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Vendersi: un borgo rinato con gli spaventapasseri e la lavanda

Natalia e Pasquale a Vendersi

Vendersi (con l’accento sulla seconda E), come recita un cartello vintage in prossimità del paese, è una frazione di Albera Ligure a 720 metri d’altitudine: una manciata di abitanti e poche case che sembrano tenersi su le une con le altre poste in una delle valli più selvagge ed incontaminate del Piemonte.

Vendersi è nel cuore della Val Borbera, nella zona sud-orientale della provincia di Alessandria ossia nel basso Piemonte. Una terra appenninica che confina con altre tre province (Genova, Pavia, Piacenza) che ne hanno plasmato cucina, storia, cultura, dialetto e tradizioni, oltre che fortificato gli abitanti.

Gli spaventapasseri di Véndersi
Trova l’intrusa 😀

Queste sono sempre state zone di transito e passaggi ma hanno anche avuto una vocazione agricola fin dai tempi più remoti. Tuttavia lo sviluppo economico dopo il secondo dopoguerra, ha fatto si che molte piccole frazioni della Val Borbera si siano spopolate. Talune sono state proprio abbandonate ed oggi questi “villaggi fanstasma” vengono riscoperti grazie ad alcuni itinerari escursionistici che percorrono la Val Borbera.

In questo territorio però ci sono fortunatamente ancora persone che credono nelle sue potenzialità e si danno da fare per far conoscere la Val Borbera, i suoi borghi e le frazioni promuovendo un turismo tranquillo, a contatto con una natura quasi incontaminata, forse un po’ selvaggia ma che regala emozioni ad atmosfere d’altri tempi.

Anche i prodotti tipici della Val Borbera e del territorio meritano una grande attenzione: vini come il Timorasso, formaggi con latte ovino, vaccino e caprino, salumi pregiati delle terre del Giarolo, cereali, mieli, pesche, fragole, ciliegie e molti altri che vi invito a degustare e scoprire.

A proposito di enogastronomia, l’Associazione Albergatori e Ristoratori delle Valli Borbera e Spinti organizza un tour gastronomico con vari piatti della tradizione che si svolge sia in primavera che in autunno in numerosi ristoranti che aderiscono a questo progetto di valorizzazione delle eccellenze del territorio nato nel 1978.

Il paese degli spaventapasseri
Ricchetto e soci si riposano dopo aver lavorato nell’orto

Far visita a Vendersi ed ai suoi particolari “abitanti”

Vendérsi è un esempio della tenacia dei suoi abitanti o, almeno, di un paio di loro (anche se una è una “villeggiante” e non abita stabilmente in questa frazione).

Tutto è iniziato nel 2019 quando Ivana e Silvia, due vulcaniche abitanti di Vendersi desiderose di far conoscere questi luoghi meno noti, hanno creato il primo spaventapasseri chiamato Delfina. Non potendola certo lasciare sola soletta nel paese è stato creato anche Manlio, il suo compagno. Con questi personaggi hanno partecipato alla prima edizione di “Albera e i suoi borghi fioriti” una sorta di gara tra i comuni della zona che sono chiamati ad abbellire, piazze, vie, terrazzi e giardini. Un’apposita giuria alla fine decreta il vincitore. 

Partecipando a questa rassegna, Ivana e Silvia si sono fatte notare. Luciano Cauda, un fotografo della Val Borbera, le ha incoraggiate a continuare con questa loro passione e ad organizzare un raduno di spaventapasseri che purtroppo non si è potuto svolgere a causa della pandemia. Tuttavia le due creatrici degli spaventapasseri non si sono perse d’animo.

Vendersi: paese spaventapasseri
Scene di vita di campagna

Dopo i primi due spaventapasseri sono nati Gustavo, Alfonsina, Sebastiano, Matilde, Giovanni, la maga Miranda e molti altri ancora. Alla fine si sono ritrovati in 63 ad animare la frazione di Vendersi e negli anni successivi il gruppo è ancora cresciuto di numero e nell’estate 2023 sono arrivati quasi ad 80. Gli spaventapasseri di Vendersi sono sicuramente più numerosi degli abitanti in carne ed ossa.

Antico lavatoio
L’antico lavatoio di Vendersi

Gli spaventapasseri sono stati posizionati in vari punti del borgo di Vendersi, animandolo e rallegrandolo. Grazie alle foto scattate da Luciano e da altri appassionati della zona, al passaparola ed alle condivisioni sui vari social, la frazione ha cominciato a farsi conoscere anche oltre regione. Moltissime persone sono salite fin quassù per ammirare gli spaventapasseri e scoprire la Val Borbera.

Da quel momento Vendersi ha così cominciato ad essere chiamato “il paese degli spaventapasseri”.

I fantocci sono stati creati da Ivana e Silvia con vecchi abiti e calzature recuperate ed a ciascuno di essi è stato dato un nome. Una buona parte di questi nomi sono quelli di persone che avevano realmente abitato a Vendersi e che adesso non ci sono più. Un modo come un altro per rimanere legati alle tradizioni e ricordare chi se n’è andato.

Spaventapasseri a Vendersi
Oggi sposi: Harry Frumento e Betty Paglierina

Un’altra particolarità è che, oltre ad essere disseminati in vari angoli del paese, gli spaventapasseri sono posti anche in giardini privati così da creare una sorta di percorso di visita del borgo per poterli vedere tutti.

Inoltre Ivana e Silvia hanno creato alcune scenografie. Ci sono ad esempio l’osteria con gli avventori, il corteo di un matrimonio, i contadini al lavoro, la cartomante pronta a leggere la mano … ecc. In molti casi sono stati usati antichi attrezzi od oggetti di vita rurale per abbellire le composizioni e renderle ancor più originali.

Cartelli con i nomi dei personaggi od alcune semplici ma efficaci frasi rendono il tutto ancora più gradevole.

Daisy e lo spaventapasseri
La coraggiosa Daisy affronta un pericoloso spaventapasseri che sembra danzare al vento

Io l’ho visitato in un giorno infrasettimanale di inizio settembre insieme a mia mamma e Daisy. Quando siamo arrivate c’era giusto un’altra coppia che era arrivata in moto.

All’arrivo mi hanno colpita il silenzio di quel minuscolo borgo e la natura rigogliosa dei dintorni. Ho girovagato a Vendersi per un paio d’ore, scattando alcune foto ed incontrando solo un anziano signore che stava bagnando i fiori del suo piccolo giardino ed alcuni gatti incuriositi dalla nostra presenza.

Non mi sono sentita sola, c’erano tutti quei curiosi personaggi ad animare il borgo ed a mostrare antichi costumi ed usanze di questa valle che non esistono più.

Devo ammettere che la tentazione di sedersi sulla panchina con Alfonsina a gustare una tazza di caffè od aiutare Gian Franco, seduto sul dondolo, a fare le parole crociate c’è stata.

Véndersi: paese degli spaventapasseri
L’osteria di Vendersi è sempre molto animata

Sulla strada per Pallavicino, in un punto molto panoramico, è posizionata la “sedia dell’artista”. I visitatori con aspirazioni artistiche potranno cimentarsi nel suonare uno strumento, recitare una poesia oppure cantare una canzone per gli spaventapasseri sedendosi su questa poltroncina.

La sedia swll'artista a Vendersi
La sedia dell’artista

In almeno un’occasione mi è quasi sembrato che questi fantocci volessero prendersi gioco di me anche perchè la piacevole brezza faceva muovere cappelli di paglia, foulard ed abiti dando l’idea che non fossero solo spaventapasseri ma silenziose persone reali.

Gli uccelli non vanno nel campo di grano solo per mangiare, ma anche per farsi raccontare le storie dal vecchio spaventapasseri (Fabrizio Caramagna)

Véndersi in Val Borbera
Benvenuti a Vendersi

Vendersi in estate

Sono ritornata a Vendersi un venerdi mattina di inizio luglio, vi lascio immaginare la quiete di questo borgo.

Questa volta ho però incontrato un paio di coppie di turisti perché nei giorni precedenti era andato in onda un breve servizio su Vendersi e gli spaventapasseri durante la trasmissione Camper su Rai1 facendo così conoscere questo borgo ad un pubblico molto più ampio.

Ho potuto ammirare anche il bel campo di lavanda posto sulla sommità di Vendersi che invece la volta precedente non avevo potuto vedere perché era settembre ed era ormai sfiorito. Due stagioni diverse ma entrambe caratterizzate da accesi colori della natura.

Il campo di lavanda a Vendersi è privato e recintato con rete elettrificata per proteggerlo dalle incusioni di caprioli e cinghiali ma il proprietario permette ai visitatori di andare a vederlo e scattare delle foto durante l’orario di apertura.

Campo lavanda in Val Borbera
Il campo di lavanda a Vendersi

Sono stata fortunata perchè il giorno successivo la lavanda sarebbe stata tagliata, inoltre, in quel momento c’ero solo io ed ho così potuto sostare e fare una piacevole chiacchierata con il proprietario in una sorta di salottino ricavato sotto a delle fresche piante.

Quel campo non è stato creato a scopo ornamentale ma i suoi fiori vengono usati per produrre olii essenziali e sacchetti profumati, inoltre al limitare del bosco ci sono alcune arnie e le api scorazzano avanti ed indietro nel campo attirate dai profumi e dai colori violacei della lavanda che è al suo massimo splendore.

Il campo di lavanda di Vendersi è di piccole dimensioni ma molto curato. Tra i morbini “cuscini” di lavanda officinale è stata posizionata una poltrona in legno ove ci si può sedere per farsi fotografare od ammirare il paesaggio della Val Borbera. Nella parte superiore del campo nella primavera 2024 è stata installata una romantica e grossa altalena dalla quale si gode una vista ancora migliore. Dondolandosi su questo gioco sembra quasi di planare sulla sottostante lavanda. Mi sono seduta per alcuni minuti ed è stato così piacevole ascoltare il concerto di uccellini, api e cicale e lasciarsi accarezzare dalla brezza valborberina.

Sono poi scesa sulla strada che porta verso Pallavicino ed ho anche potuto conoscere e scambiare alcune chiacchiere con Ivana, una delle due “mamme” e creatrici della comunità di spaventapasseri di Vendersi. In quel momento stava giusto cambiando l’abito ad uno dei personaggi. In quella zona c’era un antico melo che è purtroppo seccato ma il suo tronco è stato rivestito con tante decorazioni in lana fatte all’uncinetto ed altre sono state appese ai suoi rami per donargli nuovamente colore.

Il campo di lavanda a Vendersi in basso Piemonte
Dondolandosi sull’altalena sembra quasi di volare sulla lavanda fiorita

Prima di andare a gustare un buon pranzo in Val Borbera, ho raggiunto la località Santa Maria dove ho visitato e scattato alcune foto al bel mulino ad acqua che è stato da poco ristrutturato. Mi hanno affascinata le due piante che sono cresciute attorno al canale che alimentava la ruota del mulino.

A seguire una gradevole sosta pranzo accompagnata da un buon calice di vino Timorasso presso lo storico ristorante-albergo Ponte a Montaldo di Cosola.

Note

Nella frazione di Vendersi i parcheggi sono limitati, nella piazza che vedete indicata dalla lettera P nella mappa sottostante ci sono circa una dozzina di posti.

A Vendersi non ci sono né bar né locali di ristorazione, è un villaggio, nessun locale potrebbe sopravvivere. E’ consigliabile portarsi qualcosa da bere soprattutto nella stagione e nelle ore più calde. Avevo messo nello zaino anche una borraccia per Daisy ma non è stata necessaria perchè ho trovato una fontanella nel cuore del borgo.

Curiosità

Gli spaventapasseri di Vendérsi sono “social” ed hanno una propria associazione con relative pagine FB ed Instagram, cercate @ilpaesedeglispaventapasseri su Facebook ed IG e sarete aggiornati su tutte le novità che li riguardano.

Frazione di Vendersi

Cos’altro vedere e fare a Vendersi e dintorni

  • A Vendérsi si trova l’interessante Chiesa dei Santi Matteo e Fortunato. Edificata nel IX secolo è la più antica della Val Borbera. La precedente abbazia si trovava a monte del paese nella località “Pian dei Preti” ma venne distrutta da una frana. Dell’antica abbazia di Vendérsi rimane solamente un coperchio di un sarcofago in granito, addossato al muro esterno dell’attuale chiesa. Questi edifici indicano che la zona era già abitata in epoche remote.
Regolamento fruizione campo lavanda
Il regolamento per poter fruire del campo di lavanda
  • dal 2020 è stato allestito un campo di lavanda nella parte più alta del borgo di Vendersi, è recintato e privato ma il suo proprietario permette di visitarlo gratuitamente in sua presenza. Il mio consiglio è, prima di salire a Vendersi, di avvisare che avete intenzione di vedere il campo di lavanda perché potrebbe non esserci nessuno ad accogliervi. Cercate su Instagram il profilo “casa_della_lavanda” e troverete il numero di telefono da contattare oppure date un’occhiata al cartello che ho fotografato qui sopra. In mezzo al campo c’è una graziosa sedia violacea sulla quale è possibile sedersi per scattare belle foto, il campo non è per bellezza ma i fiori di lavanda vengono usati per diverse produzioni, per questo motivo è vietato calpestare gli arbusti, strappare fiori …ecc. La lavanda di Vendersi fiorisce indicativamente tra metà giugno ed inizio luglio poi viene tagliata per produrre olii essenziali e sacchetti profumati, la fioritura e la sua durata variano però in base alle condizioni climatiche. Dal parcheggio di Vendersi ci sono le indicazioni per raggiungere a piedi il campo che dista circa 5 minuti.
Cartello in campo di lavanda: api al pascolo
Il simpatico cartello nel campo di lavanda: non bisogna disturbare le api che stanno lavorando
  • Mulino Maletto di Santa Maria: il mulino di S. Maria, costruito nei primi anni dell’ottocento, è una preziosa testimonianza dell’arte molitoria dei tempi passati. E’ stato parzialmente restaurato negli anni scorsi dal Comune e può di nuovo macinare frumento e mais sfruttando il torrente Albirola. Santa Maria dista circa 2,7km da Vendersi ed è situata lungo la strada che dal paese degli spaventapasseri scende verso Albera Ligure fiancheggiando il torrente Albirola. Questa strada però è stretta, ripida e presenta diverse curve.
  • Castello di Borgo Adorno (4,3km da Vendersi): eretto in epoca medievale nel 1176 venne poi gravemente danneggiato da una frana e ricostruito nelle forme attuali nel secolo XVII. E’ dimora privata ed ospita una collezione di arte contemporanea di una pittrice, discendente degli Adorno. Graziosa la piccola Cappella dedicata a Santa Caterina Fieschi Adorno situata vicino alla residenza. Da maggio a settembre il castello e la casa-museo dell’artista sono visitabili su prenotazione in alcune giornate. In ogni caso il Castello di Borgo Adorno, anche solo visto da fuori, colpisce per la sua bella struttura e posizione.
  • ascesa al Monte Giarolo (1.473m): dalla parte sommitale di Vendersi parte una mulattiera che si inserisce nel sentiero 210 che da Cantalupo Ligure sale al Monte Giarolo. Sulla sommità di questo monte, dal quale si gode una magnifica visuale, si staglia la gigantesca statua bronzea del Cristo Redentore. E’ un itinerario escursionistico vero e proprio che richiede allenamento ed abbigliamento adeguati, a questo link trovate informazioni più dettagliate su questo itinerario.
Lavanda a Vendersi nell'alessandrino
Il piccolo campo di lavanda, è molto ben tenuto
  • per gli appassionati di escursionismo: i dintorni di Vendersi e, più in generale la Val Borbera, sono un’ottima destinazione da esplorare a piedi. Ad esempio da Albera Ligure, seguendo il sentiero 211, si arriva in prossimità di Vendersi. Un percorso molto panoramico ma lungo è quello che parte poco fuori la frazione, sulla strada per Pallavicino, e tramite i sentieri 210 e 200 permette di giungere ai monti Giarolo, Gropà, Panà, Cosfrone, Ebro e per finire il Chiappo. Meglio dotarsi di una mappa escursionistica della zona prima di intraprendere le escursioni perché purtroppo le paline non sono così frequenti e talvolta vengono vandalizzate.
Borgo Adorno
Il bel castello di Borgo Adorno

Cosa fanno gli spaventapasseri di Vendersi in autunno ed inverno?

Da aprile fino alla fine di settembre è possibile ammirarli tutti ma, con l’arrivo delle piogge e del freddo, alcuni di essi vengono gradualmente rimossi. Altri però rimangono imperterriti al loro posto ma vengono vestiti con abiti pesanti, sciarpe e cappelli in lana per l’arrivo dei primi freddi. Per quanto siano temprati e fieri abitanti valborberini, a 720 metri d’altitudine fa freddino in autunno ed inverno e non è infrequente che nevichi.

Nel periodo natalizio al posto dell’osteria viene allestita una capanna con la Natività. Chi decide di andare a Vendersi trova comunque degli spaventapasseri tutto l’anno anche se, come già detto, il clou è la stagione primaverile-estiva.

Per avere maggiori informazioni sul numero di spaventapasseri esposti potete comunque contattare la relativa associazione tramite la pagina Facebook che ho riportato qui sopra.

Vendersi in Val Borbera: come arrivare

  • da Genova (in auto): è necessario percorrere l’autostrada A7 in direzione Milano ed uscire al casello di Vignole Borbera. Seguire la provinciale SP140 per la Val Borbera fino a Cantalupo Ligure. Da qui ci sono due possibilità: una più lunga ma con meno curve ed una più breve ma su una strada molto stretta e con tante curve. Per la prima soluzione, all’altezza di un distributore di benzina a Cantalupo, occorre svoltare a sinistra sulla provinciale SP115 in direzione Val Curone/Dernice/Giarolo/Pallavicino. Dal paese di Pallavicino si scende a Vendersi tramite Via della Chiesa e poi Via Albirola. La seconda alternativa è quella di svoltare a sinistra su Via Prato (posta vicino al Comune di Cantalupo) e proseguire fino al bivio per la Costa Vendersi dove occorre svoltare a destra per raggiungere l’abitato di Vendersi.
  • da Milano (in auto): percorrere l’autostrada A7 in direzione Genova, uscire al casello di Vignole Borbera e poi seguire le indicazioni precedenti.
  • da Torino (in auto): seguire l’autostrada A21 in direzione Piacenza poi a Tortona prendere la A7 in direzione Genova, il resto del percorso è quello già indicato più sopra.
  • treno o bus di linea: le stazioni ferroviarie più vicine sono Serravalle Scrivia (27km) ed Arquata Scrivia (24km), da qui poi bisognerebbe proseguire su bus di linea ma il servizio non è consigliabile
  • e-bike: vengono noleggiate a Cabella Ligure che dista 8km da Vendersi
Spaventapasseri di Vendersi
I tre amici Alfio, Oreste che sembra dormire ed Ermanno

RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright GIRINGIRO

[Ultimo aggiornamento: 13/06/2024]

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1 commento su “Vendersi: un borgo rinato con gli spaventapasseri e la lavanda”

  1. No vabbè, geniale e bellissima idea, non ne avevo mai sentito parlare, ma la metto di sicuro nella lista delle gite in giornata. Grazie per averla condivisa, mi piace moltissimo!

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