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Processione di San Giovanni Battista ad Ovada (Al)

  • Eventi
Processione S. Giovanni ad Ovada

Da un San Giovanni ad un altro mi verrebbe da dire. Qualche giorno fa vi ho raccontato della nostra gita a Sale San Giovanni nel cuneese ed oggi invece ne approfitto per raccontarvi di una festa molto amata nella città di Ovada, ossia quella di S. Giovanni.

Il 24 giugno si festeggia San Giovanni Battista ad Ovada in maniera molto solenne e sentita da tutta la popolazione. In questo paese dell’alessandrino, a ridosso del confine con la Liguria sono ben due i Santi Patroni: uno è San Paolo della Croce (18 ottobre) e l’altro è San Giovanni (24 giugno).

D’altronde qui è tutto doppio: due sono i fiumi che bagnano il paese, due i campanili della Parrocchiale, due i santi patroni. Teoricamente un antico detto ovadese recita che anche il Dolcetto (vino rosso tipico della zona, dolcetto di nome ma non di fatto perché è secco ed asciutto) sia doppio per il semplice fatto che, se bevuto in maniera smodata, faccia vedere doppio.

Pur essendoci in Ovada la casa natale di San Paolo della Croce, fondatore della Congregazione della Passione di Gesù Cristo e dei Padri Passionisti, San Giovanni è il santo più venerato

Processione 24 giugno ad Ovada
Il Parroco di Ovada ed alcuni confratelli con i colorati tabarri

La festa inizia la sera del 23 quando verso le 22:30 nel Piasu (nome dialettale dell’antica Piazza Garibaldi recentemente ristrutturata) viene acceso un enorme falò di San Giovanni. Solo in rare occasioni non è stato acceso: negli ultimi due anni a causa della pandemia e nelle serate in cui piove o c’è troppo vento perchè la piazza è situata nell’angusto centro storico e c’è il rischio che le fiamme si propaghino agli edifici attorno.

Dal 2009 è stata inoltre ripresa l’usanza di arrostire degli agnolotti e servirli ai presenti (in dialetto “anloti rustii c’mè na vota nte-ì pìasu” ossia agnolotti arrostiti come una volta nella piazza). Un delizioso street food da acquistare ed assaporare durante l’attesa per l’accensione del falò. In piazza Garibaldi vengono allestite le tavolate ed i portatori della Confraternita della Santissima Trinità e San Giovanni Battista si occupano di cucinare e servire gli agnolotti.

Il Piasu è sempre stata la piazza più importante della città, centro di vita sociale e politica. Qui si tenne nel 1848 la cena della fratellanza in cui i notabili ovadesi invitarono e diedero da mangiare alla popolazione. La scelta di fare una scorpacciata di agnolotti il 23 giugno in questa piazza non è quindi casuale.

Processione 24 giugno Ovada
La cassa più piccola raffigurante il Battesimo di Cristo

L’accensione di un falò propiziatorio il 23 giugno è un rito di origine pagana che è diffuso in diverse città ed aree dell’emisfero settentronale ed è associato al solstizio d’estate che cade nei giorni immediatamente precedenti. Sacro e profano si fondono dunque in questa festa.

Un’altra particolarità della notte tra il 23 ed il 24 giugno nell’ovadese è legata ad una vecchia pianta conosciuta con il nome di noce di San Giovanni che si trova in località Santo Stefano sulle alture di Ovada. Questo vetusto noce, all’ombra del quale secondo la tradizione danzavano streghe e si celebrava il sabba in presenza del demonio, è completamente spoglio fino a pochi giorni prima del 24 giugno poi magicamente fiorisce e si riempie di foglie.

A dicembre 2020, durante una nevicata e conseguente gelata, il noce si è purtroppo spezzato in due parti ed ha fatto temere il peggio. Nonostante il grosso ramo a destra sia caduto la “magia” del noce di San Giovanni continua a ripetersi.

Sembra quasi che l’albero di San Giovanni abbia fatto suo l’antico aforisma latino “frangar non flectar” ossia mi spezzo ma non mi piego.

Il "magico" noce di San Giovanni
Il noce di San Giovanni in una foto di inizio giugno 2019, prima della gelata

Il 24 giugno si tiene invece una memorabile e toccante processione lungo le vie del centro storico di Ovada che attira sempre numerosi visitatori e coinvolge la popolazione. Le origini di questa processione sono molto antiche, forse addirittura medievali e si perdono nella notte dei tempi.

Inizialmente la processione si svolgeva solamente entro le mura cittadine che erano molto contenute. Dal 1600 circa, ampliandosi il paese, il percorso venne modificato per dar modo anche a chi abitava “fuori le mura” di assistere all’evento. Il percorso attuale ricalca quello più ampio nel segno di continuità e rispetto delle tradizioni.

Festa di San Giovanni ad Ovada
Le due casse allineate in attesa della partenza della processione

La processione del 24 giugno ad Ovada

Generazioni di uomini ovadesi si sono alternati sotto le pesantissime casse per portarle lungo il percorso e fargli fare il “balletto” finale. E’ sempre stato un vanto ed un onore poter indossare la tunica rossa della Confraternita della Santissima Trinità e San Giovanni Battista ed entrare a far parte del gruppo dei portatori. Anche nei negozi o nei balconi nei giorni precedenti vengono appesi drappi che ricordano il simbolo della Confraternita di San Giovanni Battista.

Mia mamma mi ha raccontato che negli anni 40 e 50 le vie del centro storico e le entrate dei negozi venivano abbellite con numerose frasche di piante. Inoltre dai balconi venivano lanciati petali di rose che i bambini raccoglievano nei giorni precedenti ed alle finestre si appendevano dei lenzuoli bianchi.

Dentro all’Oratorio di San Giovanni Battista, contiguo all’antica ex parrocchiale cittadina dedicata a San Sebastiano, sono custodite le casse in legno ed alcuni dei crocifissi che vengono portati in processione. La principale è la “cassa di San Giovanni”, opera di Anton Maria Maragliano, scultore genovese attivo tra XVII e XVIII secolo.

Questa magnifica opera scultorea che raffigura la decollazione di San Giovanni Battista viene trasportata a spalle da numerosi portatori.

La finezza dei dettagli e dei morbidi drappeggi delle vesti, la grazia e la perfezione delle figure è davvero notevole e ne fanno una delle opere più pregevoli dello scultore genovese.

Opera Anton Maragliano
La cassa principale con la decollazione di S. Giovanni

Oltre a quella principale del peso di ben 16 quintali, un secondo gruppo di portantini porta sulle spalle l’altra cassa, leggermente più piccola e leggera. E’ un’opera dello scultore Domenico Bissoni, anch’esso genovese e raffigura il Battesimo di Cristo.

Alla processione di San Giovanni Battista sfilano anche numerosi crocifissi antichi di grosse dimensioni che vengono portati da singoli confratelli. Alcuni di questi sono molto grandi e ricchi di decorazioni con foglie dorate ed argentate che tintinnano durante la processione. L’abilità del portatore, che è dotato di un’apposita imbragatura detta crocco, consiste nel mantenere in perfetto equilibrio il crocifisso che viene inserito in una sorta di tasca in pelle vicino all’inguine e di camminare con le mani dietro la schiena.

Benché più leggeri delle casse processionali, questi crocifissi possono arrivare a pesare anche 100kg ed oltre e sono condotti da una sola persona.

I portantini delle casse indossano tuniche rosse mentre quelli che portano i crocifissi hanno cappe e cappelli dal bordo arrotolato (detti “boffa”) bianchi. I Confratelli che seguono la processione indossano tabarri neri in velluto con decorazioni in oro mentre i membri del Capitolo sfoggiano tabarri in tela d’argento con artistici ricami dorati.

Festa di San Giovanni ad Ovada
L’attesa prima della processione

La tradizione delle confraternite deriva dal periodo di occupazione del basso Piemonte da parte della Repubblica di Genova nei secoli passati. I riti e l’abbigliamento delle processioni si perdono invece nella notte dei tempi.

Il giorno di San Giovanni la zona antistante l’oratorio viene solitamente addobbata con verdi frasche di querce in ricordo di quanto si faceva in passato lungo il percorso. I portatori si posizionano sui due lati lunghi delle casse e le caricano sulle spalle mentre una persona si occupa di guidarli, come un direttore d’orchestra.

D’altronde portare sulle spalle in processione queste opere richiede molta forza ma anche un’ottima coordinazione. A fianco delle casse ci sono altri portatori pronti ad intervenire e dare il cambio a quelli che le stanno trasportando oppure a puntellarle nei brevi momenti di pausa durante la processione.

Orario San Giovanni ad Ovada
La ripida scalinata di accesso all’oratorio: immaginate di percorrerla con 16 quintali sulle spalle!

Un primo ostacolo è dato dalla scalinata che dall’oratorio di San Giovanni scende verso la piazzetta sottostante da dove partiirà la processione per le vie del centro storico. Le pesanti casse vanno inclinate e fatte scendere lungo la scala tra immani difficoltà viste le notevoli dimensioni ed il peso.

In cima alla scala c’è un antico lampadario che andrebbe a cozzare contro la parte superiore delle casse. Un semplice marchingegno permette però di spostarlo su un lato e consentire ai portatori di far scendere le casse dalle scale.

Lungo il tragitto però se ne trovano altri di ostacoli come ad esempio alcuni bassi cavi elettrici che richiedono alcuni ulteriori sforzi ai portatori delle casse ma anche il ribaltamento dei crocifissi più grandi.

Festa di San Giovanni ad Ovada
Confratelli e Membri del Capitolo alla processione di S. Giovanni Battista ad Ovada

Dopo il giro in processione per il centro città fra ali di folla, le due casse ed i crocifissi si ritrovano nella piazza antistante l’attuale Chiesa Parrocchiale dell’Assunta. Ad un comando preciso, le casse vengono prima fatte ruotare e muovere alcune volte avanti ed indietro, poi innalzate al rullo dei tamburi ed infine fatte leggermente “ballare” tra il visibilio e l’emozione del numeroso pubblico presente. 

Festa San Giovanni Ovada
Gli abili portatori di crocifissi (Cristezanti)

Alla processione sfilano anche alcuni rappresentanti delle confraternite locali nei loro colorati e ricchi abiti ed il corpo bandistico della Scuola di Musica Antonio Rebora, un’istituzione in città.

A fine processione le casse vengono riportate dentro all’oratorio ed un ulteriore sforzo attende i portantini: salire la scalinata.

Se vi doveste trovare in zona, vale la pena assistere alla processione di San Giovanni ed anche, visitare l’oratorio. L’antico oratorio di San Giovanni è situato in una traversa di Via San Sebastiano, ad un paio di minuti di distanza dalla Chiesa Parrocchiale di Ovada.

L’edificio conserva, oltre alle due casse, un bel crocefisso ligneo con una toccante rappresentazione di Cristo agonizzante, varie mazze processionali ed opere pittoriche.

E, se avrete la fortuna di trovare il sig. Ivo Ferrando nell’oratorio, il suo racconto sarà ancor più ricco di particolari e molto appassionato ed emozionante.

Un momento molto toccante dell’edizione 2022 è stato quando, dopo la tradizionale foto di rito di tutti i portatori davanti alla scalinata della Chiesa Parrocchiale di N.S. Assunta sono stati pronunciati a gran voce i nomi degli storici “portantini” delle casse che sono purtroppo mancati nel corso degli ultimi due anni.

Festa di San Giovanni Battista, Ovada
La cassa minore che viene portata in processione il 24 giugno

La storia rocambolesca della cassa del Maragliano

Un gruppo scultoreo così bello e prezioso non può non avere alle spalle una storia rocambolesca.

Nel 1825/26 tal Gio Batta Torrielli di Ovada vide questa cassa presso il rivenditore di legnami Tommaso Lardone a Genova e ne rimase folgorato. Ritornato ad Ovada convinse la Confraternita di San Giovanni di Ovada ma anche l’intera popolazione a raccogliere i soldi necessari per acquistarla e portarla ad Ovada.

Erano necessarie ben 2500 lire dell’epoca, una cifra decisamente importante anche se, contrattando un po’, l’ovadese riuscì a far scendere il prezzo a 2.300 lire. Egli stesso versò di tasca propria la caparra di 1.000 lire perchè la cifra da raggiungere era considerevole.

Dopo l’acquisto, si pose il problema di come trasferire una cassa di quelle dimensioni dalla Liguria ad Ovada senza danneggiarla. A quei tempi c’era solo una specie di mulattiera che, ripercorrendo una delle antiche Vie del sale, univa Ovada a Genova.

Nel 1826 la cassa venne caricata dapprima su una nave per trasferirla da Genova a Voltri poi venne smontata in vari pezzi e caricata sui muli e carri e trasportata lungo l’appennino fino ad Ovada dove venne rimontata e posta nell’oratorio di San Giovanni Battista.

Successivamente venne sostituito il basamento con uno più robusto e bello. Dal 1827 si iniziò così a portare la cassa in processione per la festa di San Giovanni Battista di Ovada che invece si svolgeva fin dai tempi più remoti.

Cassa di Anton Maragliano
Un dettaglio della cassa di Anton Maria Maragliano

Appuntamenti per la festa di San Giovanni Battista ad Ovada (2024)

  • Venerdi 21/06/2024 alle ore 21:30 presso l’Oratorio di San Giovanni Battista si esibirà il coro dei Padri Scolopi diretto dal maestro ovadese Patrizia Priarone.
  • Domenica 23/06/2024 alle ore 22:30 nella centrale Piazza Assunta, a poca distanza dall’oratorio, sarà acceso il tradizionale falò di S. Giovanni
  • Lunedi 24/06/2024 alle ore 17:30 inizierà la processione di San Giovanni Battista che si snoderà per le vie del centro storico di Ovada con l’ostensione delle casse e dei crocifissi
  • Lunedi 24/06/2024 alle ore 21:15 presso Piazza Assunta si terrà il concerto del Corpo Bandistico della Scuola di Musica A. Rebora diretto dal maestro ovadese G.B. Olivieri.

In caso di maltempo, il programma potrebbe subire modifiche o anche essere cancellato a poche ore dall’inizio degli eventi. Vi invito a verificare eventuali variazioni sulla pagina FB dell’ufficio turistico di Ovada “Visit Ovada”.

Potreste arrivare in Ovada in mattinata e fare un giro per il centro storico e magari gustare qualche prelibatezza locale in uno dei locali della città.

Successivamente consiglio di visitare i due splendidi oratori di San Giovanni Battista e quello dell’Annunziata, la Chiesa Parrocchiale di N.S. Assunta, gustare qualche piatto tipico in uno dei locali della città o assaporare un vino locale, visitare il piccolo museo paleontologico Maini e poi assistere alla processione di San Giovanni dalle 17:30 in poi.

Il sabato ed il mercoledi mattina si svolge il mercato nel centro storico cittadino. Solo il sabato, in piazza Peppino Impastato c’è il mercatino dei produttori locali con formaggi vaccini e caprini, mieli, uova, frutta e verdure a km0.

Festa S. Giovanni Battista Ovada
L’interno dell’Oratorio di S. Giovanni ad Ovada

Dove soggiornare ad Ovada e dintorni?

Nel caso in cui decidiate di venire ad Ovada per la Festa di San Giovanni Battista, eccovi tre idee per trascorrere una o più notti nell’ovadese. Sono strutture a stretto contatto con la natura e decisamente fuori dal comune, oserei dire molto originali.

Cliccando sul pulsante qui sotto si aprirà l’articolo che avevo scritto qualche tempo fa su questi tre particolari B&B della zona.

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Scorci di Ovada
Scorci di Ovada ed il drappo di San Giovanni

Link utili

  • Ufficio Informazioni Turistiche – Visit Ovada: si trova in Via Cairoli 107 ad Ovada, telefono 0143 821043. Orario estivo (da marzo a dicembre): da mercoledi a sabato dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 18, il martedi e la domenica dalle 9 alle 12, il lunedi è chiuso. Orario invernale (da gennaio a febbraio): come sopra ma è chiuso anche la domenica.
  • Coordinate del noce di San Giovanni: 44°39’03.2″N 8°35’47.8″E . E’ situato in una proprietà privata, è visibile solo dalla provinciale SP203 che transita molto vicino al noce.

RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright GIRINGIRO

[Ultimo aggiornamento: 12/06/2024]

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2 commenti su “Processione di San Giovanni Battista ad Ovada (Al)”

  1. Grazie per la bella spiegazione mi ha fatto molto piacere leggerla. Sono nata a Ovada da famiglia ovadese da generazioni, ho trascorso le più belle estati della mia fanciullezza a Ovada . Vivo lontana, della mia famiglia non c’è più nessuno ma OVADA è sempre nel mio cuore,ho molta nostalgia e vorrei rivederla sono parecchi anni che non vengo la mia età non mi consente più di muovermi con facilità. Tanti auguri alla mia bella città che amo tanto

    1. Grazie Anna é stata gentilissima a lasciarmi un commento ed una sua testimonianza, spero che possa riuscire a tornare a vederla anche se la cittadina é cambiata negli ultimi decenni e molti degli storici negozi del centro storico hanno purtroppo chiuso. Ciononostante le tradizioni sono sempre molto sentite e la festa di San Giovanni é quella che unisce l’intera cittadinanza. Un grosso abbraccio da un’altra ovadese DOC

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