Vai al contenuto
Sei in Home » Escursioni » Escursioni in Italia » Escursione sul Monte Tobbio: 1.092m di felicità e panorami

Escursione sul Monte Tobbio: 1.092m di felicità e panorami

Monte Tobbio visto dal punto panoramico sulla SP165

L’escursione sul monte Tobbio, centro ideale del Parco Naturale delle Capanne di Marcarolo, è un percorso perfetto per scoprire gli appennini che separano Piemonte e Liguria ma soprattutto per godere di una magnifica vista che abbraccia i quattro punti cardinali.

Il monte Tobbio, pur ricadendo in territorio piemontese, con i suoi 1.092 metri è tra le vette più alte del gruppo montuoso del Figne nell’Appennino Ligure ed è la più alta dell’ovadese. Per molti abitanti di quest’area il Tobbio è un luogo del cuore, una sorta di montagna sacra anche perché da notevole distanza e da varie angolazioni se ne scorge l’inconfondibile e massiccio profilo.

Inoltre, il fatto che sulla sua sommità ci sia una chiesetta biancastra che, colpita dal sole, sembra quasi illuminarsi, aiuta ulteriormente ad identificare questo monte rispetto ad altre cime della zona.

Escursione sul monte Tobbio
La cappelletta in località Eremiti con i vari segnavia

Ovunque ci voltiamo nell’ovadese ma anche in altri punti della provincia di Alessandria, lui è sempre li e sembra tenerci d’occhio.

Seppure non sia minimamente comparabile alle alte vette delle Alpi, dalla sua cima si hanno magnifiche visuali. Verso sud lo sguardo spazia verso il Santuario della Madonna della Guardia di Ceranesi, il Mar Ligure e talvolta si nota la Corsica. Volgendo gli occhi a nord e nord-ovest, oltre la distesa della Pianura Padana, si può vedere in lontananza l’intero arco alpino ed è facile individuare cime come il Monviso, Cervino ed il gruppo del Rosa. Infine verso est si vedono le montagne che caratterizzano le Valli Borbera e Curone.

Soprattutto in inverno e con cielo perfettamente terso i panorami a 360 gradi che regala sono notevoli. Di contro, nelle giornate autunnali ed invernali grigie o con nebbia, si fa invece fatica anche solo a trovare la chiesetta sulla sua sommità pur essendo quasi arrivati in vetta.

L’itinerario di cui vi parlo oggi l’ho già percorso diverse volte, l’ultima nell’inverno 2019/2020 con una lieve spruzzata di neve ed un poco di ghiaccio nella parte più bassa ed in compagnia della segugia Daisy.

Dove parte il sentiero per il monte Tobbio

Presso la località Valico Eremiti sulla provinciale SP165, non lontano dall’omonima cascina, c’è una cappelletta votiva nei cui pressi parte il sentiero che conduce alla cima del monte Tobbio.

Il valico degli Eremiti è posto all’incrocio tra la provinciale SP165 che congiunge Bosio con le Capanne di Marcarolo e la strada che porta verso Voltaggio.

Nelle vicinanze della cappelletta ci sono alcuni spazi per lasciare l’auto in modo da non intralciare la strada provinciale. Altrimenti bisogna procedere in direzione Campo Ligure e Piani di Praglia e trovarne altri ma non ce ne sono molti. Negli ultimi anni sono state posizionate anche alcune panche per riposarsi dopo l’escursione o fare un picnic.

Consiglio vivamente di non lasciare oggetti di valore in auto perché purtroppo a volte vengono forzate le serrature ed aperti i bagagliai nonostante nei weekend ci sia un certo passaggio di moto e veicoli soprattutto nella bella stagione.

Dal Valico Eremiti al Monte Tobbio
Il tratto iniziale del percorso nel bosco

Descrizione dell’escursione al monte Tobbio

Il percorso dagli Eremiti verso il Tobbio di cui vi parlo è quello classico, lungo la coseddetta “via normale”. Ci sono anche altre vie per salire al Tobbio come la direttissima ed altre tracciate nel tempo da vari escursionisti ma, dopo gli ultimi lavori di manutenzione effettuati a settembre 2020 che hanno interessato anche il posizionamento di nuovi cartelli e paline, si è cercato di limitare l’accesso a questi percorsi.

L’Ente di gestione delle Aree Protette dell’Appennino Piemontese (ex ente Parco Naturale Capanne Marcarolo) ha infatti avviato una una campagna per sensibilizzare i fruitori del monte Tobbio a percorrere esclusivamente i due sentieri ufficiali 401 e 401A e contrassegnati da segnavia verticali e orizzontali. L’apertura di nuovi percorsi oltre a quelli ufficiali, il fatto che la montagna sia pressochè brulla e soprattutto le violenti piogge dovute ai cambiamenti climatici determinano continue frane che mettono a rischio anche la sottostante provinciale.

Sulla sinistra della cappelletta ai piedi del Tobbio c’è un’evidente palina che indica la nostra meta. Il segnavia da seguire sono tre bolli gialli pieni oppure segnavia bianco/rosso CAI con il numero 401.

I tempi di percorrenza indicati sono: 1 ora e 5 minuti per il Passo della Dagliola e poi altri 40 minuti per arrivare in cima al monte Tobbio. Con Daisy che annusa ogni centimetro non è sempre facile restare in queste tempistiche ma a noi poco importa.

Salendo verso il monte Tobbio con il cane
La “pietraia” del Tobbio con qualche traccia di neve

All’andata il percorso verso il Tobbio è in continua e costante salita, ci sono pochissimi punti con un leggero falsopiano.

Il primo tratto si svolge in un bosco abbastanza rado poi gradatamente il sentiero si inerpica sui fianchi sempre più brulli e selvaggi della montagna. In questa prima parte, avendo fatto molto freddo nella settimana precedente, troviamo alcune piccole lastre di ghiaccio. A salire non c’è problema ma a scendere dovrò ricordarmene per evitare di scivolare, purtroppo Daisy al guinzaglio tende un po’ a tirare nei tratti in discesa.

Il fondo del sentiero è fin da subito pieno di pietrisco ed attraversiamo anche un paio di punti con piccole frane che hanno ammassato diverse pietre sulla mulattiera. La mia preoccupazione è che Daisy non prenda storte o si ferisca con qualche pietra più tagliente.

Dopo aver percorso circa 1km dalla partenza incontriamo sulla sinistra un evidente sentiero in discesa. La palina indica che quello è il percorso verso il paese di Voltaggio (sentiero n° 403) ma noi proseguiamo verso il Tobbio. Successivamente arriviamo in una zona aperta e sferzata da un vento intenso e teso, è il Passo della Dagliola posto a 856 metri s.l.m. Una palina indica i vari sentieri che transitano in questo punto e che conducono al Monte Figne, al Bric Tavolin ed alla Cascina Carosina.

Cerco di scattare un paio di foto anche se fatico perfino a tenere fermo il cellulare per il forte vento ma Daisy si lamenta perchè non ama particolarmente stare ferma con vento gelido che soffia.

Ci rimettiamo subito in marcia e da questo punto seguiamo il simbolo di due bolli gialli pieni con linea orizzontale gialla. Siamo quasi a metà percorso ed abbiamo ancora 236 metri di dislivello da salire.

Il percorso verso il monte Tobbio non è complesso ma può essere scivoloso, anche nella bella stagione, per la presenza di ciotoli e piccole pietre. Inoltre, a parte il primo e breve tratto nel bosco, tutto il resto dell’itinerario è sotto il sole. Meglio tenerne conto nel caso in cui lo affrontiate in giornate calde. 

Dal valico Eremiti alla cima del monte Tobbio
Ancora un po’ di salita ma si comincia a vedere la chiesetta del Tobbio!

Che la zona sia spesso sferzata dal vento si intuisce sia dalla scarsa vegetazione che dalla presenza di curiose sculture lignee che altro non sono che piante od arbusti che hanno perso la battaglia con il vento.

Dal Passo della Dagliola verso la cima il sentiero effettua alcuni piccoli tornanti che spezzano un po’ la salita. Anche al ritorno sono utili per evitare di caricare troppo il peso sulle ginocchia.

Essendo il paesaggio completamente brullo, dopo pochi minuti di camminata cominciamo a vedere la chiesetta posta sulla cima del monte Tobbio che aiuta a trovare il percorso giusto nel caso in cui manchino i segnavia ufficiali.

Escursione con il cane sul Tobbio
Foto ricordo di Daisy sul Tobbio (il traliccio è stato rimosso nel frattempo)

Arrivate in cima vediamo diverse persone e pure alcuni cani, uno dei quali è lasciato libero ed infastidisce gli altri. Dopo aver scattato qualche foto ricordo, cerco un posto più defilato e soprattutto riparato dal vento ed effettuiamo la sosta per consumare il pranzo al sacco. Nello zaino ho portato uno snack ma anche una scorta d’acqua e la ciotola per abbeverare Daisy.

Il ritorno lo effettuiamo sullo stesso percorso dell’andata nel primo pomeriggio.

In conclusione

Non ricordo più quante volte sono già salita quassù ma il sentiero verso il Tobbio continua ad emozionarmi ed appagarmi con le sue belle visuali. Mi sento sul tetto del mondo anche se alla fine sono solo poco oltre i 1000 metri. Il folto numero di persone che si trova spesso sulla cima testimonia quanto questa montagna sia amata nell’alessandrino e non solo. L’ultima volta che sono salita ho incrociato ad esempio alcuni escursionisti di Milano.

Escursione sul Monte Tobbio
La segnaletica presente nel Parco Naturale delle Capanne di Marcarolo

Dati tecnici itinerario Eremiti / Tobbio

  • Partenza: Valico degli Eremiti sulla SP165, altitudine 559m s.l.m., coordinate 44°35’59.0″N 8°48’25.7″E
  • Arrivo: monte Tobbio, altitudine 1.092m s.l.m.
  • Tappe intermedie: Passo della Dagliola (856m s.l.m.)
  • Tipologia escursione: andata e ritorno si effettuano sullo stesso percorso
  • Lunghezza totale percorso: circa 8km, andata e ritorno
  • Dislivello positivo: 533m
  • Tempo percorrenza: circa 3 ore e 1/2, andata e ritorno
  • Difficoltà: E (escursionistico)
  • Sentiero: n° 401
  • Segnavia: tre bolli gialli pieni, successivamente due bolli gialli pieni con linea a fianco
  • Carta/mappe: carta escursionista del Parco Naturale delle Capanne di Marcarolo, scala 1:25.000, casa editrice Ingenia
  • Copertura cellulare: nulla
  • Periodi consigliati: primavera ed autunno, talvolta anche inizio estate. In piena estate le temperature sono troppo alte ed in inverno c’è il rischio di trovare ghiaccio e talvolta molta neve.
  • Note: consiglio abbigliamento e calzature adeguati alle escursioni in montagna e di verificare le condizioni meteo prima di partire. I bastoncini telescopici possono essere di aiuto. Il percorso non è adatto a bambini piccoli o ai passeggini, è necessario dotarsi di zaino portabimbi. Da portare con sé: acqua o bevande, cappellino, occhiali da sole e crema con protezione solare, giacca leggera antivento, maglia di ricambio.
  • Disclaimer: https://giringiro.eu/utility/disclaimer-dichiarazione-di-non-responsabilita/  , leggere in particolare gli articoli 3-4-6-10
  • .
Escursione al monte Tobbio in autunno
Una giornata sul Tobbio con il CAI di Ovada in mezzo alle nubi

Note

  • la Chiesa di Nostra Signora di Caravaggio sulla cima del monte Tobbio è stata costruita nel 1897. In un locale annesso alla chiesa è stato ricavato un bivacco non custodito e molto sobrio per gli escursionisti, questo riparo è comodo nelle giornate fredde o troppo ventose. Qui è conservato un libro sul quale è possibile lasciare un pensiero dopo l’ascesa al Tobbio. Nel locale c’è anche una stufa, è buona norma che chi sale sulla montagna porti un ciocco di legna in modo da ripristinare la scorta.
  • nel mese di ottobre la sezione CAI di Ovada organizza la tradizionale “polentata sul Tobbio”. Al mattino presto alcuni soci (una volta ero andata anche io) caricano tutto il necessario sulle spalle, pentolone incluso, per cucinare una fumante polenta in maniera tradizionale e distribuirla poi a tutte le persone che salgono sulla vetta verso mezzogiorno. Per la data esatta della polentata consiglio di dare un’occhiata alla pagina Facebook del CAI Ovada.
  • nei giorni precedenti il Natale alcuni volontari del CAI Ovada salgono a preparare il presepe nel locale adiacente la chiesa del Tobbio.
  • il 26 maggio di ogni anno, in occasione della ricorrenza dell’apparizione della Madonna di Caravaggio avvenuta il 26 maggio 1432, si svolge una festa molto sentita. Alle 14 viene celebrata la messa nella chiesetta sul Tobbio mentre alle 9 del mattino da Cascina Carrosina parte una processione che sale verso il monte. I Cristezzanti, termine con il quale vengono definiti i membri di una Confraternita religiosa che porta i crocifissi, recano sulle spalle un pesante crocifisso della Confraternita di Tramontana dalla cascina fino alla cima del Tobbio inerpicandosi lungo la mulattiera.
  • il toponimo Eremiti che da il nome al valico e ad alcune costruzioni della zona rimanda alla possibile presenza in passato di persone che, per motivi religiosi, avevano deciso di estraniarsi dal resto del mondo. D’altronde non lontano da qui si trovano i resti dell’ex abbazia della Benedicta il cui nome è un richiamo alla presenza di strutture monastiche nei secoli passati.
  • nelle giornate soleggiate si rischia l’insolazione o il colpo di calore vista la mancanza di vegetazione. Prestate dunque attenzione ai bambini e ai cani e portate acqua a sufficienza da bere sia per voi che per i vostri amici a 4 zampe.
  • le riprese con droni in base all’art. 14 del Regolamento di Fruizione del parco vanno autorizzate preventivamente dall’ente che gestisce il Parco Capanne di Marcarolo.
Ometto in pietra
Uno degli “ometti” in pietra che si incrociano lungo il sentiero e che aiutano a seguirlo

Altri itinerari che salgono verso il Tobbio

Tra gli itinerari ufficiali e segnati vi sono i seguenti:

  • sentiero n° 401A dal Valico degli Eremiti. E’ il percorso noto come “diretta”, decisamente più ripido e tecnico rispetto al 401 ed ovviamente un poco più corto. Il segnavia è un cerchio giallo vuoto barrato orizzontalmente.
  • sentiero n° 403 con partenza da Voltaggio, il segnavia è un triangolo equilatero giallo pieno. Da Voltaggio i tempi di percorrenza sono di circa 2 ore e 40 minuti di cammino fino alla cima del Tobbio.
  • sentiero n° 405 da Ponte Nespolo (guado sul Rio Gorzente) posto a 507m s.l.m. Il segnavia sono due rombi gialli pieni fino al Passo della Dagliola e poi seguire indicazioni per la cima del Tobbio. Questo sentiero inizia sul retro della Baita Rio Gorzente, locale di ristoro aperto indicativamente dal metà aprile a fine settembre (dipende dalle condizioni meteo). Il tempo di percorrenza, sola andata, è di circa 2 ore e 10 minuti.
  • sentiero n° 402 dai laghi della Lavagnina, il segnavia sono due barre verticali gialle piene. Questo lungo percorso arriva fino alla cappelletta in località Eremiti poi per salire in vetta bisogna seguire l’itinerario che vi ho descritto. Per scoprire questo itinerario potete dare un’occhiata ad un mio precedente articolo ->
Palina sentieri Parco Capanne Marcarolo
La palina presso il guado sul Rio Gorzente con le indicazioni per il sentiero n° 405

Monte Tobbio con il cane

Il percorso che sale sul monte Tobbio non va preso alla leggera con i 4 zampe. E’ consigliato a cani con un po’ di allenamento perchè molto faticoso e sconnesso per loro. Proprio nell’estate 2019 una squadra di operatori del Soccorso Alpino di Alessandria era stata impiegata per andare a recuperare un cane che era salito con i suoi padroni verso la cima ma al ritorno non era più riuscito a proseguire perchè stremato dalla fatica e dal dolore perché si erano piagati i polpastrelli.

Nel caso in cui portiate con voi il cane nelle giornate soleggiate e/o con temperature più alte, considerate che essendo più vicino al terreno patirà maggiormente il caldo e che le pietre potrebbero ferirlo ai polpastrelli o anche solo screpolarli. Portate acqua per idratarlo spesso, lungo il percorso non ci sono fonti e ruscelli.

Il monte Tobbio fa parte del Parco Naturale Capanne Marcarolo, l’accesso dei cani all’interno del parco è consentito lungo i sentieri segnati ma è necessario tenerli al guinzaglio.

News gennaio 2024

Il 15/12/23 è stato approvato il nuovo Regolamento di fruizione delle aree naturali del Parco Naturale delle Capanne di Marcarolo che potete consultare a questo link.

In particolare, per quanto riguarda il monte Tobbio, è stato sancito il divieto per gli escursionisti di abbandonare i sentieri tracciati e segnati che percorrono il versante nord di questa cima.

Gli unici due sentieri che gli escursionisti possono percorrere per raggiungere la cima del Tobbio sono il numero 401 ed il 401A.

Chiesetta sul monte Tobbio
La storica targa sul fianco della Chiesa del monte Tobbio

Raggiungere il Valico degli Eremiti

L’auto o la moto sono gli unici mezzi per arrivare al Valico degli Eremiti, non ci sono mezzi pubblici che salgono fin quassù. Ovunque si passi le strade sono strette, piene di curve e molto spesso con buche o fessurazioni.

  • da Ovada: passando per Belforte Monferrato, Lerma, Casaleggio Boiro e Mornese si prosegue sulla provinciale SP170 in direzione di Bosio fino ad incontrare sulla destra il bivio per la provinciale SP165 (direzione: Eremiti e Capanne di Marcarolo). Percorrendo questa stretta strada con molte curve e qualche buca si giunge al Valico degli Eremiti che dista circa 25,2km da Ovada.
  • da Novi ligure: passando per Gavi Ligure, Alice, Bosio si prosegue sulla provinciale SP170 in direzione di Mornese fino ad incontrare sulla sinistra il bivio per la provinciale SP165 (direzione: Eremiti e Capanne di Marcarolo). Percorrendo questa stretta strada con molte curve e qualche buca si giunge al Valico degli Eremiti che dista circa 25km da Novi Ligure.
  • da Genova: il percorso più rapido è quello che prevede il transito sull’autostrada A7 con uscita al casello di Busalla, da qui è necessario raggiungere Voltaggio tramite le provinciali e poi proseguire verso il Valico degli Eremiti tramite una stretta e tortuosa strada. Un’alternativa leggermente più lunga ma un poco più agevole è quella di scegliere l’autostrada A26, uscire a Masone e da qui raggiungere il valico degli Eremiti passando per Campo Ligure, le Capanne di Marcarolo ed il guado sul Gorzente.

Link utili

[Ultimo aggiornamento: 29/01/2024]

RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright GIRINGIRO

Ti è piaciuto l’articolo? Condividilo sui tuoi canali social ed usa l’hashtag #giringiroblog oppure taggami con @giringiroblog. Vuoi invece lasciare una tua opinione, un suggerimento o chiedere qualche informazione supplementare? Scrivimi tramite l’apposito modulo dei commenti a fondo pagina. Grazie

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *