Un lunedi di inizio primavera mi sono concessa un giro tra alcune delle chiese e pievi romaniche che costellano le colline astigiane e ne arricchiscono il paesaggio.
Spesso parlando di Astigiano vengono in mente le dolci e sinuose colline, i bei vigneti, il prezioso tartufo, le eccellenze della gastronomia locale. Questa terra però ha molto da offrire anche dal punto di vista storico-artistico.
Avevo già effettuato una parte di questo itinerario diversi anni fa ma, oltre ad essere una grigia giornata di fine inverno, avevo scattato delle diapositive che adesso, purtroppo, mi è difficile recuperare e digitalizzare perchè lo scanner mi ha abbandonata. Anche l’autunno offre comunque scorci particolari quando vigne ed alberi cambiano colori, le prime foschie creano visuali quasi magiche e sullo sfondo si cominciano a vedere le Alpi innevate.
Pur essendo lunedi ho comunque potuto vedere tutte le pievi di mio interesse perché erano visitabili. Inoltre il lato molto positivo è stato quello di non aver trovato altre persone nei vari siti ed ho potuto soffermarmi a mio piacimento. Il poterle visitare nel silenzio non ha prezzo, è stato un po’ come catapultarsi indietro nei secoli.
Dove siamo?
Ad est di Torino e a nord-ovest di Asti in Piemonte. La prima tappa (Montafia) di questo itinerario tra le chiese romaniche dell’astigiano dista circa 22km da Asti, 40km da Torino, 58km da Alessandria, 140km da Genova e 147km da Milano.
Cosa prevede l’itinerario di visita tra le chiese romaniche astigiane
- chiesa di San Martino a Montafia (XI sec.) e di San Giorgio a Bagnasco di Montafia (XI sec.)
- chiesa di San Secondo a Cortazzone (XII sec.)
- chiesa dei Santi Nazario e Celso a Montechiaro d’Asti (XII sec.)
- chiesa di San Lorenzo a Montiglio (XII sec. ?)
- chiesa di Santa Maria di Vezzolano ad Albugnano (XI sec. ?)
Chiese romaniche di Montafia
Da casa ho raggiunto per primo il borgo di Montafia nella vicina provincia di Asti. Sono uscita al casello autostradale di Asti ovest e poi ho seguito le indicazioni vocali del cellulare per una ventina di km su strade provinciali a tratti panoramiche.
Le Chiese di San Martino e San Giorgio sono entrambe pievi cimiteriali e visitabili liberamente durante gli orari di apertura dei cimiteri. La prima è dentro il cimitero di Montafia e la seconda è in quello di Bagnasco, una frazione che dista circa 2km da Montafia centro ma che comunque fa parte del territorio comunale.
Chiesa di San Martino
Per vederla occorre entrare nel cimitero che è posto su una collinetta a breve distanza dal paese di Montafia. Attraversando il paese si notano gli antichi bastioni del castello medievale che purtroppo non esiste più. San Martino è una pieve molto semplice con facciata a capanna ed interno ad unica aula. Sia l’esterno che l’interno hanno subito nel corso dei secoli vari interventi che ne hanno in parte mascherato la struttura originaria (es. l’intonaco in facciata) oppure l’hanno modificata. E’ l’abside la parte più importante perchè conserva i tratti caratteristici del romanico astigiano con pregevoli elementi decorativi.
L’alternanza di rossi mattoni e petra arenaria chiara è visibile anche nell’abside della Chiesa di San Secondo a Cortazzone.
La chiesa di San Martino venne eretta nel corso del XII secolo ma venne poi abbandonata alcuni secoli più tardi e non più usata perchè pericolante fino a quando agli inizi del 1900 venne parzialmente sistemata ed adattata alla nuova disposizione del cimitero e poi ristrutturata dopo il 1980. Fu in quest’ultima occasione che venne portato alla luce l’affresco che raffigura San Martino che porge il suo mantello al povero.
Chiesa di San Giorgio
Venne probabilmente edificata tra la fine del XI secolo e l’inizio di quello successivo. La Chiesa di San Giorgio è situata nel cimitero di Bagnasco ma in origine fu la chiesa parrocchiale di questo borgo. Colpiscono le sue dimensioni, decisamente superiori a quelle di altre pievi cimiteriali.
Presenta una facciata a salienti con un bell’arco inserito nella muratura sopra al portone di ingresso. L’interno è a pianta basilicale a 3 navate ed altrettanti absidi semicircolari con lesene ed archetti pensili. Custodisce alcuni pregevoli affreschi dei secoli successivi alla sua costruzione.
Chiesa romanica di San Secondo a Cortazzone
La splendida chiesa di San Secondo è situata in posizione panoramica su una piccola altura in località Mongiglietto, a breve distanza dal paese di Cortazzone. E’ probabilmente la più famosa tra le chiese romaniche della zona ed uno dei più pregevoli esempi d’arte romanica piemontese. Tuttavia le informazioni giunte a noi sono poche e talvolta contrastanti, a partire dall’origine del nome del colle sul quale è stata innalzata.
Nei weekend estivi è solitamente aperta e visitabile grazie ad alcuni volontari. Durante la settimana è però chiusa ed è necessario procurarsi la chiave per entrare.
Su internet avevo letto che le chiavi sono disponibili presso il distributore di benzina situato sulla strada provinciale 9 o presso il ristorante-pizzeria Il Puffo in Via per Montafia 11. Entrambi distano 1km o poco più dall’antica chiesa. Io mi sono fermata al distributore perchè il ristorante è chiuso il lunedi; è necessario lasciare un documento di identità.
La chiesa sorse nel XII secolo ma nel corso dei secoli subì alcune modifiche. Ad esempio la parte superiore in mattoni della facciata a salienti ed il campanile a vela sono della metà del 1600. L’esterno presenta varie e particolari decorazioni sulle fiancate e negli absidi, alcune delle quali sono curiose (conchiglie in facciata, sirene a doppia coda, mammelle ed un amplesso sul fianco destro) e non scontate per un edificio religioso.
L’interno buio e sobrio è a tre navate che terminano in 3 absidi semicircolari. Le navate sono suddivise da possenti pilastri e colonne con capitelli riccamente scolpiti, la pavimentazione è dello scorso secolo.
Nel prato antistante la chiesa di San Secondo c’è un’area con panchine e fontana con acqua potabile per fare una semplice sosta o pranzare al sacco ammirando il panorama.
Oltre che per la sua bellezza, anche solo la sua posizione vale un gita. Me ne ero già innamorata anni fa e continua ad affascinarmi.
Note sulla Chiesa di San Secondo
Le chiavi per visitare internamente la chiesa sono custodite presso:
- la famiglia Fiore (prima casa a sinistra) a breve distanza dalla chiesa
- il distributore di benzina in Via Casale 1. E’ chiuso la domenica ed i festivi, è aperto nei giorni lavorativi dalle 8 alle 12 e dalle 14 alle 19.
- il ristorante-pizzeria Il Puffo in Via Montafia 11. Chiuso il lunedi ma aperto dal martedi al venerdi dalle 9 alle 14 e dalle 17 alle 20. Il sabato e domenica è aperto dalle 9 alle 20 ininterrottamente.
Per poterla visitare tenete conto degli orari delle attività che custodiscono la chiave e, preferibilmente, procuratevela prima di salire alla chiesa.
Ulteriori dettagli su questa chiesa saranno pubblicati a breve sul blog in un articolo dedicato.
Chiesa romanica dei SS Nazario e Celso a Montechiaro d’Asti
Il complesso non è purtroppo visitabile internamente ma la suggestiva chiesa con il suo svettante campanile sono posizionati su un bel colle e si possono ammirare da varie angolazioni.
Ho parcheggiato sulla SP2 in uno spiazzo predisposto vicino allo sterrato che sale alla chiesa. A breve distanza c’è un agriturismo per capirci. Quando l’avevo visitata anni fa era in una situazione di degrado con la vegetazione che ne copriva parte della fiancata. Fortunatamente adesso la situazione è migliorata e si possono ammirare chiesa e campanile in tutto il loro splendore anche se solo esternamente.
La costruzione iniziò probabilmente tra il 1100/1130 ma già alla fine del 1500 un documento ne attesta le pessime condizioni, per questo motivo venne usata sempre meno per le celebrazioni. A metà del 1800, a parte la facciata, tutto il resto della chiesa venne demolito e poi ricostruito utilizzando le pietre originarie. Seguirono altri interventi in epoche successive per consolidarne le basi.
La semplice facciata a capanna è caratterizzata dall’alternanza di mattoni rossi e pietra arenaria che creano il classico bicromatismo a fasce orizzontali anche nel campanile alto 20 metri. Quest’ultimo è ingentilito da una monofora al secondo piano e da bifore nei due successivi. Guardandoli sembra quasi che uno dei due sia fuori luogo: il campanile troppo grande o la chiesa troppo piccola.
Chiesa romanica di San Lorenzo a Montiglio
Ecco un’altra pieve cimiteriale di pregevole fattura. Il primo documento in cui si parla di questa chiesa risale al X secolo, purtroppo però nel corso dei secoli la chiesa ha subito varie modifiche che ne hanno alterato l’aspetto iniziale. Sono andate ad esempio perse le due absidi laterali ed è rimasta solo quella centrale, la facciata a salienti è stata intonacata.
Pregevoli la parte esterna dell’abside con le varie decorazioni bicrome e l’interno.
La Chiesa di San Lorenzo fa parte del progetto “Chiese a porte aperte”. Per accedere alla chiesa è necessario scaricare l’omonima app Chiese a porte aperte, prenotare data ed orario di visita sull’app e poi recarsi presso la chiesa entro l’orario di visita e seguire le indicazioni scritte dettagliatamente sulla porta di ingresso che è sul fianco della chiesa (vicino all’abside).
Scansionando il QR code la porta si aprirà permettendovi di entrare. Entrando in chiesa sulla sinistra c’è il pulsante che avvia il racconto con la descrizione della chiesa. Alcune luci si attivano man mano che il narratore descrive le varie parti della chiesa per illuminarne i dettagli. Il racconto è coinvolgente e dettagliato, piacevole da ascoltare.
“Chiese a porte aperte” è un progetto in via sperimentale per visitare in autonomia chiese e beni culturali ecclesiastici del Piemonte e della Valle d’Aosta sfruttando le nuove tecnologie. L’ho trovato decisamente ben fatto ed utile e spero che anche altre chiese vengano presto inserite in questo circuito che offre la possibilità di aprire le porte e visitare beni che altrimenti resterebbero preclusi al pubblico.
In alternativa all’app è possibile reperire la chiave della Chiesa di San Lorenzo presso il Municipio di Montiglio, il wine-bar del Pozzo oppure il ristorante L Munfrà in base agli orari di apertura.
Ulteriori dettagli su questa chiesa saranno pubblicati a breve sul blog in un articolo dedicato.
Come usare l’app
- scaricare l’app Chiese a porte aperte da Google Play per i dispositivi Android oppure Apple Store per quelli Apple
- registrarsi tramite l’app oppure sul portale https://chiese-aperte.cittaecattedrali.it/user/ compilando i campi richiesti (es. nome, cognome, indirizzo, documento di identità, email … ecc.)
- dopo essersi registati è possibile visionare l’elenco dei luoghi vistabili, prenotare una visita scegliendo data, fascia oraria ed il numero dei partecipanti. Il “biglietto” per la visita rimane visibile sull’app
- nel caso in cui per qualche motivo si arrivi in ritardo, è possibile effettuare una nuova prenotazione tramite l’app
- una volta arrivati all’ingresso della chiesa che si intende visitare, cercare il cartello con il QR code ed inquadrarlo con l’app
- dopo pochi secondi la porta si aprirà automaticamente
- dentro alla chiesa, vicino all’ingresso, si trova il pulsante da premere per attivare la narrazione
- oltre al racconto i riflettori si accendono in automatico illuminando le parti della chiesa prese in esame durante la narrazione
- per uscire utilizzare il pulsante posto sulla serratura. Una volta usciti dalla chiesa assicurarsi che la porta si chiuda correttamente.
- in caso di problemi ad accedere ad un sito con l’app, contattare il numero 011 0898098
Il mio consiglio è di tenere a portata di mano il cellulare per attivare la funzione torcia nel caso in cui la chiesa sia troppo buia, sia all’ingresso che dopo che è terminata la narrazione e si sono spente tutte le luci in automatico.
Chiesa di Santa Maria di Vezzolano ad Albugnano
Avevo visitato questa chiesa nella mia precedente occasione, questa volta non è stato possibile perchè il lunedi è chiusa.
Tuttavia penso che possa essere interessante inserirla in questo percorso di visita. La chiesa di Santa Maria è tra i principali monumenti del Piemonte e, secondo la leggenda, venne fondata da Carlo Magno. Pur non essendo totalmente in stile romanico ma presentando anche alcune parti in stile gotico, è quindi un bell’esempio di transizione da uno stile all’altro e può aver senso vederla in ultimo in questo itinerario delle chiese romaniche.
La bellezza di alcuni suoi ornamenti e la raffinatezza del chiostro denotano l’importanza che questa chiesa ebbe nel XII e XII secolo. Seguì poi un lento ed inesorabile declino fino all’arrivo di Napoleone Bonaparte che decretò l’esproprio dei beni e declassò la chiesa di Santa Maria a semplice cappella campestre e trasformò il bel chiostro in un granaio.
Molto bella è la facciata a salienti con ricche decorazioni. Degni di nota gli affreschi trecenteschi del chiostro ed i capitelli delle colonnine.
La chiesa di S. Maria di Vezzolano è visitabile: da giovedì a domenica dalle 10:00 alle 18:00 (fino al 29 ottobre) poi solo il sabato e la domenica dalle 10:00 alle 17:00 fintanto che non entrerà in vigore l’orario estivo. Resta aperta il 2 novembre, giorno in cui si commemorano tutti i defunti, con orario 10:00/17:00.
L’itinerario delle chiese romaniche nell’astigiano si svolge tranquillamente in una giornata ma nulla vieta di suddividerlo in un fine settimana.
In aggiunta, per completare il weekend, si possono effettuare degustazioni in cantine o aziende agricole della zona oppure godere di bei panorami dalla sommità di alcune Panchine Giganti.
Una valida alternativa per unire attività fisica e scoperta del territorio è quello di effettuare questo itinerario in bici, magari noleggiando una confortevole e-bike. L’itnerario completo da Montafia ad Albugnano è di 42 km (sola andata), fattibile con una bici a pedalata assistita.
A questo punto non resta che lasciarsi conquistare dalla varietà e dalla singolare bellezza del paesaggio dell’astigiano ed immergersi in un weekend all’insegna di arte, storia, natura ma anche farsi conquistare da un territorio ricco di cultura ed eccellenze enogastronomiche.
Le Panchine Giganti della zona
Per gli appassionati di Big Bench o anche solo se non avete mai avuto occasione di vederne una, vi segnalo i numeri e le località delle 5 panchine giganti più vicine a questo itinerario.
- #38 a Castelnuovo Don Bosco
- #61 a Passerano Marmorito
- #134 a Moncucco Torinese
- #144 a Capriglio
- #151 a Cerreto d’Asti
Sul sito del Big Bench Community Project, la fondazione che ha dato inizio a questo progetto e che continua a gestirlo, potete trovare la mappa e le indicazioni delle varie panchine giganti in Italia e nel mondo. In alternativa potete usare Google Maps o la pratica app Tabui.
Come raggiungere Montafia
- in auto: il casello autostradale più vicino è quello di Asti ovest sull’autostrada A21 per chi arriva da Genova, Alessandria o Milano. Invece arrivando da Torino è meglio uscire a Villanova d’Asti.
- in treno: questo mezzo non è affatto comodo a meno che non lo si usi per caricare bicicletta o e-bike per potersi spostare tra le varie chiese. La stazione ferroviaria più vicina a Montafia è Villanova d’Asti (circa 9km). Da qui è poi necessario utilizzare i bus di linea che hanno orari limitati e che comunque non fermano in prossimità di tutti i luoghi da visitare.
Link utili
.
RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright GIRINGIRO
Ti è piaciuto l’articolo? Condividilo sui tuoi canali social ed usa l’hashtag #giringiroblog oppure taggami con @giringiroblog. Vuoi invece lasciare una tua opinione, un suggerimento o chiedere qualche informazione supplementare? Scrivimi tramite l’apposito modulo dei commenti a fondo pagina. Grazie