Oggi vi racconto la nostra escursione lungo il Sentiero della Pace nel Parco delle Capanne di Marcarolo nel basso Piemonte che abbiamo da poco effettuato in senso antiorario. E’ un percorso tutto sommato facile, con poco dislivello e relativamente breve ma denso di significati per i tragici eventi che si svolsero in zona durante la II guerra mondiale.
Anche il contesto naturalistico e geomorfologico ha una certa rilevanza in questa escursione. Natura e storia si fondono e confondono in questo itinerario lungo i sentieri percorsi dai partigiani durante il secondo conflitto mondiale. Purtroppo è anche un emblema della cementificazione selvaggia, della cupidigia umana e dello sperpero di denaro pubblico.
Lungo il tragitto vi sono alcuni cartelli che forniscono spiegazioni sia sul significato dell’itinerario che sul tema della pace in generale.
Noi però non ci siamo limitati al solo giro ad anello della Pace ed abbiamo effettuato una deviazione per andare a vedere anche il luogo noto come Tana del Lupo, un rifugio nella roccia utilizzato dai partigiani per nascondersi durante i rastrellamenti. Il nostro percorso é quindi un poco piú lungo e con un maggiore dislivello rispetto al semplice Sentiero della Pace.
Descrizione dell’itinerario
Il Sentiero della Pace, essendo un anello, ha piú punti di partenza come si vede anche nel cartello sottostante. Noi abbiamo lasciato l’auto nel parcheggio (lettera P nella mappa qui sopra) posto sulla provinciale SP165 tra il ristorante Cascina Foi e la località Capanne di Marcarolo. L’itinerario si snoda nel Parco Naturalistico delle Capanne di Marcarolo che venne istituito nel 1979.
Parcheggiata l’auto, ci prepariamo per la camminata odierna. Il sentiero sembra essere ben segnalato, come dimostrano i diversi cartelli visti alla partenza. Tuttavia preferisco comunque attivare il GPS portatile per tracciarlo completamente, inclusa la deviazione alla Tana del Lupo.
Oltrepassiamo una sbarra verde, seguiamo le indicazioni ed iniziamo subito a scendere su una strada forestale sterrata in buono stato. Ai lati si notano varie specie arboree tipiche della zona come castagni, roveri, faggi, frassini.
La passeggiata è molto facile e piacevole ed a tratti regala belle visuali sul Monte Tobbio e le altre cime dell’Appennino Ligure.
In breve giungiamo al Mulino Nuovo che è un bivacco incustodito in gestione alle sezioni del CAI della Provincia di Alessandria ed é usato per le attivitá di alpinismo giovanile.
Questo edificio, come datazione, è un poco più antico di quello che troveremo più avanti che si chiama Mulino Vecchio. Sul fianco della costruzione, ristrutturata sul finire degli anni 90, si nota ancora la vecchia ruota in ferro del mulino mentre in alto sulla facciata c’è lo stemma nobiliare degli Spinola seppur sbiadito.
Questi ultimi erano una delle più antiche e importanti famiglie genovesi, insieme ai Doria, Fieschi, Negrone ed ai Grimaldi e furono i proprietari di questo mulino la cui costruzione risale al 1500 circa.
Dal Mulino Nuovo proseguiamo in direzione del Mulino Vecchio seguendo il segnavia del Sentiero della Pace. Da qui inizia un sentiero nel bosco piú tecnico, stretto ed a tratti pietroso che scende gradualmente fino ad arrivare al punto più basso dell’escursione. Arriviamo a fiancheggiare il Rio Mulino e poco piú avanti scorgiamo l’edificio del Mulino Vecchio. Daisy come di consuetudine non appena sente il rumore del rio vuole subito scendere sulla sua sponda per bere.
L’intera struttura del Mulino Vecchio é stata oggetto di restauro nel 2009 al fine di creare una foresteria ad uso del Parco della Pace ma, per problemi sorti tra i vari enti ed associazioni e la comunità montana che avevano spinto per questa ristrutturazione, non è mai stata aperta e purtroppo versa in stato di abbandono. Da diversi anni è preda di ghiri e ladri. Anche la vegetazione sta pian piano ricoprendo l’edificio in alcuni punti. E’ davvero un peccato vedere come vengano malamente dilapidati soldi pubblici nell’indifferenza più totale, la ristrutturazione era costata solo 300.000 euro (rif. articolo del 12/08/2018 sul sito Giornale 7).
Tra l’altro durante i lavori di ristrutturazione, a causa del via vai di mezzi, è stato pure devastato l’antico sentiero con pavimentazione in pietra che portava al mulino e che è andato perduto.
Oltre il Mulino Nuovo parte una pista forestale che sale tra la vegetazione. Si alternano aree boschive a ex radure in cui stanno ricrescendo diverse varietá di arbusti come rose canine, prugnoli e biancospini. Guadiamo il Rio Benedicta (ad inizio agosto 2023 c’é pochissima acqua) ed in breve raggiungiamo la provinciale SP165 in prossimitá dei resti della Cascina Benedicta, parzialmente ristrutturata e messa in sicurezza in anni recenti.
Visitiamo i ruderi della cascina in cui venne effettuato il rastrellamento nel 1944 e ci soffermiamo a leggere le targhe e le tavole che raccontano questa tremenda pagina della nostra storia. La narrazione dettagliata dell’eccidio della Benedicta puó essere letta sul sito Polcevera.net.
Adiacente ai ruderi della Cascina Benedicta, si nota un orribile ecomostro in cemento armato e parzialmente rivestito in pietra. L’edificio mai terminato avrebbe dovuto diventare un centro di documentazione sulla strage della Benedicta e fulcro del Parco della Pace. Nonostante il notevole esborso di denaro pubblico, la costruzione non é mai stata finita ed il progetto che prevedeva la creazione di un auditorium, un laboratorio didattico, un archivio documentale, aree ricettive ed uno spazio polifunzionale é praticamente fermo da anni.
Ogni tanto viene stanziato un nuovo finanziamento e si aggiunge un serramento o qualche pietra.
Personalmente lo ritengo un affronto alla memoria di quanti hanno perso la vita nell’eccidio della Benedicta. E’ una costruzione senza senso ed inutile in un’epoca in cui i documenti sono comodamente consultabili online. E’ fortemente impattante ed imbarazzante che sia stato concesso il permesso di edificare in un Parco Naturalistico ed in prossimitá dei resti della Cascina Benedicta. Infine, visto lo stato in cui versano sia la strada provinciale SP165 che quelle di collegamento dai centri abitati piú vicini, é pressoché improbabile che possa esserci una tale affluenza di pubblico da giustificare la costruzione di un impianto cosí faraonico con tanto di personale a presidiarlo. A mio avviso avrebbe dovuto rimanere un luogo di pace, silenzio e ricordo, non una delle tante cattedrali nel deserto.
Ci sono altri modi per mantenere vivo il ricordo di quell’eccidio e non é costruendo uno scempio del genere che si aiuta a diffondere i valori per i quali molti giovani lottarono ed imolarono le loro vite durante la Seconda Guerra Mondiale.
Dai ruderi della Benedicta scendiamo lungo la provinciale SP165 in direzione del guado sul Gorzente fino ad arrivare alla zona con la Cappella dei Partigiani, le fosse comuni dove furono seppelliti i partigiani dopo la fucilazione ed il Sacrario.
Dal Sacrario risaliamo sulla provinciale e, quasi di fronte a noi, troviamo un cartello con le indicazioni per l’Ecomuseo di Cascina Moglioni, centro visite del Parco Capanne di Marcarolo. Imbocchiamo quella strada in leggera salita e, poco piú avanti, deviamo in direzione dei cartelli che indicano “Tana del Lupo”. In alcuni punti si nota la scritta Tana del Lupo in altri c’é solo il simbolo del Sentiero della Pace che ho fotografato piú sopra.
Dopo un primo tratto nel bosco su sentiero facile ed in lieve pendenza, il percorso inizia a scendere di quota, si restringe fino a diventare una mulattiera. Si alternano tratti nella boscaglia ad altri su pietraie con vista verso il Monte Tobbio e le cime della zona tuttavia il percorso diventa via via sempre meno individuabile anche a causa dell’erba alta. Perfino Daisy si ferma e lascia andare avanti noi in alcuni punti in cui il sottobosco ha quasi completamente ricoperto il sentiero.
Qualche avallamento e buca nonchè le radici degli arbusti nascosti dall’erba alta rischiano di far cadere.
Questa é la parte meno facile perché l’itinerario non é chiaramente individuabile ed i cartelli con il simbolo del Sentiero della Pace si diradano, la traccia GPX che trovate più sotto può sicuramente essere d’aiuto. Inoltre in alcuni punti le radici delle piante e pietre rendono il fondo del sentiero piú sconnesso e difficoltoso rispetto a quello effettuato in precedenza.
Dopo un’ultima deviazione a sinistra ed un tratto su rocce arriviamo alla grotta naturale detta “Tana del Lupo” dove sostiamo un attimo. Tutto attorno è silenzio, si sente solo lo stormire delle foglie del fitto bosco e qualche insetto che vola. Un cartello posto nel 2008 dall’ANPI riassume e ricorda quanto avvenne in questo luogo.
Ritorniamo alla Benedicta ripercorrendo a ritroso lo stesso itinerario e, subito prima dell’ecomostro, imbocchiamo una malconcia scalinata sulla destra che sale nella boscaglia. La palina indica Cascina Pizzo / Anello del Sentiero della Pace “La Benedicta”.
Poco più avanti notiamo a sinistra l’antica neviera della Cascina Benedicta che é stata recentemente riportata alla luce. Un dettagliato cartello spiega il funzionamento di questi “frigoriferi” del tempo passato.
La mulattiera prosegue in salita nella boscaglia, a tratti in maniera piú ripida, fino ad arrivare ad una radura in cui si trova Cascina Pizzo dove eventualmente é possibile sostare e fare il picnic. Anche questa cascina é stata restaurata in tempi recenti ed ospita il Centro Documentale del Parco della Pace della Benedicta. Alcuni cartelli indicano i vari percorsi escursionistici della zona.
Avendo deciso di fermarci a mangiare in un locale vicino al guado sul Rio Gorzente non abbiamo portato con noi il pranzo al sacco e proseguiamo in direzione dell’agriturismo I Foi.
Il sentiero fiancheggia per un breve tratto la provinciale poi sbuca su quest’ultima in prossimitá del ristorante I Foi. Proseguendo una trentina di metri su asfalto sulla SP165 ritorniamo al parcheggio chiudendo l’anello.
Il percorso del Sentiero della Pace della Benedicta a noi è piaciuto, anche solo per la varietà degli ambienti attraversati e la natura selvaggia. La deviazione verso la Tana del Lupo presenta qualche tratto sconnesso ed il sentiero non è sempre individuabile ma è comunque un percorso escursionistico suggestivo e gradevole.
Spiace solo vedere come ancora una volta l’uomo sia riuscito a violentare la natura, devastando un luogo della memoria e buttando via soldi in ristrutturazioni tanto faraoniche quanto inutili e che hanno pure devastato parte del sentiero originario in pietra antica che portava al Mulino Vecchio.
Dati tecnici
- Partenza/arrivo: area parcheggio su SP165 tra Agriturismo I Foi e località Capanne di Marcarolo, coordinate 44°33’28.2″N 8°46’26.8″E
- Tappe intermedie: Mulino Nuovo (700m s.l.m.), Mulino Vecchio (620m s.l.m.), ruderi Benedicta (690m s.l.m.), Sacrario della Benedicta (678m s.l.m.), Tana del Lupo (612m s.l.m.)
- Tipologia escursione: anello in senso antiorario
- Lunghezza totale percorso: circa 8,9km
- Dislivello positivo: 280m
- Tempo percorrenza: circa 2 ore e 40 minuti
- Difficoltà: F (facile) la prima parte dal parcheggio al Mulino Nuovo poi l’itinerario diventa di grado E (escursionistico)
- Sentiero: non è numerato
- Segnavia: simbolo Sentiero della Pace che vedete qui sotto (é presente sia sull’anello che nel tratto verso Tana del Lupo)
- Carta/mappe: carta escursionista del Parco Naturale delle Capanne di Marcarolo, scala 1:25.000, casa editrice Ingenia
- Copertura cellulare: pressoché nulla con la maggior parte degli operatori di telefonia mobile
- Periodi consigliati: primavera ed autunno sono preferibili, nelle torride giornate estive le temperature potrebbero essere troppo alte. In inverno c’è il rischio di trovare ghiaccio e talvolta neve. Gli appassionati di racchette da neve possono divertirsi a percorrere l’anello del Sentiero della Pace in questa stagione.
- Note: consiglio abbigliamento e calzature adeguati alle escursioni in montagna e di verificare le condizioni meteo prima di partire. I bastoncini telescopici possono essere di aiuto soprattutto nel tratto da/per la Tana del Lupo. L’intero percorso non è adatto a bambini piccoli o ai passeggini, è necessario dotarsi di zaino portabimbi. Da portare con sé: acqua o bevande, cappellino, occhiali da sole e crema con protezione solare, giacca leggera antivento, maglia di ricambio.
Quando abbiamo percorso questo itinerario ad agosto 2023, non abbiamo rilevato particolari criticità a parte quelle segnalate nel post (es. erba alta ed un paio di deviazioni non molto chiare), nel frattempo a causa di eventi meteorologici od altro la situazione potrebbe essere cambiata. - Disclaimer: https://giringiro.eu/utility/disclaimer-dichiarazione-di-non-responsabilita/ , leggere in particolare gli articoli 3-4-6-10
Traccia GPX
Nel mio spazio sul sito Wikiloc potete scaricare liberamente la traccia GPX di questo percorso con i relativi waypoint ossia i punti di passaggio significativi -> https://it.wikiloc.com/percorsi-escursionismo/sentiero-della-pace-e-tana-del-lupo-nel-parco-capanne-marcarolo-177127079
Curiosità
- il nome Foi deriva dalla presenza di faggete in questa zona
- le neviere: questo cartello presso la neviera della Benedicta spiega nel dettaglio come si produceva, conservava e trasportava il prezioso ghiaccio
Link utili
- Ente Parco Capanne di Marcarolo: Aree Protette dell’Appennino Piemontese
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