La Scurcio ad Acceglio è un piacevole itinerario nel Vallone Unerzio. Questa valle alpina fa parte della più ampia Valle Maira nel cuneese.
Nell’estate 2019 avevamo poco tempo per staccare la spina e prenderci qualche giorno di vacanza. Andrea era molto impegnato con il progetto di ExoMars II che, teoricamente avrebbe dovuto esser lanciato verso Marte a fine anno, avevamo voglia di andare alcuni giorni in montagna con il cane ma non aveva senso spostarsi molto in auto perchè avevamo a disposizione solo cinque giorni di vacanza.
Praticamente poco più di alcune ore di libera uscita.
Solitamente per le vacanze in montagna optiamo per il nord dell’Alto Adige che piace molto ad entrambi ma le ore di viaggio dalla nostra casa nell’alessandrino sono molte. Così di comune accordo abbiamo scelto l’Alta Valle Maira in Piemonte. Non c’eravamo mai stati, ne avevo sentito parlar bene da alcune persone ed in più aveva il vantaggio di essere solo a tre ore d’auto dalla nostra casa italiana nel basso Piemonte. In pratica la metà delle ore di viaggio rispetto all’Alto Adige.
Essendo anche la prima nostra vacanza con il cane, abbiamo preferito affittare un appartamento in modo da poter essere più liberi. Non avevamo la più vaga idea di come si sarebbe comportata la nostra giovane segugia fuori casa.
Purtroppo non è stato facile trovare un host che accettasse i cani. Avevo visto un paio di soluzioni che mi piacevano anche perchè le porzioni di casa avevano un piccolo giardino ma i cani non erano accettati. Era disponibile un’intera casa con giardino ma troppo grande per noi due soli. Alla fine mi sono imbattuta in Alessandra e nella sua proposta ad Acceglio.
Ed è così che abbiamo potuto trascorrere la nostra prima vacanza in Valle Maira con il cane presso la Maison Gin.
La Maison Gin
La bella e confortevole casa che Alessandra affitta si trova a Borgo Villa, vicino alla Chiesa di Santa Maria, nel centro storico di Acceglio (Cn), uno degli ultimi comuni della Valle Maira.
Acceglio è circondato dalle Alpi Cozie, ci sono diverse cime che superano i 3000 metri, poco lontano si trova il confine con la Francia. E’ un piccolo comune di poco più di 100 abitanti che si anima nell’alta stagione estiva grazie all’arrivo di appassionati di escursionismo, arrampicata e MTB ed in quella invernale perchè si riempie di scialpinisti. Nei restanti periodi il paese si spopola e gli abitanti sono poco piú di un centinaio.
Anche per questo motivo i negozi per fare la spesa sono molto limitati e per trovare un mini market, una panetteria e macelleria occorre scendere a Prazzo a circa 6km di distanza. Ad Acceglio ci sono un paio di minuscoli negozi che vendono un po’ di tutto, uno aveva inaugurato nei giorni in cui noi soggiornavamo in paese ed era stato ricavato in una parte dell’Hotel Alpi Cozie.
La mamma della nostra host ci aveva raccontato che in passato queste zone erano decisamente più popolose ma erano state poi via via abbandonate dalle persone desiderose di trasferirsi in zone che potessero offrire maggiori comodità.
In queste zone le persone si dedicavano principalmente all’allevamento del bestiame e alla produzione e trasformazione del legname. Il miraggio del posto fisso in fabbrica svuotó le varie borgate dagli anni sessanta in poi. Questa migrazione causò il degrado di molte vecchie case. Fortunatamente negli ultimi anni molti appassionati di montagna, anche stranieri, hanno iniziato a scoprire questa amena vallata e ad acquistare e ristrutturare i vecchi immobili.
In queste zone si parla l’Occitano, lingua romanza derivata dal latino. Molti cartelli indicano i nomi delle località in più lingue: italiano, occitano grafia locale ed occitano grafia classica.
A noi Acceglio è piaciuto proprio perchè molto tranquillo, l’ideale per rilassarsi, riposarsi ed effettuare delle belle camminate. Abbiamo letteralmente staccato la spina per alcuni giorni anche perchè la connessione internet e pure il segnale telefonico erano molto ballerini. Premetto che noi non abbiamo contratto telefonico con l’azienda di telefonia che inizia con V e che pare che prenda ovunque. A noi peró non ha dato assolutamente fastidio il fatto di potersi un po’ isolare dal mondo sotto questo aspetto.
I genitori di Alessandra gestiscono la Pizzeria Il Portichetto ad Acceglio, consiglio di rivolgersi direttamente a loro per affittare la Maison Gin per le vacanze. Si risparmia qualcosa rispetto alla prenotazione attraverso il portale AIRBNB. Inoltre sono stati estremamente disponibili nel fornirci informazioni sui percorsi e, nel caso in cui si voglia effettuare escursioni accompagnati da guide alpine autorizzate, possono fornire i vari nominativi.
La Maison Gin è una porzione di una vecchia casa del 1500, sapientemente ristrutturata con tetto in lastre di losa e muri in pietra locale, suddivisa in tre mini appartamenti.
A noi é stato destinato l’appartamento “Provenzale”. Al piano terra dell’alloggio, accessibile anche ai disabili e dotato di tutto quello che può necessitare durante la vacanza, si trovano la zona giorno con un letto singolo, l’angolo cucina ed il bagno. Una scala porta al soppalco mansardato dove è stata ricavata la camera con letto matrimoniale ed un ulteriore letto singolo. Belli i mobili antichi ed elegante la biancheria del letto.
C’è anche un piccolo giardino in comune con sdraio, tavoli e panche in legno che noi abbiamo sfruttato al rientro delle escursioni. Tra l’altro essendo gli unici ospiti dell’intera casa in quei giorni, il giardino era a nostra completa disposizione. Ad una ventina di metri dalla casa c’è uno slargo dove poter parcheggiare l’auto, non essendo molto grande può darsi che in alta stagione si fatichi a trovare posto.
Escursione “La Scurcio”
Cosa vuol dire “La Scurcio”? In lingua occitana significa la scorciatoia. Il percorso ricalca quello che una volta era il cammino che, partendo da Frere (1.208m s.l.m.), permetteva di raggiungere le piccole frazioni nella Vallata di Unerzio. Non è un percorso particolarmente impegnativo come dislivello anche se lungo complessivamente circa 13km, andata e ritorno.
Lungo il tragitto si trovano diversi cartelli esplicativi che informano sulle tipologie di flora e fauna presenti oltre che i segnavia o semplici cartelli con impresso il nome dell’itinerario (La Scurcio). Ci si orienta comunque bene.
Complice l’aria fresca di montagna e la possibilità di abbeverarsi lungo il percorso, la nostra cagnolona non ha fatto una piega ad effettuare tutto il tragitto.
Ovviamente una volta arrivati a Viviere, mentre noi gustavamo il pranzo, lei si è addormentata all’ombra per ricaricare le batterie dopo aver elemosinato un po’ di nostro cibo.
Con Daisy i tempi di percorrenza si allungano perchè lei deve annusare e catalogare ogni odore lungo il percorso.
Il bello di questa prima escursione che ci permette di prendere contatto con la Valle Maira è che non dobbiamo neppure prendere l’auto. Da casa scendiamo a piedi sulla strada carrozzabile SP422. All’altezza del Ristorante Pizzeria Il Portichetto imbocchiamo la strada comunale per Chialvetta. Passiamo sul ponte sovrastante il torrente Maira e, al primo incrocio, sulla sinistra troviamo il cartello che indica la partenza del percorso La Scurcio.
Il primo tratto de La Scurcio, dal cartello segnalatore fino alla località Frere (1.196m s.l.m.), è una comoda strada bianca con minimo dislivello e lunga circa 700 metri (solo andata). Ottima da percorrere anche con bambini piccoli che non sono abituati a camminare molto. Questa zona fiancheggia il torrente ed è molto ombreggiata risultando quindi piacevole da percorrere anche nel pomeriggio.
L’origine del nome Frere non è chiara: potrebbe far riferimento alla presenza di ferriere e di attività legate all’estrazione del ferro oppure significare selvaggio (ferus in latino).
La strada sbuca poi su una strada secondaria asfaltata, giriamo a destra, passiamo vicino all’Albergo Le Marmotte e proseguiamo su quella carrozzabile in leggera salita fino ad arrivare alla frazione Frere. Oltrepassiamo il ponte sul Torrente Unerzio che taglia in due il vallone Vio Peiro Dunet e, subito dopo, svoltiamo a destra imboccando un sentiero che prima fiancheggia il torrente poi sale zigzagando nel bosco.
Incontriamo alcune zone molto umide ma la mulattiera è in buono stato e ben segnalata. In un punto in cui il sentiero scende quasi al livello del torrente, vediamo delle mucche che si abbeverano nelle fresche acque. Un vitellino è incuriosito dal nostro passaggio o dalla presenza del cane ma preferiamo non scoprire cosa stia destando il suo interesse. Daisy non si è mai trovata a tu per tu con una mucca e non sappiamo come potrebbe reagire.
Giungiamo a Gheit (1.372m s.l.m.) piccola e graziosa frazione. Sul cartello all’inizio dell’escursione avevo letto che qui si poteva visitare un antico forno a legna ma purtroppo è chiuso. Una volta il forno era comune per tutti gli abitanti di un paese perchè non tutte le case erano attrezzate di forno. Inoltre, era anche un modo per socializzare oltre che per scambiare e condividere quello che la povera terra offriva. In queste zone di montagna si coltivavano segale e patate, non molto altro.
La Scurcio continua ed, intersecando un paio di volte la carrozzabile, si insinua poi nel bosco con varie specie arboree. Lungo il percorso ci imbattiamo in alcune mucche libere al pascolo. Daisy è al guinzaglio ma vediamo che è un po’ perplessa e non troppo a suo agio per la presenza di quei grossi mammiferi, così dove possibile cerchiamo di non passargli troppo vicino.
Giungiamo in breve in vista del cimitero e della chiesa di Chialvetta (1.494m s.l.m.). Questo incantevole borgo è caratterizzato da una serie di antiche case che sono state recentemente ristrutturate e dal museo etnografico privato La Misoun d’en bot che in occitano significa “La casa di una volta”. Nei due piani di un antico fienile sono custoditi oltre un migliaio di oggetti ed attrezzi che costituiscono una rara e preziosa testimonianza della vita passata di queste popolazioni montanare. Semplice ma carina la Chiesa dedicata a Sant’Anna.
A Chialvetta erano presenti delle miniere di quarzite e marmo rosso che però vennero sfruttate per poco tempo perchè le vene si esaurirono in fretta. Adesso è un luogo di vacanza, frequentato da escursionisti in estate e scialpinisti in inverno.
Il sentiero prosegue e giungiamo a Pratorotondo (1.622m s.l.m.). La località deve il suo nome alla presenza di vasti prati usati per far pascolare il bestiame. Qui nacque il pittore e scultore Matteo Pietro Olivero nel 1879, uno tra i maggiori esponenti del divisionismo.
Anche a Pratorotondo vi sono diverse antiche case ristrutturate o in fase di restauro. Abbiamo apprezzato la Valle Maira anche per questo aspetto: cercare di mantenere viva la propria identità preservando gli antichi edifici e ristrutturandoli utilizzando materiali del luogo. A parte qualche sporadico edificio moderno, soprattutto nel borghi rurali si è cercato di conservare i vecchi impianti.
Il percorso passa in mezzo alle case di questa frazione incontaminata dove il tempo sembra essersi fermato al 1800 e prosegue poi verso Viviere. Con una leggera deviazione si può vedere un antico mulino a pietra che ha la particolarità di avere l’asse della macina in posizione vertivale, mentre, in uscita da Pratorotondo si passa vicino ad un forno del 1848 recentemente ristrutturato.
In quest’ultimo tratto la vegetazione si è diradata ed in lontananza cominciamo a vedere le montagne che chiudono la Vallata di Unerzio. Passando vicino ai “gias” ossia le costruzioni in pietra che venivano usate come ricovero per gli animali ed i recinti racchiusi tra i muretti a secco, arriviamo in breve in prossimità delle case di Viviere (1.713m s.l.m.) tramite una mulattiera. Sulle cime attorno ci sono ancora alcune tracce di neve ed il panorama appaga della camminata.
Prendiamo posto in un tavolo un po’ in disparte nello spazio antistante il bel Rifugio di Viviere. Sistemiamo Daisy sotto ad una tettoia in legno ma vicino a noi ed ordiniamo qualcosa da mangiare. Il locale è molto carino, anche all’interno. Offre proposte culinarie interessanti soprattutto la sera, quasi più da ristorante di buon livello che da classico rifugio di montagna. Entrando nel locale noto anche una discreta scelta dei vini. Vien voglia di venire fin qui una sera a cenare. Viviere é raggiungibile anche con l’auto.
Fabrizio, il titolare del rifugio, è molto affabile e viene poi a scambiare qualche chiacchiera al nostro tavolo attirato anche dalla presenza di Daisy.
Il rifugio dispone di alcune camere con bagno privato e di zona relax separata con sauna e due tinozze in legno per bagni in acqua calda (hot tubs scandinavi). Dal rifugio partono una serie di sentieri e percorsi per gli appassionati di escursionismo ed arrampicata. In inverno la zona è ideale per chi pratica scialpinismo e ciaspola. Tra l’altro in inverno con la neve il Rifugio è raggiungibile solo con questi due mezzi.
Nel pomeriggio, dopo un po’ di relax nel prato ad ammirare le cime innanzi a noi, rientriamo ad Acceglio tramite lo stesso percorso dell’andata. E’ possibile anche camminare sulla carrozzabile ma è una strada asfaltata e stretta di montagna. Non ci sembra il caso di riempirci i polmoni con il gas di scarico delle auto.
La Scurcio è un escursione facile ma molto piacevole, ideale per prendere contatto con la Valle Maira e vedere alcune tipiche borgate. Ricordo che la valutazione della difficoltà di un percorso è soggettiva, per cui un tragitto facile per alcuni può non esserlo per altri e viceversa.
Dati tecnici dell’escursione
- Partenza: Acceglio
- Tappe intermedie: Frere (1.208m), Gheit (1.372m), Chialvetta (1.494m), Pratorotondo (1.622m)
- Arrivo: Viviere
- Lunghezza percorso: circa 12,5km in totale (A/R)
- Dislivello: circa 563m (altitudine cumulativa)
- Quota partenza: 1.189m s.l.m.
- Quota arrivo: 1.715m s.l.m.
- Tempo percorrenza: 2 ore e 30 minuti (solo andata), circa 2 ore (ritorno)
- Difficoltà: F (facile), il percorso è piuttosto semplice e non presenta particolari difficoltà
- Segnavia: due righe orizzontali di colore bianco e rosso
- Carta/mappe: carta dei sentieri 1:25.000 Valle Maira, ISBN: 9788898520787, L’escursionista Editore
- Note: andata e ritorno si effettuano sullo stesso percorso. Occorrono abbigliamento e calzature adeguati alle escursioni in montagna. Fondamentale anche verificare le condizioni meteo sia prima di partire che nell’arco della giornata.
Traccia GPX:
Tramite il si accede al mio spazio su Wikiloc dove è possibile visualizzare e scaricare la traccia GPX oltre a vedere l’altimetria, i waypoint ed altre foto.
Link e info:
- Museo etnografico di Chialvetta: il museo si può visitare previo appuntamento telefonico chiamando il numero 0171-99017 (evitare le ore a ridosso dei pasti) oppure inviando email a info@lascurcio.it .
- Visit Valle Maira: http://visitvallemaira.it/
- Rifugio di Viviere: https://www.rifugiodiviviere.com
- Maison Gin: http://www.naturaoccitana.it/pagina.asp?id=549&t=MaisonGin
Come raggiungere Acceglio:
In auto
- da Alessandria: tramite le autostrade A26, A21, A33 e varie strade provinciali (circa 168km)
- da Genova: mediante le autostrade A10, A6, A33 e varie strade provinciali (circa 205km)
- da Milano: per mezzo delle autostrade A7, A21, A33 e varie strade provinciali (circa 255km)
- da Piacenza: tramite le autostrade A21, A33 e varie strade provinciali (circa 260km)
- da Torino: mediante l’autostrada A6 e varie strade provinciali (circa 140km)
Per poter calcolare il percorso esatto consiglio di consultare i siti/app Google Maps oppure ViaMichelin.
In treno
La stazione ferroviaria più vicina è quella di Cuneo che dista 54km da Acceglio. Quest’ultimo può essere raggiunto in autobus della compagnia Nuova Benese. L’azienda Bus Company effettua un servizio di bus da Cuneo verso la Valle Maira ma ferma a Dronero, il paese posto all’imboccatura della Valle.
Spostarsi nella valle Maira:
La compagnia di autolinee Nuova Benese effettua servizio di bus giornaliero da Dronero ad Acceglio e viceversa. Nella Valle Maira è attivo anche il servizio privato Sherpabus su prenotazione che trasporta sia persone che soli bagagli o zaini per gli escursionisti.
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Dai un’occhiata a questi altri articoli -> https://giringiro.eu/tag/itinerari-con-il-cane/
Nota per i celiaci:
Immaginando che la zona non fosse ricca di negozi, mi ero portata alcune provviste senza glutine da casa (es. pane, pasta, cracker, biscotti) ed é stata la scelta migliore. La farmacia piú vicina é a Dronero che dista circa 36km da Acceglio! Nel mini-market di Prazzo ho peró trovato salumi, cioccolate e qualche snack con la dicitura senza glutine.
[Foto di copertina: panorama dal Rifugio di Viviere]
Da Cuneese posso solo dire che abbiamo delle vallate spettacolari e la Valle Maira è una di quelle. Forse per il fatto di abitarci così vicino, non siamo degli amanti di camminate ma una volta ogni tanto qualche gita in zona la facciamo sempre volentieri. Quella da te descritta però mi manca, grazie delle indicazioni
Un posto del genere è un toccasana per lo spirito. Oltretutto trovo che sia meglio che non sia molto popolata la zona. Le persone sanno sempre come rovinare le cose belle 🙂
Mi rinchiuderei nella maison, molto bella, per scrivere un libro, uscendo per fare meravigliose escursioni.
Che bella idea! In Valle Maira ne ho viste davvero tante di queste antiche case magnificamente ristrutturate, in un paio ci ho lasciato il cuore anche se a noi piace cambiare e non avere un posto fisso in cui tornare tutti gli anni in vacanza
Noi usiamo spessissimo AirBnB e ci siamo sempre trovati molto bene. Bella questa camminata immersi nella natura, me la devo segnare.
E’ un percorso tranquillo ma molto bello dal punto di vista storico e paesaggistico poi la sosta al Rifugio alla fine è proprio quello che ci vuole 🙂
Wow, ispira molto! E la Maison deve essere una vera chicca!
Anche a noi è piaciuta molto questa Valle, grazie di avermi fatto visita