vendersi – Giarolo
Parcheggiata l’auto nella piazzetta di Vendersi risaliamo verso la parte più alta del paese. Ci sono già alcuni spaventapasseri posizionati nei giardini e nelle stradine del borgo e la simpatica osteria sembra pronta ad attendere gli avventori.
Quasi sulla sommità del borgo, volgendo lo sguardo a sinistra si nota il campo di lavanda che tra poche settimane fiorirà. Ho visto su instagram che quest’anno ci sarà qualche simpatica novità per chi deciderà di andare a visitarlo, non vi spoilero in cosa consista.
Noi teniamo la destra fino ad imboccare una mulattiera pietrosa e scoscesa che si arrampica sulla Costa di Vendersi. Devo ammettere che si fatica ad individuare la partenza del sentiero tanto è dissestato il percorso sulla roccia frammentata dall’erosione. Iniziare l’escursione con una salita così irta non è il mio massimo. Almeno il meteo è favorevole: il sole è piacevolmente tiepido nonostante l’altitudine ed il cielo azzurro carico, una leggera brezza rinfresca l’aria e sembra quasi infondere energia per affrontare il cammino.
Poco più avanti la mulattiera diventa più evidente e prendiamo quota in fretta, basta girarsi verso il paese per godere di un magnifico panorama e comprendere quanto siamo saliti in così poco tempo.
Dopo circa 600 metri in continua ascesa e 165m di dislivello positivo, incrociamo il sentiero n° 210 che da Cantalupo Ligure sale alla cima del monte Giarolo. Una palina ci indica la direzione da prendere, teniamo la destra e continuamo a salire in questo fitto bosco selvaggio di conifere ed arbusti. Questo sentiero è più largo del precedente ma il fondo, anche a causa delle forti piogge degli ultimi mesi, è a tratti disconnesso e con diverse pietre e detriti.
Troviamo alcune deviazioni sia a destra che a sinistra che tralasciamo, la traccia GPX che ho caricato nel navigatore mi aiuta a seguire l’itinerario giusto anche perchè in alcuni punti può non essere ben chiaro quale sia l’itinerario corretto. Le paline sono poche, talvolta si nota il segnavia bianco/rosso su qualche tronco di albero ma niente di più.
Sempre procedendo in salita, a tratti tosta, per altri 2,6km arriviamo in prossimità del primo dei tre ripetitori posti vicino alla vetta del monte Giarolo. Siamo saliti di oltre 510 metri. Il bosco lascia spazio ad aree prative, percorriamo gli ultimi 400 metri e siamo finalmente in cima al monte Giarolo che è un enorme cupolone di prato verde sul quale spuntano alcuni esemplari di orchidee selvatiche viola. La grossa statua del Cristo Redentore ci da il benvenuto essendo anche probabilmente i primi escursionisti della giornata. Il silenzio regna sovrano e ce lo godiamo.
Nell’ultima parte di salita il meteo è però cambiato. Alcuni nuvoloni hanno via via oscurato il cielo e quando arriviamo sulla vetta è uniformemente grigio. Incrocio le dita sperando che non piova anche perché le previsioni meteo della sera precedente promettevano sole per tutto il giorno. Di pioggia non ne cadrà.
Ci fermiamo giusto il tempo per abbeverare i cani, consumare uno spuntino e scattare alcune foto ricordo poi proseguiamo il cammino per non raffreddarci troppo visto che il sole non ne vuole sapere di farsi nuovamente vedere. Nel frattempo arrivano sulla cima del Giarolo altre 5 persone da direzioni diverse e scambio alcune parole con un escursionista solitario.
Il panorama da quassù è molto bello nonostante il cielo cupo e la foschia che non permette di vedere bene la Pianura Padana, il mar Ligure e le cime appenniniche più lontane. Distinguo chiaramente il vicino monte Gropà, poi il Panà, il Cosfrone e più lontano l’Ebro e forse anche il Chiappo. Queste cime sono unite dal sentiero n° 200 che consiste in un lungo ed interessante percorso sia sui crinali che nelle valli di questa parte sud orientale del Piemonte.
E’ proprio una zona perfetta per praticare l’escursionismo.
Purtroppo qualche vandalo ha divelto la palina e distrutto il cartello con le indicazioni dei sentieri che transitano sulla cima del Giarolo ma, grazie alla traccia che avevo creato con il sito BRrouter, trovo la direzione da seguire verso i Piani di San Lorenzo.
La mulattiera iniziale lascia poi il posto ad un sentiero che scende con varie curve tra boschi di faggi ed abeti fino ad intersecare una carrozzabile sterrata. In diversi punti c’è molto fango sia per le copiose piogge primaverili ma anche per i numerosi rii che incontriamo e che dobbiamo guadare. Il livello dell’acqua è basso e non supera mai gli scarponcini da trekking.
Dopo aver percorso circa 1,8km dalla vetta troviamo una palina con le indicazioni per il Rifugio dei Piani di San Lorenzo ed imbocchiamo il sentiero sulla sinistra in falsopiano.
Percorriamo ancora un chilometro e mezzo circa fino ad arrivare ad un’ampia radura in cui è posizionato il bel Rifugio Piani di San Lorenzo. La struttura è di proprietà di un’associazione di promozione sociale, La Pietra Verde E.T.S., che lo ha rilevato dal fallimento della locale Comunità Montana alcuni anni fa.
Nei weekend è aperto grazie alla presenza di alcuni associati e funge da punto di ristoro e/o pernottamento in camerata per i numerosi escursionisti che transitano in queste zone di confine tra Piemonte e Liguria ma anche per coloro che salgono quassù con l’auto tramite la carrozzabile. Si tengono anche i campi estivi per i ragazzi e, solo nella bella stagione, vi è anche la possibilità di pernottare in tende che vengono posizionate nell’ampio prato. Chissà quanto è bello dormire sotto le stelle ed ascoltare i rumori ed i sospiri del bosco di notte. Per eventuali informazioni su questa struttura vi invito a contattare direttamente l’associazione tramite il proprio sito web.
Nel frattempo il meteo è di nuovo cambiato ed è ritornato il sole, nel bosco c’è molta afa per l’elevato tasso di umidità. Seguendo le indicazioni delle paline e della traccia GPX ci raccordiamo dapprima al sentiero 210 e poi alla mulattiera che avevamo percorso in mattinata e ritorniamo a Vendersi. La salita era stata faticosa ma la discesa su questi due percorsi merita un po’ di attenzione perchè si scivola sui detriti e sulle pietre nascoste sotto alle foglie umide.
Con le ultime forze ci condediamo un breve giro nel borgo alla ricerca degli spaventapasseri e poi riprendiamo l’auto per tornare a casa.
In conclusione
Il giro ad anello da Vendersi al monte Giarolo a noi è piaciuto anche se le pietraie scoscese non sono la mia passione, soprattutto quando devo percorrerle in discesa. Nonostante la presenza di quelle brutte antenne per le telecomunicazioni, la cima del monte Giarolo offre un magnifico panorama a 360 gradi che vale la pena di ammirare.
Dati tecnici dell’anello Vendersi-Giarolo
Tutti i dati sotto riportati sono da ritenersi puramente indicativi.
- Partenza/arrivo: piccolo parcheggio di Vendersi (AL), altitudine 728m, coordinate 44°43’11.6″N 9°05’09.1″E
- Tappe intermedie: monte Giarolo (1.473m) e rifugio Piani di San Lorenzo (1.101m)
- Tipologia escursione: giro ad anello
- Lunghezza totale percorso: poco oltre 10km
- Dislivello positivo: 813m
- Altitudine massima: 1.473m
- Altitudine minima: 718m
- Tempo percorrenza: circa …. ore, escluse soste
- Difficoltà: E (escursionistico)
- Sentiero:
- Segnavia: riga orizzontale rossa/bianca e qualche palina
- Carta/mappe:
- Periodi consigliati: primavera ed autunno, talvolta anche inizio estate. In piena estate (luglio ed agosto) le temperature sono troppo alte ed in inverno c’è il rischio di trovare ghiaccio e talvolta molta neve.
- Copertura cellulare: con gli operatori Fastweb e CoopVoce non ho avuto problemi di copertura
- Note: consiglio di verificare le condizioni meteo prima di partire. Il percorso non è adatto a bambini piccoli o ai passeggini, è necessario dotarsi di zaino portabimbi. Suggerisco abbigliamento e calzature adeguati alle escursioni in montagna viste le condizioni dei sentieri, racchette telescopiche da Nordic Walking, cappellino, occhiali da sole, crema solare con protezione alta, giacca antivento e antipioggia leggera, scorta acqua o bevande. Sul monte Giarolo non c’è alcun rifugio.
- Disclaimer: https://giringiro.eu/utility/disclaimer-dichiarazione-di-non-responsabilita/ (leggere in particolare gli articoli 3-4-6-8-10)
Variante Vendersi – Giarolo
Di seguito vi spiego una possibile alternativa per evitare la ripida mulattiera che dalla sommità di Vendersi si collega al sentiero 210.
A vostra scelta potete parcheggiare sia nel parcheggio dove ho lasciato io l’auto che in prossimità della partenza del sentiero alternativo.
Vicino al trivio, coordinate 44°43’18.2″N 9°04’45.1″E, tra Via Prato, Via della Chiesa e Via Albirola passa il sentiero n° 210 che sale verso il monte Giarolo. E’ possibile parcheggiare in uno slargo vicino a tre panchine in pietra.
La lunghezza totale dell’itinerario è leggermente maggiore rispetto al percorso che ho effettuato io ma si evita il tratto sulla mulattiera sgarrupata. Qui sotto trovate un disegno esplicativo.
Traccia GPX
Nel mio spazio sul sito Wikiloc potete scaricare liberamente la traccia GPX di questo percorso con i relativi waypoint ossia i punti di passaggio significativi -> https://it.wikiloc.com/percorsi-escursionismo/escursione-ad-anello-vendersi-giarolo-in-val-borbera-171726971#wp-171726975
Curiosità
- da oltre un secolo, più precisamente dal 1911, si svolge annualmente ad inizio agosto una solenne processione sulla vetta del Giarolo come atto di devozione verso Cristo Redentore.
- il monte Giarolo rientra in un itinerario escursionistico a lunga percorrenza di circa 100km della provincia di Alessandria. Per maggiori informazioni date un’occhiata alla scheda del sentiero n° 200 -> https://int.provincia.alessandria.it/sentieri/index.php?whattodo=sentierilunghi&id=1
- dal 2006 sui sentieri di quest’area si svolge la durissima corsa “Le porte di Pietra” con partenza da Cantalupo Ligure. La gara di trail running si svolge annualmente nel mese di maggio e consta di tre percorsi, quello più impegnativo è lungo oltre 70km con un dislivello positivo di più di 4.000 metri. Una corsa per veri iron man!
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La Val Borbera tra ribelli, leggende e natura
Spesso si sente parlare di natura incontaminata ma qui esiste davvero un territorio selvaggio e puro, fatto di persone semplici che amano la propria terra e che cercano di valorizzarla facendone conoscere i prodotti ma anche la storia e le bellezze attraverso i numerosi sentieri. Una terra che ha patito molto per lo spopolamento ma che non si da per vinta, anche adesso che un insensato progetto vorrebbe piazzare 20 pale eoliche al di sotto dei crinali delle principali montagne della Val Borbera devastandola irrimediabilmente.
Non a caso un cammino sociale tracciato da pochi anni si chiama proprio “Il cammino dei ribelli” , è lungo 130km totali e suddiviso in 7 tappe. Si snoda su tratturi e sentieri percorsi dai banditi in epoca feudale, dai partigiani ma anche dai contadini e dagli allevatori. Per chi avesse piacere di saperne di più ecco il sito da consultare: https://www.ilcamminodeiribelli.it/
Queste vallate si prestano anche a leggende più o meno spaventose. Come ad esempio quella del misterioso Cangalo, metà uomo e metà animale che si aggirava nei boschi di notte ma c’è chi giura di averlo visto di recente. Ad Avi invece si narra della donna di Avi che compare nelle gelide e fredde notti invernali avvolta in un lungo velo nero strappato.
Nella valle del Gordenella gli anziani amano invece raccontare dei misteriosi fasci di luce che una volta al mese illuminavano in maniera intensa una parte della valle per una mezz’ora per poi dissolversi.
Durante il nostro cammino non abbiamo incontrato né il Cangalo né la donna di Avi ma la Val Borbera, ricca di fitti boschi e puntellata di piccoli borghi dimenticati, sembra davvero un luogo fatato e non è detto che non sia abitata da esseri misteriori e leggendari. Magari la prossima volta li incontreremo 😉
Come raggiungere Vendersi
In fondo all’articolo che avevo scritto a proposito di Vendersi e dei suoi spaventapasseri potete trovare le indicazioni per raggiungere questo borgo valborberino -> https://giringiro.eu/2022/09/vendersi-un-borgo-rinato-con-gli-spaventapasseri/
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