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Gavi Ligure in un weekend: cosa fare e vedere

Fortezza di Gavi Ligure

Gavi Ligure è situato nella parte meridionale della provincia di Alessandria in Piemonte. Ha mantenuto l’appellativo “ligure” perché, come molti altri comuni della zona, era stato lungamente dominato dalla Repubblica di Genova nei secoli passati. Nel 1859 venne però annesso al Regno d’Italia e successivamente inglobato nella provincia piemontese di Alessandria.

Nell’Alessandrino, Gavi non è il solo comune ad aver mantenuto nel nome la connessione alla storica regione di appartenenza anche se non più attuale. E’ in buona compagnia di altri numerosi comuni come ad esempio Novi Ligure, Parodi Ligure, Cabella Ligure, Cantalupo Ligure …… potrei continuare ancora.

Il paese di Gavi Ligure si trova in un avallamento dove confluiscono i torrenti Lemme e Neirone ed è circondato da piccoli rilievi come ad esempio il Monte Moro sulla cui sommità spicca il simbolo di questo paese dell’Alto Monferrato.

Gavi e dintorni sono una zona interessante per organizzare una gita fuori porta ma anche per trascorrere un weekend all’insegna di degustazioni enogastronomiche, storia ed attività a contatto con la natura. Il paesaggio circostante con colline spesso coltivate a vigneti e la vicinanza all’appennino che separa Piemonte e Liguria ne fanno un luogo suggestivo, da scoprire lentamente.

Siete pronti ad “andar per Gavi” insieme a me ed a scoprire cosa fare e vedere a Gavi Ligure?

Centro storico di Gavi (Al)
Una tipica facciata dipinta a Gavi Ligure (Al)

Gavi Ligure: cosa vedere in paese

  • il borgo di Gavi Ligure, in particolare il suo raccolto centro storico, merita sicuramente una visita. Mi piace visitarlo soprattutto in orari di minor traffico perchè le due vie principali che attraversano per il lungo il paese, pur essendo a senso unico, sono sempre piuttosto trafficate. Lunedi scorso per esempio ho fatto un giro per Gavi tra le 13 e le 14 ed ho avuto modo di gustarmi la visita camminando quasi in mezzo alla strada. Alcuni antichi e begli edifici, taluni con le tipiche facciate dipinte alla maniera Ligure, fiancheggiano Via Mameli e Via Garibaldi. A volte anche solo un piccolo particolare attira l’attenzione come un pezzo di muro affrescato, antiche pietre ed elementi decorativi che spuntano da un muro. Il paese sorse intorno all’anno mille; presso l’Archivio di Stato di Genova è conservato il più antico manoscritto, datato 972, in cui è citato il nome di questo paese. Camminando nel centro storico ci si rende conto dell’origine medievale di alcuni edifici anche se poi sono stati rimaneggiati nel tempo.
  • il Portino del XIII secolo, ossia quel che resta di una delle porte di accesso al borgo poste sull’antica cinta muraria che correva attorno al paese di Gavi. E’ una torre rettangolare in possente muratura ma alleggerita al piano terra da arcate a sesto acuto su due lati contrapposti e da una graziosa bifora al primo piano. La copertura attuale in tegole è stata fatta successivamente, quasi sicuramente in origine la torre era provvista di classiche merlature. In Via Mameli, in prossimità dei civici 103/107, si imbocca lo stretto Vico Portino e ci si trova innanzi il torrione medievale.
  • il palazzo del Comune di Gavi: palazzo risalente al XIII secolo, sono ancora visibili alcuni elementi dell’edificio originario sia esternamente che internamente.
  • Chiesa Parrocchiale di San Giacomo: antica chiesa del XII secolo in stile romanico che nel corso dei secoli è stata ampiamente rimaneggiata. Conserva tuttavia ancora alcuni elementi romanici di un certo interesse che sono stati evidenziati con gli ultimi restauri. Molto bello il portale sulla facciata.
  • Chiesa ed Oratorio N.S. Assunta della Confraternita dei Turchini: situati in Via Garibaldi, risalgono al XVI secolo. La Chiesa di N.S. Assunta è ad unica navata, presenta diversi affreschi all’interno. L’oratorio è pregevole ed arricchito da drappi ed arazzi. Viene chiamato dei Turchini perchè le cappe usate per le funzioni erano di color turchese. Purtroppo nella disastrosa alluvione che ha colpito Gavi nell’autunno 2019 ha subito pesanti danni, come il parziale crollo del tetto, a causa di una frana staccatasi dal monte Moro ed è chiuso per restauri.
  • Chiesa ed Oratorio della SS.Trinità dei Rossi: la facciata della chiesa è stata appena restaurata e riportata agli antichi splendori. La Confraternita dei Rossi nacque nel 1602 per dare un contributo sia ai cittadini gaviesi in difficoltà economiche che ai pellegrini di passaggio sulle antiche vie di comunicazione. La Confraternita gestiva un forno per la cottura del pane con annesso negozio di generi alimentari che venivano rivenduti a prezzi contenuti. La Chiesa a navata unica e l’Oratorio custodiscono alcune opere pregevoli. Molto bella è la processione della Santissima Trinità che si tiene a Gavi Ligure la prima domenica successiva alla Pentecoste. Durante questo evento vengono portati in processione nelle vie del paese sia i due Crocifissi della fine del 1700 che la pesante cassa con gruppo scultoreo del peso di 800kg. Quest’ultima veniva prima trasportata a braccia da gruppi di confratelli che si alternavano lungo il percorso. Da alcuni anni viene invece trasportata su un carro tirato da due buoi bianchi riccamente adornati. Le vesti dei confratelli di questo oratorio sono ovviamente di colore rosso.
  • Chiesa ed Oratorio dei S.S. Giacomo e Filippo (detti dei Bianchi):  anche in questo caso la chiesa è ad una sola navata e conserva un Giudizio Universale di metà del 1600. I preesistenti affreschi con scene dalla Passione di Cristo sono purtroppo andati perduti. All’interno sono custodite anche sculture ed arredi vari che sono giunti ai giorni nostri perché vennero nascosti nel 1805 all’arrivo di Napoleone Bonaparte e del suo esercito. La confraternita dei Bianchi si occupava di un piccolo ospedale per i gaviesi indigenti. Inoltre, insieme alla confraternita dei Rossi gestiva il Monte del Grano che anticipava le semenze agli agricoltori in difficoltà. Gli edifici sono situati in Via Ospedale che collega le due strade principali del centro storico di Gavi. Molto bello l’organo Serassi nella chiesa. Gli adepti di questa confraternita vestono una tunica bianca.
    A Gavi sono molto sentite le feste e le relative processioni dei tre oratori da parte della popolazione locale. E’ un rito che si ripete da secoli e che attira anche curiosi e visitatori dalle zone limitrofe.
  • in ultimo, ma non per ultimo, merita una visita il Forte di Gavi Ligure: non si può andare a Gavi e non effettuare una visita a quello che è il simbolo indiscusso del paese di Gavi Ligure. Per non dilungarmi ulteriormente visto che ne avevo già parlato in un altro post, vi rimando direttamente a quello. La foto di copertina di questo articolo raffigura la possente ed antica fortezza che sovrasta Gavi.
Chiesa Parrocchiale di Gavi (Al)
La Parrocchia di San Giacomo

Nei dintorni di Gavi Ligure: cosa fare e vedere

  • Santuario N.S. della Guardia: è situato in posizione molto panoramica sul colle dei Turchini a poco meno di 4km da Gavi. Occorre percorrere la provinciale SP168 in direzione Parodi Ligure. In località Nebbioli, all’altezza dell’omonima trattoria, bisogna svoltare a destra e percorrere la ripida salita che conduce al parcheggio in prossimità del Santuario. Dal piazzale, nelle giornate terse, si gode un bel panorama verso gli appennini e la Pianura Padana. Con un po’ di fortuna si possono distinguere all’orizzonte anche alcune note vette delle Alpi. Ovviamente il Santuario risulta facilmente distinguibile, grazie anche al suo colore biancastro, quando si sale su alcuni rilievi della zona. Dalla panchina gigante di Mornese è chiaramente riconoscibile. Venne eretto nel 1861, lo stesso anno della proclamazione del Regno d’Italia. L’impianto è a croce greca ed all’interno vi sono tre altari. Personalmente l’ho sempre apprezzato per la posizione piuttosto che per l’architettura.
  • Monastero di San Remigio: è situato nelle vicinanze di Parodi Ligure, a circa 5km da Gavi Ligure. Si raggiunge con la provinciale SP168. Venne eretto nel secolo XI sotto la dinastia longobarda degli Orbetenghi. E’ situato in un avvallamento tra le località di Cadepiaggio e Parodi Ligure, quelle aree di fondovalle intorno all’anno mille erano paludi. I monaci Benedettini che qui si insediarono diedero l’avvio alla bonifica ed eressero il monastero. Nei secoli successivi, a parte un breve periodo nel 1500, il complesso monastico aumentò la sua importanza e venne ampliato. Nel 1959 venne però edificata una nuova parrocchia in paese e San Remigio venne definitivamente abbandonata, da qui inizia il declino della struttura fino al crollo della copertura della navata centrale nel 1982. In anni relativamente recenti l’edificio è stato ristrutturato e viene aperto ed utilizzato solo per esposizioni e conferenze. La sua posizione solitaria, in mezzo ai campi di girasoli o grano, a seconda delle annate, ne fa un ottimo soggetto da fotografare in estate, magari al tramonto. 
  • Panchine Giganti (Big Bench): da Gavi potete piuttosto agevolmente raggiungere le panchine giganti di Bosio (circa 6km) e Mornese (circa 12km). Belle visuali da entrambe sul Gavishire, gli appennini ed il Parco Capanne di Marcarolo, la Pianura Padana e l’arco alpino. Quest’ultimo è visibile in inverno nelle giornate limpide e senza foschia, purtroppo in estate non si vede. In inverno divertitevi ad individuare  sia il caratteristico cono del Monviso che il gruppo del Monte Rosa.
  • visitare gli scavi archeologici dell’antico sito di Libarna: Libarna si trova a circa 6km di distanza da Gavi ed è raggiungibile tramite la provinciale SP161. In questo post puoi trovare tutte le informazioni relative alla città romana ed alle modalità di visita.
  • Foliage: in autunno il Gaviese e le zone limitrofe sono uno spettacolo di colori caldi dal giallo fino al rosso, passando per l’arancione. Gli amanti del foliage apprezzeranno sicuramente questi luoghi per ammirare questo fenomeno naturale e scattare foto ricordo. Lungo le provinciali SP158/159/160 vi sono numerosi vigneti che tra la fine dell’estate e l’inizio dell’autunno assumono colorazioni accese. A breve uscirà un post specifico sul foliage in basso Piemonte.

#affiliazioni

  • Andar per cantine, aziende agricole ed antiche ville e tenute: qualcuno ha definito queste belle colline Gavishire, non a torto. Da paesaggi di questo tipo nasce un vino bianco sopraffino, il Cortese di Gavi DOCG che taluni chiamano semplicemente Gavi. Numerose sono le cantine, le aziende agricole (molte delle quali ricavate in antiche tenute) che offrono degustazioni e veri e propri tour guidati in azienda. Sul sito del Consorzio Tutela del Gavi potete trovare l’elenco dei produttori che ne fanno parte e poi tramite i singoli siti verificare date ed orari di eventuali eventi in cantina oppure in vigna. Ricordate un noto spot degli anni ’80 che legava il nome di una famosa città alle parole “da bere”? La stessa frase si può utilizzare anche per questo paese: Gavi da bere. Sono molto belle anche le maestose ville del 1600/1700 nei dintorni di Gavi che appartennero per lo più a nobili famiglie genovesi. La maggior parte sono situate lungo le provinciali SP158-159-160. Alcune di esse nacquero in origine come semplici grange benedettine e poi vennero trasformate in residenze signorili. In occasione delle Giornate FAI d’Autunno del 2018 e 2019 era stato possibile visitarne alcune, seppure spesso solo esternamente poichè trattasi di residenze private.
  • Vedere qualche antico castello in zona: i quattro più vicini a Gavi sono Mornese, San Cristoforo, Francavilla Bisio e Tassarolo. Solo quest’ultimo è visitabile su prenotazione, gli altri sono dimore private e non aperte al pubblico. Purtroppo, nonostante l’alta pencentuale di antichi manieri in quest’area del basso Monferrato, pochissimi possono essere visitati.
  • Scoprire il territorio del Gavishire in bicicletta: visti i numerosi saliscendi potrebbe essere utile noleggiare le bici a pedalata assistita. In alternativa si può esplorare questo territorio più lentamente, a piedi, camminando lungo i numerosi sentieri. Ad esempio vicino al centro di Gavi c’è la Riserva Naturale del Neirone. E’ una piccola area protetta istituita nel 2011 che si snoda lungo il corso del torrente Neirone ai piedi del Monte Moro. Le rocce qui presenti raccontano di quando queste zone e la Pianura Padana erano sommersi dal mare. Ci sono diverse varietà di alberi (pioppi bianchi, salici, carpini, ontani neri) ed un fitto sottobosco con varie specie di arbusti. In questa zona c’è una palestra di roccia naturale per l’arrampicata.
San Remigio
Monastero di San Remigio tra Cadepiaggio e Parodi Ligure

Enogastronomia e ricettività

Nel centro di Gavi Ligure ha sede l’Ordine Orbetengo dei Cavalieri del Raviolo e del Gavi che custodisce la sacra ricetta. In paese i ravioli sono una cosa seria e tutti i ristoranti li propongono nel menù. Ogni famiglia invece li prepara alla sua maniera, spesso sono preparazioni tramandate da generazioni. Il comun denomitaore è però la sfoglia che deve essere sottilissima. Non resta che provarli, magari conditi ed innaffiati con il Cortese di Gavi DOCG.  Avete notato una cosa? Si chiamano “ravioli” come in Liguria e non “agnolotti” come in Piemonte. Ecco un’altra caratteristica delle “terre di mezzo” poste vicino al confine tra le due regioni. Come nel dialetto anche in cucina le tradizioni si sono mescolate.

Per quanto riguarda il vino vi ho già fornito qualche indicazione qui sopra. Il mio consiglio è di “andar per Gavi” (inteso come vino e non come paese) e farsi un giro tra i produttori gaviesi del nettare di Bacco per effettuare delle degustazioni. Per gli amanti del rosso ci sono anche ottime proposte locali di vini come Barbera e Dolcetto (dolce di nome ma non di fatto perchè è secco, asciutto e tannico).

Tra le specialità culinarie vi sono, oltre ai rinomati ravioli, il risotto al Gavi, gli amaretti di Gavi (dolcetti a base di mandorle, morbidi e profumati) e la testa in cassetta ossia un tipico salume di queste aree che è anche Presidio Slow Food. La testa in cassetta è un antico insaccato che veniva preparato dai contadini con le parti di scarto del maiale, soprattutto della testa. Ricordate il detto “del maiale non si butta via niente?” I produttori gaviesi hanno però affinato l’antica ricetta aggiungendo anche dei tagli più nobili del maiale. Le carni tritate ed insaporite con spezie vengono poi bollite e messe in un budello, successivamente chiuse in una casetta in legno ad asciugare. Da qui deriva il nome di “testa in cassetta”.

Un altro prodotto tipico e succulento della zona è il salamino al Gavi di Tassarolo. Viene prodotto con sola carne di maiale e vino Cortese secondo un’antica ricetta tramandata da Mastro Ruchein che li creò negli anni 50. Il salamino si consuma bollito, grigliato o nel sugo.

In generale la cucina gaviese è un sapiente mix tra piatti tipici piemontesi e liguri, soprattutto genovesi. Si possono così assaporare torte salate con borragine e maggiorana, verdure varie ripiene, la cima, la focaccia salata e la farinata che sono più tipici della Liguria insieme al classico vitello tonnato, l’insalata russa, risotti ed arrosti vari che invece fanno parte della cucina del Piemonte.

Le possibilità per soggiornare o anche solo pernottare a Gavi e dintorni sono molteplici e soddisfano tutte le tipologie di viaggiatori. Non mancano i wine resort dove poter abbinare degustazioni di vini, visite in cantina e soggiorni da favola.

A non molta distanza da Gavi si trovano anche le tre particolari strutture delle quali vi avevo parlato in questo articolo, sono ideali per soggiornare ed esplorare anche il Gavishire.

Vendemmia nel gaviese
Un grappolo di uva cortese poco prima della vendemmia

Manifestazioni

  • la sera del Venerdi Santo o giorno della Passione si svolge per le vie del paese di Gavi la “Muta” ossia la suggestiva processione in completo silenzio degli appartenenti alle tre confraternite dei Bianchi, Rossi e Turchini. I confratelli vestono le rispettive cappe colorate e portano gli strumenti della passione.
  • ritrovo dei confratelli dei tre oratori gaviesi per rendere omaggio e pregare innanzi alle tre croci di ciascun oratorio. L’evento è aperto al pubblico e si svolge nel periodo estivo. Questo rito rievoca quello delle Rogationes, agli albori della storia cristiana, in cui si pregava affinchè le messi fossero abbondanti.
  • Di Gavi in Gavi: festival che si svolge annualmente in estate per promuovere il vino Cortese di Gavi ed il territorio di produzione, sono previsti stand enogastronomici ed eventi vari collegati al tema

Come raggiungere Gavi Ligure

Tramite i siti Google Maps e ViaMichelin potete facilmente calcolare il percorso più idoneo per arrivare a Gavi con l’auto. I caselli autostradali più comodi sono situati a Serravalle Scrivia (circa 7km) sull’autostrada  A7 e ad Ovada (21km) sull’autostrada A26.

L’aeroporto più vicino è quello di Genova (circa 55km) mentre le stazioni ferroviarie più comode sono situate a Serravalle Scrivia (circa 7km), Arquata Scrivia (8km) e Novi Ligure (circa 12km). Dalle stazioni è possibile raggiungere il paese di Gavi con il servizio di bus di linea effettuato dalla compagnia C.I.T. Consorzio Intercomunale Trasporti SpA.

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4 commenti su “Gavi Ligure in un weekend: cosa fare e vedere”

  1. Mi sembra un’ottima meta per un’escursione in giornata! L’Alessandrino confina pure con la provincia di Pavia quindi non sarà così lontano da raggiungere da casa mia. Mi piacerebbe vedere il forte, sembra ben conservato e io amo i luoghi storici come questo!

  2. Sono stata diverse volte in Liguria, ma mai da queste parti e soprattutto non ho mai visitato Gavi Ligure. Grazie per tutte le informazioni preziose che hai condiviso, ne terrò conto per quando la visiterò anche io 🙂

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