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Escursione ai monti Chiappo ed Ebro dalle Capanne di Cosola

Panorama verso l'Ebro

Eccovi un’altra escursione da effettuare nell’Appennino settentrionale a cavallo tra tre regioni: Piemonte, Lombardia ed Emilia Romagna. L’escursione ai monti Chiappo ed Ebro con partenza dalle Capanne di Cosola è un bel percorso molto panoramico perchè si svolge per la maggior parte sul crinale regalando ottime visuali, soprattutto nelle giornate terse. Con un po’ di fortuna si possono ammirare il Mar Ligure (sud) e l’arco alpino (ovest e nord-ovest). Ci si può divertire a riconoscere le principali cime.

Siamo nel cuore del Parco Naturale dell’Alta Val Borbera, terra di scambi e passaggi fin dalle epoche più remote. Adesso è un luogo ideale per chi ama il relax ed il contatto stretto con la natura ma anche scoprire un territorio attraverso le sue specialità enogastronomiche.

Un paio di settimane prima ero salita sul Monte Ebro partendo dall’ex colonia montana di Caldirola. Questa volta ci sono arrivata dalle Capanne di Cosola e facendo anche una deviazione, sia all’andata che al ritorno, verso il Monte Chiappo.

E’ stata una piacevole camminata con la mia cagnolona Daisy che ha gradito molto l’escursione. Mi è bastato vedere come trotterellasse allegramente per capire che il percorso le era congeniale. Le temperature in basso Piemonte si erano un po’ alzate già dai giorni precedenti ma camminando a quote tra i 1.500 ed i 1.700 metri non abbiamo patito caldo.

Inoltre, nelle ore centrali, abbiamo avuto la fortuna di trovare alcune nuvole che hanno oscurato il sole permettendoci di fare il picnic sulla cima dell’Ebro senza ustionarci.

«Basterebbe una passeggiata in mezzo alla natura, fermarsi un momento ad ascoltare, spogliarsi del superfluo e comprendere che non occorre poi molto per vivere bene»
Mario Rigoni Stern
Mappa Cosola-Chiappo-Ebro
La mappa ed il profilo altimetrico del percorso odierno

Descrizione itinerario da Capanne di Cosola ai monti Chiappo ed Ebro

Viste le temperature piuttosto calde degli ultimi giorni, Daisy ed io partiamo abbastanza presto da casa e poco dopo le 9 raggiungiamo Capanne di Cosola, una minuscola frazione di Cabella Ligure nell’alessandrino. Il “Ligure” fa riferimento all’antica dominazione della Repubblica di Genova in queste zone.

Siamo a circa 1500 metri di altitudine e la temperatura è ottimale per scarpinare. La strada asfaltata che sale da Cabella Ligure (474m) verso le Capanne di Cosola (1500m) è piuttosto dissestata (giugno 2022). Sono circa 17km ma, tra le numerose buche e fessurazioni, le curve ed i tornanti, il percorso sembra quasi più lungo.

Incontro diversi ciclisti, la maggior parte con bici tradizionali (non e-bike per intenderci) e praticamente nessuna moto a quell’ora. I posti auto alle Capanne di Cosola sono limitati e bisogna anche sperare che le persone posteggino decentemente. Fortunatamente al mio arrivo c’è solo un’altra auto oltre la mia.

Pausa d’obbligo per un caffè ristoratore presso il bar dell’albergo-ristorante poi ci avviciniamo ad una fontana e ad una palina con indicazioni per vari sentieri escursionistici. Il nostro itinerario parte da qui.

Capanne di Cosola (Al)
La partenza dell’itinerario presso la fontana della sorgente Mirà

Approfitto per far bere Daisy alla fontana alimentata dalla sorgente Mirà. Nel pomeriggio si prevedono temperature fino a 25 gradi ed ho messo nello zaino una scorta d’acqua sia per me che per lei ma, ove possibile, cerco di farla bere dai ruscelli e fontane per mantenere la scorta.

Da questo punto di vista è proprio Daisy che, non appena sente scorrere l’acqua, va subito ad assaggiarla. Si guarda bene dal finirci dentro ma ogni ruscello o fontana deve essere provato.

Il primo tratto è un’agevole strada dapprima lastricata e poi inghiaiata che sale fino ad arrivare in prossimità di una casa dipinta di rosso scuro.

Una semplice scritta “Monte Chiappo” su un paletto ci fa imboccare uno stretto sentiero a destra che sale ripidamente tra cespugli ed alcune ginestre parzialmente fiorite. Passiamo vicino ad una piccola stazione metereologica e proseguiamo sulla mulattiera prendendo rapidamente quota. In breve ci ritroviamo a camminare sulla cresta montuosa che fa da spartiacque tra due province. Alla nostra sinistra c’è la provincia di Alessandria mentre a destra quella di Piacenza. D’altronde alle Capanne di Cosola c’è un cartello stradale che indica appunto il confine tra le due province.

Arrivati in cima alla prima collinetta il sentiero prosegue in continui falsopiano alternati a brevi salite tra i pascoli. E’ facile orientarsi perchè si costeggia una recinzione con filo spinato sulla destra che sembra arrivare fino alla nostra prima tappa. Il monte Chiappo si staglia all’orizzonte, sulla sinistra invece si vede chiaramente in lontananza la destinazione finale (monte Ebro). In alcuni punti le fioriture di ginestre sono a dir poco spettacolari.

Ogni tanto mi fermo a scattare qualche foto, Daisy invece è molto presa dall’annusare ovunque. E’ un posto nuovo e pieno di odori interessanti.

Monte Lesima (1.724m)
L’inconfondibile sagoma del Monte Lesima con il suo radar a cupola sulla sommità

Il percorso è piacevole, piuttosto largo e ben evidente attraverso i pascoli. Questo tratto, a parte un po’ di salita, non è particolamente impegnativo anche se non adatto a bambini piccoli o sul passeggino. Qui è necessario uno zaino portabimbi.

Ad un certo punto oltrepassiamo un cancelletto di una recinzione elettrificata che segnala la presenza di animali liberi al pascolo. Subito dopo sono molto evidenti le tracce delle mucche che pascolano quassù … vi lascio immaginare a cosa mi riferisca 🙂

Il sole si sta pian piano velando sempre più ed il cielo si sta gradualmente scurendo. Le previsioni non danno pioggia ma quelle nubi grigiastre sembrano voler promettere altro nel corso della giornata.

Ho comunque portato con me la giacca impermeabile, il percorso è molto bello e non ho intenzione di tornare indietro per il momento. Intanto arriviamo al monte Chiappo e poi si vedrà.

Tutto attorno è uno spettacolo di cespugli fioriti di gialle ginestre e pascoli verdi. Grazie anche al cielo più o meno grigio si creano giochi di luce e contrasti molto particolari, soparttutto quando a tratti fuoriescono i raggi del sole attraverso le nuvole. Il silenzio regna sovrano, è rotto solo dal canto di alcuni uccelli e dai rumori in lontananza dei campanacci di qualche mandria di vacche o dai loro muggiti.

Monte Ebro dal sentiero 200
Panorama verso l’Ebro e l’alessandrino: in basso alcune mucche pascolano nella vallata

Giungiamo ad una palina con le indicazioni per raggiungere il monte Prenardo, Bocca di Crenna ed il monte Ebro ma noi proseguiamo dritte verso la prima tappa ossia il monte Chiappo. Ancora un’ultima breve salita e siamo in vetta!

Sulla cima del Chiappo ed al rifugio ci sono già alcune persone a fare colazione. In effetti sul retro del rifugio c’è anche una comoda seggiovia che sale dalla località Pian del Poggio in provincia di Pavia ed è probabile che alcuni siano saliti da quella parte. Il cielo è sempre più grigio ma le previsioni continuano a dare tempo asciutto per la giornata. Mi fido delle previsioni e decido di proseguire ed effettuare il percorso completo come lo avevo programmato. Giusto il tempo di farci scattare un paio di foto ricordo vicino alla statua di San Giuseppe da un escursionista e poi proseguiamo il cammino.

Il monte Chiappo con i suoi 1.700m ha la particolarità di essere situato sul confine di tre regioni: Piemonte, Lombardia ed Emilia Romagna. Come catena montuosa fa però parte dell’Appennino Ligure ed in particolare della catena dell’Antola. Ha una forma arrotondata ed erbosa e fin dai tempi più remoti è stato zona di passaggio tra le vallate della zona. Non a caso sulla sua cima transitava una delle vie del sale che collegava Genova con Pavia e la Lombardia. Le vallate erano più selvagge ed inospitali, meglio quindi tracciare le vie del sale su queste cime dolci e prive di vegetazione.

Monte Chiappo (1.699m)
L’ultimo tratto verso la sommità del monte Chiappo

Ridiscendiamo fino all’ultima palina che avevamo incontrato e da qui svoltiamo sul sentiero a destra seguendo le indicazioni per i monti Prenardo-Ebro e Bocca di Crenna. Il numero dell’itinerario da seguire è sempre 200.

Dapprima il sentiero scende per un discreto tratto poi risale brevemente fino ad arrivare in prossimità del monte Prenardo (1.654m). Sento dei cavalli nitrire in lontananza, guardando sulla destra vedo in lontananza un folto gruppo di cavalli allo stato brado che sembrano giocare. Oltrepassato il Prenardo il sentiero prosegue in falsopiano fino a scendere di circa 100 metri di quota ed incrociare una strada sterrata in prossimità della palina “Bocca di Crenna (1.553m)“. Questa parte è quella più rovinata del percorso, il fondo è sconnesso e scavato in più punti forse a causa delle piogge intense o del passaggio delle moto da cross. La Bocca di Crenna è un crocevia e ci sono indicazioni per seguire vari itinerari.

Volgendo lo sguardo leggermente a sinistra noto il sentiero che sale sul poggio erboso in direzione del monte Ebro. Passiamo prima in prossimità di un abbeveratoio per animali senza acqua e proseguiamo in salita continua sul sentiero pietroso tra cespugli di ginestre fino ad individuare la cima dell’Ebro dove ci sono già diverse persone.

Giunte in cima troviamo un posto riparato e possiamo finalmente consumare anche noi il nostro pranzo al sacco. Daisy riesce ad impietosire qualche altro escursionista ed a convincerlo a farsi dare un assaggio del suo panino, nonostante le abbia portato alcune crocchette da sgranocchiare.

Sentiero 200 ABS Borbera-Spinti
Il percorso verso il monte Prenardo (in primo piano), sullo sfondo si staglia l’Ebro

Il panorama a 360 gradi dall’Ebro è sempre magnifico. Anche qui ci facciamo scattare una foto ricordo e poi ripercorriamo lo stesso tragitto dell’andata a ritroso. Risaliamo ancora una volta sul Chiappo perchè nel frattempo mi sono resa conto di aver smarrito gli occhiali da sole tecnici che avevo appeso allo zaino e la mia speranza è che qualcuno li abbia trovati e magari portati al Rifugio Monte Chiappo. Intanto ne approfitto per gustare un caffè post pranzo e far fare una pausa a Daisy.

La sosta mattutina sul Chiappo era stata molto rapida e non avevo potuto ammirare il panorama dalla sua cima. Nel frattempo è uscito nuovamente il sole ma la foschia all’orizzonte non mi permette di vedere il Mar Ligure e neppure le Alpi. Le principali montagne dei dintorni invece si vedono molto bene.

Visto che non c’è traccia degli occhiali presso il custode del rifugio, Daisy ed io scendiamo verso le Capanne di Cosola appagate da questa escursione.

Al ritorno incrociamo un gruppo di paciose mucche bianche che si riposano nel pascolo e notiamo una palina con le indicazioni per il sentiero che porta verso le Capannette di Pey nel piacentino (segnavia giallo). Un ultimo sguardo a questi territori così rilassanti e poi scendiamo al parcheggio per ritornare a casa.

Monte Ebro (1.700m)
Siamo di nuovo sulla cima più alta della provincia di Alessandria

Note

  • L’itinerario da Capanne di Cosola verso i monti Chiappo ed Ebro, contrassegnato dal numero 200, costituisce uno dei tratti del più ampio anello ABS Borbera-Spinti che è un itinerario escursionistico a lunga percorrenza. La partenza dell’ABS è dal paese di Stazzano e la lunghezza complessiva è di circa 100 chilometri con un dislivello in salita di oltre 5.000 metri. Essendo diviso in numerose tappe, se ne può percorrere anche solo una parte, come nel nostro caso.
  • I monti Chiappo ed Ebro sono stati nei secoli vie di passaggio, anche dal punto di vista metereologico sono zone di repentini passaggi di nuvole e cambiamenti. E’ facile partire al mattino con il sole e poi veder cambiare il meteo anche più volte nell’arco della stessa giornata, non è infrequente imbattersi in un acquazzone di breve durata o solo qualche goccia di pioggia. Consiglio di portare sempre con sé una giacca impermeabile leggera nello zaino che può proteggere anche dal vento oltre che dalla pioggia.

In conclusione

Sarà perchè sono nata in una terra di mezzo ed adoro questi luoghi, sarà stato a causa degli strani giochi di luci ed ombre lungo tutto il percorso o per gli incredibili sprazzi di colore delle gialle ginestre ma sia a me che a Daisy questo percorso è piaciuto molto.

Pur non essendo una giornata limpida visto che in pianura c’era foschia a causa del caldo, il panorama è stato comunque molto bello e vario.

Non consiglio di effettuare questo percorso nei mesi di luglio ed agosto perchè non c’è ombra e può essere troppo caldo sia per le persone che per i nostri amici a quattro zampe. In inverno potrebbe essere impraticabile causa neve o ghiaccio per le altitudini.

#affiliazioni

Dati tecnici itinerario

  • Partenza/arrivo: parcheggio presso Capanne di Cosola (1.500m)
  • Tappe intermedie: monte Chiappo Chiappo (1.700m), Bocca di Crenna (1.553m), monte Ebro (1.700m)
  • Tipologia escursione: andata e ritorno si effettuano sullo stesso sentiero
  • Lunghezza totale percorso: circa 9,13 km, andata e ritorno
  • Ascesa complessiva: 519m (altitudine cumulativa)
  • Tempo percorrenza: circa 3 ore
  • Difficoltà: E (escursionistico)
  • Segnavia: non abbiamo mai avuto difficoltà a seguire il percorso; le paline sono ben visibili e posizionate agli incroci principali
  • Carta/mappe:
  • Copertura cellulare: con gli operatori Fastweb, CoopVoce ed Iliad in alcuni punti la copertura era assente
  • Note: consiglio di verificare le condizioni meteo prima di partire. Il percorso non è adatto a bambini piccoli o ai passeggini, è necessario dotarsi di zaino portabimbi. Consiglio abbigliamento e calzature adeguati alle escursioni in montagna, racchette telescopiche da Nordic Walking, cappellino, occhiali da sole, crema solare con protezione alta, giacca antivento e antipioggia leggera, scorta acqua o bevande
  • Disclaimer: https://giringiro.eu/utility/disclaimer-dichiarazione-di-non-responsabilita/  (leggere in particolare gli articoli 3-4-6-8-10)
Mucche al pascolo
Le paciose mucche nei pascoli del monte Chiappo

Traccia GPX

Sul mio spazio Wikiloc potete visionare e scaricare la traccia GPX di questo percorso con i relativi waypoint -> traccia Chiappo-Ebro da Capanne di Cosola

Cos’altro fare sul monte Chiappo e dintorni

  • Da Pian del Poggio (PV) sale una seggiovia a due posti verso il monte Chiappo che in estate è attrezzata per trasportare le biciclette. Gli appassionati di downhill possono così divertirsi a salire sul monte e poi scendere verso la partenza della seggiovia scegliendo uno dei tre percorsi adrenalinici di differenti difficoltà. A Pian del Poggio è possibile affittare sci, ciaspole, MTB da Downhill e Freeride oltre alle protezioni.
  • In inverno, quando nevica a sufficienza, si può sciare tra il monte Chiappo e Pian del Poggio. Queste zone sono anche perfette per coloro che amano ciaspolare.
  • Altri itinerari escursionistici con partenza dalle Capanne di Cosola: si possono raggiungere il monte Carmo, i monti Calamurone e Legnà. Inoltre tramite i sentieri 102-103-104-105 si può effettuare un pezzo di un’antica Via del Sale da Capanne di Cosola verso Monleale.
  • Presso il bar-ristorante-albergo delle Capanne di Cosola ho visto un cartello pubblicitario di una nota startup di noleggio e-bike, consiglio di contattare la struttura per ricevere tutte le informazioni.

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2 commenti su “Escursione ai monti Chiappo ed Ebro dalle Capanne di Cosola”

    1. Ciao Dario, non sconsiglio l’inverno ma in quella stagione occorre andare muniti di ciaspole e ramponcini a 10 o 12 punte (intendo quelli semplici da escursionismo e trail running, dotati di una fascia elastica di gomma da applicare agli scarponi) perché essendo cime attorno ai 1700 metri di altitudine è facile trovare neve o terreno ghiacciato

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