Domenica che, teoricamente, avrebbe dovuto essere bella (meteorologicamente parlando) e che invece secondo le previsioni lette sabato mattina sarà bruttina. L’escursione pianificata in settimana sul Monte Ebro, la cima più alta della provincia di Alessandria, non è adatta ad ad una giornata intera di pioggia.
Così in fretta e furia il sabato pomeriggio cambio programma. Le previsioni sembrano migliori nella zona del casalese. Cerco allora qualche idea sul sito della provincia di Alessandria e mi imbatto nel sentiero 731 a Cella Monte.
Do una rapida occhiata al luogo che non conosco affatto, pur abitando a poco più di un’ora di distanza. Il percorso e soprattutto la zona mi intrigano.
In settimana con la segugia Daisy ho già macinato alcuni chilometri e qualche discreta salita vicino a casa. Per la domenica mi sta più che bene un giro tranquillo ma, soprattutto, in una zona dove non sono mai stata. Tra l’altro adesso è tempo di vendemmia, chissà che belle quelle dolci colline in questo periodo dell’anno!
Conosco il Monferrato casalese solo perchè sono già stata alcune volte a mangiare ottimamente in alcuni agriturismi e ristoranti. Inoltre avevo effettuato un bel giro in bici da corsa in queste zone alcuni anni fa ma non mi è mai capitato di compiere escursioni a piedi. Questa è dunque un’ottima occasione per rimediare a questa mia mancanza.
Dal sito della Provincia di Alessandria scarico la mappa e la descrizione del percorso. Purtroppo sono itinerari tracciati diversi anni fa e poi non più oggetto di manutenzione. Mi è già capitato di percorrerne alcuni vicino a casa ma di aver poi avuto difficoltà a trovare indicazioni per proseguire. Nel corso degli anni alcuni cartelli sono stati rimossi o si sono danneggiati e tanti segnavia sulle pietre o gli alberi sono ormai sbiaditi ed illeggibili.
Fortunatamente una parte di questi percorsi vengono mantenuti in ordine grazie all’intervento di talune sezioni del Club Alpino Italiano e dei volontari delle Pro Loco. Peccato perchè il portale sulla rete escursionistica della Provincia di Alessandria è davvero ricco di proposte.
La partenza di questo itinerario è nel centro di Cella Monte, uno dei più bei borghi d’Italia (come recita un cartello in paese) e situato ad una decina di chilometri a sud-ovest di Casale Monferrato. Siamo nel nord della provincia di Alessandria.
Cella Monte con i suoi 500 abitanti o poco più è un grazioso borgo arroccato sulla sommità di una collina e circondato da pregevoli vigneti ed altri caratteristici piccoli centri.
Due peculiarità di Cella Monte sono i suoi edifici costruiti nella “Pietra da Cantoni” e gli Infernot, le celle sotteranee scavate a mano in questa particolare pietra in cui si custodivano le bottiglie di vino. A tal proposito, vicino alla Chiesa Parrocchiale è situato l’Ecomuseo della Pietra da Cantoni in un antico palazzo attualmente in restauro.
Un anno fa Cella Monte era entrato nella sfida finale de “Il Borgo dei Borghi“, la trasmissione in onda su Rai Tre.
Per maggiori informazioni sul paese e su cosa vedere vi consiglio di dare un’occhiata ai link riportati in fondo al post.
Dati tecnici
- Partenza ed arrivo: parcheggio presso Chiesa di San Quirico
- Tappe intermedie: ///
- Tipologia escursione: giro ad anello effettuato in senso antiorario
- Lunghezza percorso: circa 9,26 km
- Ascesa complessiva: 202m (altitudine cumulativa)
- Quota partenza ed arrivo: 268m s.l.m.
- Altitudine massima e minima: 309m , 159m
- Tempo percorrenza: circa 2 ore e mezza
- Difficoltà: F (facile)
- Segnavia: 731 e segnavia semplice di colore bianco-rosso orizzontale
- Carta/mappe:
- Note: consiglio abbigliamento e calzature adeguati alle escursioni in montagna. Fondamentale anche verificare le condizioni meteo sia prima di partire che nell’arco della giornata.
Escursione
I numeri che vedrete di seguito tra parentesi si riferiscono al tracciato GPX che ho creato con il navigatore portatile Garmin 62ST. In fondo al post trovate le indicazioni per visualizzarlo o scaricarlo da sito Wikiloc.
Lasciata l’auto nel parcheggio libero in Via Cipriano Cei vicino alla Chiesa di San Quirico, mi preparo per l’escursione. Percorrendo Via Dante Barbano (la via centrale del borgo) scendo fino ad una piazzetta dove ci sono un antico lavatoio ristrutturato di recente ed una comoda fontanella per abbeverare il cane. Nella piazza ci sono circa otto stalli per parcheggiare l’auto.
Il giro ad anello può anche partire da questo punto perchè si ritorna in questo slargo. Io però ho preferito parcheggiare in Via Cipriano Cei perché il parcheggio è più ampio e poter fare anche un giro nel borgo.
Dal lavatoio svolto a sinistra in Via Gian Giacomo Francia e, dopo una settantina di metri, imbocco una stretta stradina asfaltata a sinistra ed in leggera discesa tra le case.
Poco più avanti l’asfalto lascia il posto ad un percorso nell’erba in mezzo a piante ed altra vegetazione. Daisy si diverte un sacco annusando ogni arbusto, quanti odori nuovi ci sono. In effetti ho notato che lei si annoia a percorrere le stesse strade, preferisce variare, soprattutto quando giriamo in città.
Probabilmente nella notte ha piovuto perchè l’erba è fradicia ma per fortuna ho messo gli scarponi da escursionismo in Goretex.
Nonostante l’erba un pochino alta, il percorso scende a Valle Carcanara ed è facilmente individuabile. Sulla collina a destra si nota il paese di Rosignano Monferrato.
Il sentiero incrocia una strada sterrata più larga (bivio 3 sulla mappa), forse carrozzabile. Proseguo verso nord fiancheggiando il piccolo Rio Carcana che però è in secca. Ai lati si vedono campi di girasole ormai appassiti e vigneti.
Arrivo ad un altro bivio (4) e svolto a sinistra percorrendo la strada sterrata che pian piano sale sulla collina tra vigneti e canneti fino ad arrivare ad un nuovo bivio (6) presso Cascina Caccia.
Svolto a sinistra sulla strada asfaltata in direzione Cella Monte e ne percorro circa 400 metri. In questo tratto sulla destra dovrebbe esserci una bella visuale verso i paesi del circondario fino alle Alpi ma in pratica scorgo appena Treville perchè c’è molta foschia. Al bivio successivo (7) prendo la strada asfaltata a destra (Via Savoia). Lungo il percorso si vedono affiorare rocce di arenaria.
Subito dopo il B&B la Savoia la strada asfaltata termina, imbocco il sentiero che devia verso destra e si addentra nel bosco (bivio 8). Una pianta si è ripiegata con i rami sul sentiero ma c’è un passaggio in mezzo alle frasche e riesco a passare con il cane senza problemi.
Arrivo ad un nuovo bivio (9) e svolto a destra su Strada Cascina Bersano fino ad arrivare in prossimità di Cascina Valpane. In mezzo alle vigne si vendemmia allegramente.
Pochi metri prima della cascina giro a sinistra (bivio 10), passo vicino ad un recinto con due cani buonissimi che vorrebbero giocare con la mia segugia e poi prendo un sentiero erboso di fronte a me che però fatico a vedere (bivio 11). Nella zona della Cascina Valpane non ho visto indicazioni, c’è un cartello spezzato ma non ho visto segnavia sulle piante o altre indicazioni.
Cammino per un bel tratto su questo percorso quasi rettilineo tra noccioleti, vigneti, campi coltivati fino ad arrivare in prossimità di una tartufaia recintata con rete. Al bivio 12 svolto a destra su un nuovo sentiero erboso che poco più avanti incrocia la provinciale SP41. Qui (13) giro a sinistra e mi dirigo verso Cella Monte che ormai è chiaramente visibile.
Dopo circa 300 metri (14) lascio la provinciale e svolto a sinistra su strada asfaltata che sale verso il paese passando per Regione Varoccara. Cinquecento metri più avanti (15) imbocco sentiero ben evidente a sinistra che sale sulla collina tra filari stracarichi di grappoli di uve Grignolino e Barbera. Probabilmente la sera precedente l’azienda vinicola proprietaria di questi vigneti ha organizzato un aperitivo in vigna. Ci sono ancora gli allestimenti con balle di fieno come sedute e cassette in legno come tavolini, davvero originale questa location.
Poco prima dell’incrocio (16) con Via Circonvallazione vedo invece un vigneto con diverse matite multicolori giganti usate come pali per sorreggere le viti. Una sosta per scattare alcune foto è d’obbligo. Vicino al bivio 16 c’è anche una sorta di balconata creata apposta per poter vedere e fare foto al particolare vigneto e preservare le vigne.
Svolto a destra, percorro alcuni metri su questa strada e poi svolto a sinistra (17) su Via Guglielmo Marconi e da qui ritorno facilmente ed in maniera spontanea allo slargo con la fontanella (1) e poi al punto di partenza in Via Cipriano Cei ripercorrendo un pezzetto della strada fatta qualche ore prima. Daisy che era stata sempre molto attiva e curiosa nei tragitti in mezzo al bosco e alla campagna, patisce un po’ l’ultima salita su asfalto verso Cella Monte.
L’ultima parte dell’anello è in comune con altri itinerari della zona. Su un cartello all’inizio di Via Marconi è scritto “Con quest’ultimo tratto dei percorsi 726 – 731 – 754 di Camminare il Monferrato, attraverserete il centro storico di uno dei borghi più belli d’Italia“
Ritornata al parcheggio sia Daisy che io proviamo un certo languorino, in effetti sono passate le 13 ed abbiamo fatto una bella camminata.
Li vicino vedo un bar-ristorante con diversi tavolini all’aperto ancora liberi e provo a chiedere se sia possibile fermarsi a bere e mangiare un boccone visto che ho anche il cane. Mi viene proposto un tavolino sotto ad un carpino, ottimo per poter legare Daisy con la corda da arrampicata ed avere un po’ di frescura entrambe. Dopo la camminata una sosta mangereccia calza a pennello.
Alla partenza dell’escursione il cielo era quasi nuvoloso poi successivamente le nuvole si sono diradate ed il sole ha cominciato a splendere e riscaldare quest’ultima domenica d’estate.
Ordino un mix d’antipasti e lo accompagno, su consiglio di uno dei titolari, con un calice di profumato Monferrato bianco DOC Terramossa dell’azienda vitivinicola Marco Botto di Sala Monferrato. Ottimi entrambi, Daisy che mi era sembrata un po’ stanca si rianima subito non appena capisce che qui si mangia. Come al solito la segugia golosa non si smentisce.
Mi sono trovata molto bene a Il Nuovo Carpino di Cella Monte, lo terrò a mente per le prossime gite da queste parti. Il Monferrato Casalese mi è piaciuto molto ed ho intenzione di effettuare altre gite o escursioni a piedi in quest’area. Sicuramente ritornerò anche a Cella Monte perchè l’Ecomuseo attualmente è in restauro e riaprirà alle visite ad ottobre 2020, inoltre oggi non ho potuto visitare alcun Infernot.
Dopo pranzo ed un po’ di relax faccio un breve giro per il paese a scattare alcune foto approfittando del sole e di una luce decisamente migliore rispetto al mattino.
Prima di riprendere la strada verso casa, mi dirigo con l’auto a Rosignano Monferrato che dista circa 3km da Cella Monte e vado a vedere la Panchina Gigante di colore rosso Grignolino. La Big Bench n° 41 è posta dentro ad un vigneto con bella vista sui Paesaggi Vitivinicoli circostanti che sono stati dichiarati Patrimonio Unesco nel 2014. E’ situata poco fuori l’abitato di Rosignano sulla strada provinciale SP37, nei pressi del cimitero e della chiesetta Madonna delle Grazie.
L’unica pecca è vedere come alcune persone cerchino di avvicinarsi all’attrazione più possibile con l’auto o le moto. Manco fosse una pazzia percorrere a piedi quei cento metri che permettono di raggiungerla dalla strada asfaltata.
Note
Nella parte iniziale ho trovato alcune indicazioni e segnavia bianco/rossi su pali o muri, in altre zone invece è stato fondamentale l’aver scaricato la traccia sul cellulare. Avevo con me anche il GPS ma lo schermo dello smartphone è decisamente più grande. Con il GPS Garmin ho invece rimappato l’intero percorso che ho poi pubblicato nel mio account su Wikiloc (trovate il link più sotto).
L’itinerario è vario: si cammina vicino ed in mezzo a vigneti e campi, su strade bianche, su sentieri nel bosco e ci sono anche un paio di tratti su strade asfaltate. Il dislivello non è notevole, l’ascesa totale in salita è di 202 metri. Il percorso nel complesso non presenta particolari difficoltà o passaggi impegnativi però è preferibile indossare abbigliamento e calzature adeguate da escursionismo e non da passeggiata in città per negozi.
Nel caso in cui effettuiate l’itinerario con il cane, consiglio di portare dell’acqua ed una ciotola per lui. A parte la fontanella all’inizio, a metà settembre non ho trovato rigagnoli o altre fontane in cui far abbeverare Daisy.
Cosa fare e vedere a Cella Monte e dintorni
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centro storico con i suoi edifici in pietra da cantoni e le sue chiese
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Museo della Pietra da Cantoni (chiuso per restauro fino al 3 ottobre 2020, le visite accompagnate riprenderanno dal 4 ottobre 2020)
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Aziende agricole della zona ed i loro Infernot (previa prenotazione)
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Panchina Gigante n° 41 di colore rosso Grignolino a Rosignano Monferrato (circa 3km distanza da Cella Monte)
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circuito degli Infernot in bici
- Sagra Regionale del tartufo bianco in Valle Ghenza: per gli amanti di questo prelibato fungo ipogeo, a Cella Monte nel primo weekend di novembre si svolge questa fiera dedicata al tartufo bianco che dura due giorni.
Traccia GPX ed altre foto
Ho caricato altre foto sulla pagina del sito Wikiloc ove si visualizza e scarica anche la traccia GPX dell’itinerario completo ->
Link utili:
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Ecomuseo della Pietra da Cantoni -> https://www.ecomuseopietracantoni.it/
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Comune di Cella Monte -> http://www.comune.cellamonte.al.it/
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Gli Infernot in Monferrato -> https://www.ecomuseopietracantoni.it/il-monferrato-degli-infernot/
- Associazione per il Patrimonio dei Paesaggi Vitivinicoli di Langhe-Roero-Monferrato -> https://www.paesaggivitivinicoliunesco.it/
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Traccia GPX con percorso ed altimetria del sentiero 731 (scaricabile su navigatore/smartphone) -> https://it.wikiloc.com/percorsi-escursionismo/anello-escursionistico-di-cella-monte-al-57231597
RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright GIRINGIRO
[Ultimo aggiornamento: 30/09/2021]
Molto Interessante per passare un week-end rilassante immersi nella natura. Ci sono strutture ricettive che offrono ospitalità e prodotti tipici degni di particolare menzione? Grazie
Ciao Luca e grazie per commento. Abitando ad una ottantina di km di distanza sono andata a Cella Monte e rientrata poi a casa in una sola giornata. Non ho quindi pernottato in quel borgo. In zona ci sono diversi agriturismi, B&B e case vacanze dove poter soggiornare, avevo visto alcune insegne. Per quanto riguarda i prodotti tipici, essendo in una zona collinare, il vino la fa da padrona e a Cella Monte e nei paesi attorno non mancano le aziende agricole in cui effettuare degustazioni e piacevoli aperitivi in vigna. In inverno il pregiato e profumato tartufo bianco non manca sulle tavole dei ristoranti della zona. La cucina strizza un occhio a quella classica piemontese: friciulin (piccole polpettine fritte di verdure), insalata russa, vitello tonnato (spesso proposto all’antica maniera senza maionese nella salsa e con la carne arrostita e non lessata), la carne cruda battuta al coltello, agnolotti, tajarin (tagliolini all’uovo con sugo di carne o funghi), fritto misto alla piemontese oppure il bollito misto con vari tagli di carne e gli immancabili bagnet verd e rus ed altre salsine di accompagnamento e per concludere il classico bonet (budino al cioccolato con amaretti)
Interessante. Unico appunto. Perchè non permettere di copiare il contenuto in modo da poterlo utilizzare per una escursione? Peccato davvero…..
Ciao Piero hai ragione ma ho ritrovato diverse volte i contenuti copiati tal quali e fatti passare come propri su altri siti/blog, senza minimamente chiedere il permesso per utilizzarli. Scrivere testi originali, tracciare i percorsi e magari correggerli, impostare le foto, cercare info aggiuntive come i link utili ecc richiede tempo. Il non permettere il copia/incolla è una pratica fastidiosa ma mi sono resa conto che è abbastanza diffusa su vari siti e blog.
In ogni caso do la possibilità a chi mi contatta tramite messaggio o email di avere il PDF purchè mi faccia sapere il suo utilizzo. Per ogni itinerario cerco anche di pubblicare la traccia GPS in modo che gli escursionisti possano scaricarla liberamente ed utilizzarla a loro piacimento per orientarsi.
Grazie comunque per essere passato a leggere il blog ed aver condiviso la tua opinione :-), buona camminata
Non sono mai stata in questa zona, ma credo sia parfetta per una gita fuori porta.
Amo fare escursioni nella natura, soprattutto in questa stagione quando tutto sembra avvolto da una energia particolare. Il posto di cui hai parlato sembra davvero adatto a una bella passeggiata rigenerante, inoltre è abbastanza vicino a dove abito… Me lo segno per uno dei miei prossimi weekend fuori porta 🙂
Ed io che pensavo che l’Alessandrino fosse poco interessante. Mi devo ricredere. Seguirò di sicuro i tuoi consigli.
Una zona che non conosco affatto ma che mi sembra perfetta per una bella escursione immersi nella natura