Le biciclette e le ciclabili olandesi sono una delle peculiarità e dei tratti distintivi di questa nazione, insieme ai mulini, ai tulipani, oltre a qualcos’altro che vi lascio immaginare. I Paesi Bassi sono il paese europeo con la più fitta rete di piste ciclabili e da molte persone sono considerati il regno indiscusso delle due ruote, un vero e proprio paradiso dei ciclisti.
Quando uno zio era venuto a conoscenza del fatto che mi sarei trasferita nei Paesi Bassi a giugno 2008, sapendo della mia passione per la bici da corsa, mi aveva detto “che bello te ne vai nel paradiso dei ciclisti“.
Più o meno è vero: ciclisti e biciclette nei Paesi Bassi sono trattati con un occhio di riguardo. Anche nel codice della strada olandese sono previste norme che tutelano chi usa la bicicletta. Tuttavia non si possono paragonare le belle ed emozionanti salite che si trovano quasi ovunque in Italia alle piatte ciclabili olandesi e non mi ha particolarmente entusiasmata girare in bici da corsa in questo paese. Infatti dopo poco tempo ho modificato la bici da corsa in una da trekking, decisamente più confortevole e divertente.
Secondo i dati 2021 del sito Fietserbond, la lunghezza totale delle piste ciclabili nei Paesi Bassi è di 37.000 km. Considerando che l’Italia da nord a sud è lunga circa 1300km secondo il sito Isprambiente ossia l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, fate due conti di quanti giri d’Italia si possono fare percorrendo tutte le ciclabili olandesi.
37.000km sono una cifra davvero impressionante ma secondo il CBS (Centraal Bureau voor de Statistiek), ossia l’Istituto Centrale di Statistica dei Paesi Bassi, è sottostimata. Nonostante il numero ragguardevole di piste ciclabili esistenti, il governo olandese sta comunque continuando a costruirne di nuove ed a migliorare e rendere più sicuri i tracciati più vecchi.
Grazie alla conformazione del suo territorio, che è pressoché totalmente pianeggiante e ad una particolare attenzione al rapporto uomo-natura ed alla qualità della vita, i Paesi Bassi hanno così raggiunto questo primato riuscendo a collegare sia le grosse città che i piccoli paesi con piste ciclabili alla portata di tutti.
Addirittura il Ministero dei Trasporti olandese sul suo sito promuove l’uso delle bici:
Bella quest’ultima frase, chissà se mai riuscirò a vedere qualcosa di simile scritto sul sito del Ministero dei Trasporti Italiano!
In Italia l’uso della bici è più basso e, comunque, spesso limitato al puro divertimento od alla pratica sportiva. Tuttavia nell’ultimo decennio anche da noi qualcosa è cambiato, ci sono sicuramente più persone che utilizzano la bicicletta nello spostamento casa-lavoro ma nessuna regione italiana è minimamente paragonabile ai Paesi Bassi come infrastrutture dedicate alle due ruote.
Gli olandesi utilizzano le biciclette tutti i giorni dell’anno e con qualunque condizione meteorologica, tra l’altro il meteo olandese è meno favorevole del nostro.
Per gli olandesi è normale usare la bici per andare al lavoro (anche quando devono indossare giacca e cravatta oppure tailleur e scarpe con i tacchi), a scuola, al mare nei fine settimana, fare la spesa, per portare i bambini all’asilo o a scuola, per uscire con gli amici sia di giorno che di sera, andare fuori a cena o a bere una birra, andare a trovare gli amici a casa, andare a pescare o a surfare sulle fredde e lunghe onde del Mar del Nord …….. ecc. Non è infrequente vedere giovani che portano la tavola da surf sotto braccio mentre pedalano oppure la mettono in un carretto attaccato posteriormente alla bici.
Muoversi in bici nei Paesi Bassi è ovvio e naturale.
Sempre secondo i dati del CBS, nel 2019 più di un quarto della popolazione olandese ha usato la bici per gli spostamenti casa-lavoro e viceversa. Considerando che la popolazione olandese nel 2019 era di 17.340.000 abitanti, significa che circa 4.335.000 persone sono andate al lavoro in bicicletta in quell’anno. I dati del 2020 e 2021 sono leggermente inferiori perché, a causa della pandemia Covid-19, molte aziende avevano optato per il telelavoro e, inevitabilmente, si erano ridotti gli spostamenti in bicicletta.
II primo ministro Mark Rutte, rieletto nel 2021, si è prefissato di portare 200.000 pendolari in più a raggiungere il posto di lavoro in bici o in combinazione con i mezzi pubblici durante il suo secondo mandato.
Il governo olandese ha così stanziato fondi ed avviato una campagna per sensibilizzare maggiormente le aziende ma anche i lavoratori autonomi a spingere i propri dipendenti ad usare la bici negli spostamenti casa-lavoro e viceversa. Per cercare di raggiungere l’obiettivo prefissato sono stati varati nuovi incentivi o migliorati quelli già esistenti:
- indennità chilometrica
- possibilità di usufruire in azienda di spogliatoi e docce
- disponibilità di rastrelliere o aree apposite per parcheggiare le bici
- presenza di punti di ricarica per bici elettriche
- incentivi fiscali per l’acquisto di bici o di quelle a pedalata assistita
Per fare un esempio all’ESA-Estec dove lavora Andrea al mattino vengono lasciati aperti e disponibili gli spogliatoi del centro sportivo interno per dare modo a chi raggiunge il posto di lavoro in bici di potersi cambiare ed eventualmente fare una doccia calda dopo la pedalata. Anche altre aziende più grosse si sono attrezzate in tal modo.
Ancora due cifre per meglio comprendere il tema “biciclette nei Paesi Bassi”: secondo dati del Bovag e del RAI Vereniging c’erano 22,9 milioni di biciclette (di cui 2,4 milioni a pedalata assistita) nei Paesi Bassi nel 2019. Sono numeri da capogiro.
Inoltre nei Paesi Bassi si stanno studiando alcune ulteriori misure per agevolare ulteriormente l’uso della bicicletta da parte della popolazione come per esempio:
- l’utilizzo delle nuove tecnologie a favore dei ciclisti: riducendo i tempi di attesa dei ciclisti ai semafori a loro dedicati oppure dando la possibilità di vedere tramite app quali parcheggi per bici hanno ancora posti liberi
- il potenziamento del servizio di trasporto delle bici sui mezzi pubblici. Ad esempio sui treni ci sono due fasce orarie, corrispondenti agli orari di punta, in cui le biciclette non possono essere trasportate a meno che non siano quelle pieghevoli.
- il miglioramento delle condizioni di sicurezza per gli anziani che pedalano poiché questa categoria è quella che più frequentemente viene coinvolta in incidenti
Un altro deterrente all’uso dell’auto privata nei Paesi Bassi potrebbe arrivare anche dalle recenti disposizioni che saranno attuate in un paio di città olandesi.
A Den Haag nel 2022 sono state ad esempio aumentate le tariffe dei parcheggi a pagamento su strada (non quelli nei silos multipiano) a 10 euro all’ora per favorire l’uso dei mezzi pubblici da parte delle persone.
E’ notizia recente il fatto che l’amministrazione locale voglia aumentare ulteriormente questa tariffa e portare il costo del parcheggio nel centro di Den Haag e di Scheveningen a 50 euro forfettari. Sia che ci si fermi pochi minuti che tutto il giorno la cifra da pagare è 50 euro. Questo inasprimento ha due obiettivi: lasciare più posti liberi in centro per i residenti nelle zone centrali e dotati di regolare permesso di parcheggio che invece fino ad ora non trovavano quasi mai posti liberi e rendere diseconomico usare l’auto per recarsi nel centro di queste due località.
Questa sorta di esperimento durerà un anno e poi si valuteranno i pro ed i contro. Ovviamente i commercianti del centro di queste due città hanno già alzato le barricate perchè temono di perdere clientela in favore della concorrenza delle zone più decentrate.
Ancora una considerazione sul pedalare nei Paesi Bassi
In questo paese, seppure con qualche distinguo (i ciclomotori che sono spesso ammessi sulle ciclabili olandesi), c’è un rispetto per i pedoni e i ciclisti che in Italia ce lo possiamo scordare. E’ una questione di mentalità e di educazione differenti.
Tanto per fare un esempio: nei Paesi Bassi quando un pedone si avvicina alle strisce pedonali, l’80-90% delle automobili si ferma e lo lascia passare tranquillamente (ossia senza suonare il clacson, senza fargli la gimcana intorno, senza costringerlo a dover correre precipitosamente dalla parte opposta della strada per evitare di essere investito). E’ pressochè impossibile vedere auto parcheggiate sulle ciclabili ma anche in seconda o terza fila lungo le strade o in zone pericolose per la circolazione.
In Italia il pedone è quasi una sorta di birillo del bowling per l’80% degli automobilisti e dei motociclisti, anche se attraversa sulle strisce pedonali; il parcheggio selvaggio è all’ordine del giorno anche nei piccoli centri.
Nel complesso nei Paesi Bassi ogni utente della strada utilizza esclusivamente i percorsi a lui dedicati e rispetta maggiormente gli altri.
Dopo queste considerazioni, spero vi sia venuta voglia di scoprire i Paesi Bassi in bicicletta se non lo avete ancora fatto.
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Ciao Raffaella!
Non sono molto amante dei viaggi in bici però devo dire che, siccome sto valutando l’Olanda per settembre, farò tesoro dei tuoi consigli e delle tue info. Volevamo visitare Amsterdam, se tutto va bene, e la bici ci sembra un ottimo mezzo per veder questa grande città.
Ciao Luca, direi che la bicicletta è un’ottima scelta. Tra l’altro da alcuni anni a questa parte il mese di settembre nei Paesi Bassi regala temperature piacevoli e, non meno importante, è un mese perfetto perché c’è meno ressa nelle principali attrazioni turistiche. In ogni caso Amsterdam non è poi così grande ed è anche facilmente visitabile a piedi magari usufruendo di qualche mezzo pubblico
Quanto costa noleggiare bici in Olanda? Mi sembra sia tutto molto caro
Ciao i costi sono abbastanza variabili da negozio a negozio e dipendono anche dalla tipologia di bici che si vuole noleggiare. Indicativamente si va dai 12 euro al giorno per una bici “muscolare” fino ai 40/50 euro al giorno per una bicicletta a pedalata assistita (elettrica). Scrivi “Fietsenverhuur + nome della città che ti interessa” su Google e troverai i siti dei negozi di quella città o zona che noleggiano bici con relativi prezzi. Fietsenverhuur significa noleggio biciclette 😉