Castelletto d’Erro è poco più di un borgo sulle alture dell’Acquese. Secondo i dati Istat del 2018 gli abitanti sono 149. Siamo nell’angolo sud-occidentale della provincia di Alessandria, procedendo poco più ad ovest si sconfina subito in quella astigiana.
L’anno scorso mi ero recata nella ben più famosa località di Sale San Giovanni nel cuneese a vedere la fioritura di lavanda, quest’anno invece ho deciso di scoprire i campi di lavanda dell’alessandrino. Così la scelta è ricaduta su Castelletto d’Erro dove peraltro non ero mai stata e che dista poco meno di 30km da casa.
L’andare a caccia di campi di lavanda tra metà giugno e l’inizio di luglio in Piemonte ha un po’ lo stesso significato alla base della creazione delle Big Bench. E’ un’occasione per organizzare una gita fuori porta, anche solo di qualche ora, per scoprire località che non abbiamo mai visitato, specialmente quelle meno note.
Inoltre, aggiungo io, perché non approfittare della gita per lasciarsi deliziare da qualche prelibatezza locale?
Oltrepassata Acqui Terme proseguo lungo la SP334 verso Melazzo e da qui, tramite la SP225, raggiungo la mia destinazione. A quell’ora lungo il percorso incontro soprattutto ciclisti con bici da corsa, ben poche auto. Un paio di chilometri dopo Melazzo, non appena iniziano i tornanti, non posso fare a meno di notare sulla destra i ruderi di un castello sopra ad un’ispida collina.
Si tratta del Castello della Tinazza che sorge sul colle di Montecrescente. La costruzione ha una pianta ottagonale e venne edificata nel XIV secolo a protezione delle valli dei fiumi Erro e Bormida. Purtroppo è in rovina ed in buona parte avvolto dalla vegetazione ma rimane pur sempre un edificio ricco di fascino anche per la sua collocazione. Il nome Tinazza deriva dal fatto che, visto dall’alto, sembra un tino per la fermentazione del mosto d’uva.
Potrebbe essere interessante cercare online qualche sentiero per arrivare fin lassù ma, sicuramente, in una stagione meno calda.
Parcheggio l’auto vicino alla chiesetta di Sant’Anna che è posta fuori dall’abitato ed all’incrocio tra le provinciali SP225 e SP224. Il parcheggio nei pressi della chiesetta è limitato ma, essendo da poco passate le 8:30 del mattino, sono la prima ad arrivare in quel posto. Il paese è situato a circa 500 metri di distanza dalla chiesa.
Eventualmente qualche posto per l’auto si trova in prossimità dell’ingresso del cimitero (a circa 350 metri dalla Chiesa di S. Anna) oppure c’è maggiore disponibilità di posti a Castelletto d’Erro vicino al bar-ristorante.
La mia intenzione è di scattare prima alcune foto dei campi di lavanda e poi spostarmi in paese per andare a vedere la torre ed il panorama che si gode dalla quella zona.
Salendo con l’auto verso Castelletto d’Erro avevo notato in lontananza una bella distesa di lavanda. In effetti, affacciandomi oltre il guardrail lungo la SP225, vengo avvolta da un profumo intenso di lavanda e dal suo bel colore blu-violaceo. La fioritura è quasi perfetta!
Facendo attenzione a non calpestare i fiori mi intrufolo in un solco a scattare qualche foto, sciami d’api indaffaratissime mi accompagnano con i loro suoni, pur essendo mattina anche le cicale si fanno sentire, altri insetti invece saltellano quà e là ad ogni mio passo. Il terreno in alcuni punti è bagnato e scivoloso perchè il pomeriggio precedente è caduta un po’ di pioggia, si notano comunque profonde fessurazioni, segno della marcata siccità di quest’anno.
Nel frattempo si ferma anche una moto ed i due occupanti scendono per scattare un paio di foto a queste belle distese violacee.
Sulla SP224 che porta a Bistagno ho notato anche dei cartelli che segnalano percorsi per escursionisti. Questi si svolgono lungo i sentieri della Provincia di Alessandria; dovrò tenerli in considerazione per un prossimo giro, magari in autunno per ammirare il foliage.
Daisy annusa ovunque ma mi lascia scattare foto a mio piacimento. Pur essendo a 544 metri d’altitudine c’è afa, mi sono comunque portata dietro dell’acqua e la sua ciotola per abbeverarla.
Tramite la provinciale risaliamo in paese che si stringe attorno alla sua antica torre medievale ben conservata. E’ d’obbligo un caffè ristoratore nell’unico bar-ristorante e qualche chiacchiera con la proprietaria mentre Daisy si gode un po’ d’ombra nel dehor.
Poi saliamo sul poggio ove si erge la torre. Da lassù si gode un bel panorama sui campi di lavanda ma anche sulle dolci colline langarole. Se non ci fosse la foschia dovuta al caldo probabilmente si riuscirebbe a scorgere anche l’arco alpino. Il panorama comunque merita.
Qui cambia la colonna sonora: il ronzio delle api lascia il posto ad un allegro cinguettare di uccellini. Lo potete anche sentire nel video nonostante la musica di sottofondo.
La torre quadrangolare è del XIII secolo. Probabilmente nacque, come diverse altre nella zona, come sistema di avvistamento e segnalazione contro le incursioni dei Saraceni che dal Mar Ligure si spingevano nell’entroterra per razziare.
La struttura è simile a quella delle altre torri simili: pianta quadrangolare, costruita in blocchetti squadrati di pietra locale, un’apertura a circa metà altezza ed alcune merlature a coronamento della parte superiore.
A Roccaverano, a Vengore, a San Giorgio Scarampi ed in molti altri paesi del circondario ci sono queste torri. Sono quasi un simbolo di questa parte di territorio a cavallo tra alessandrino ed astigiano.
Attorno alla torre si notano resti di murature ed altri torrioni più bassi e circolari, forse residui di qualche avanposto militare o struttura difensiva. D’altronde il nome stesso del paese, Castlèt in piemontese, suggerisce la presenza di una costruzione di questo tipo.
La torre è stata restaurata in tempi piuttosto recenti, una scala metallica a chiocciola permette di salire fino alla porta di accesso. Dalla cima della torre di Castelletto d’Erro la vista è assicurata!
Anche a Castelletto d’Erro si possono trovare campi di erbe officinali che sono state seminate negli ultimi anni. Tra i prodotti tipici del territorio vi sono due frutti tipicamente estivi: le fragole e le pesche. Deliziose entrambe!
Non mancano poi i noccioleti che si stanno diffondendo a macchia d’olio sulle colline alessandrine, talvolta a scapito di vecchi vigneti.
Quando fiorisce la lavanda a Castelletto d’Erro
Le foto che vedete le ho scattate il 26 giugno 2022, la fioritura era a buon punto. Come avevo già scritto nel post su Sale San Giovanni il periodo giusto per vedere la lavanda in fiore è tra il 20 giugno e l’inizio di luglio ma ogni anno le date possono anticipare o ritardare per vari fattori. L’altitudine, la qualità del terreno, l’umidità possono influire sulla qualità della fioritura e la sua durata.
Eventualmente, prima di avventurarvi a Castelletto d’Erro, provate a contattare il Comune.
Video
Tramite questo link puoi vedere un mini video su Castelletto d’Erro e la fioritura della lavanda: https://www.youtube.com/watch?v=0Q3scgy8a6Q
Cosa vedere nei dintorni di Castelletto d’Erro
- la città termale di Acqui Terme con i resti del suo Acquedotto Romano e della Piscina che faceva probabilmente parte delle terme della città, la fontana della Bollente dalla quale sgorga acqua sulfureo-salso-bromo-iodica alla temperatura di 74,5°, il museo archeologico presso il Castello dei Paleologi, la Basilica dell’Addolorata (ex S. Pietro) ed il Duomo. In posizione periferica e panoramica si trova Villa Ottolenghi Wedekind, dimora storica fatta costruire dal conte Arturo Ottolenghi e dalla moglie Herta von Wedekind zu Horst agli inizi del 1900. È visitabile su prenotazione.
- il borgo di Roccaverano, dove si producono le gustose omonime formaggette, la Torre di Vengore, il Parco d’Arte Quarelli (è un museo a cielo aperto d’arte moderna e contemporanea ma privato, è visitabile solo su prenotazione).
Eventi a Castelletto d’Erro
- Sagra delle fragole: ultima domenica di maggio
- Castagnata: domenica di metà ottobre
- Festa di Sant’Anna: domenica a metà/fine luglio
Dove vedere la lavanda nell’alessandrino
Oltre che a Castelletto d’Erro, nell’alessandrino è possibile vedere distese di lavanda presso la Cascina Ospedale in Via Vecchia Bagliani n° 100 alla periferia di Alessandria ma anche sulle colline tra Lu e Cuccaro Monferrato nella zona del casalese. In particolare a Cuccaro è possibile ammirare i campi di lavanda dalla cima di una Big Bench che, guarda caso, è proprio color lavanda.
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Guardando le tue foto e leggendo il tuo itinerario mi è sembrato davvero di sentire il profumo di questi splendidi luoghi.