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La Panchina Gigante a Bosio (Al)

Anche a Bosio nell’Alessandrino è stata costruita un’altra Panchina Gigante, la prima della provincia era stata quella di Strevi.

L’intento di questo articolo è di farvi fare una facile e breve camminata fino a raggiungere quella che ho amichevolmente chiamato BBB (tripla B), ovvero la Big Bench di Bosio. Le panchine giganti sono nate anche con lo scopo di scoprire o riscoprire un luogo, niente di meglio che arrivarci lentamente a piedi.

Ovviamente c’è la possibilità di arrivare in auto alla base del poggio sulla cui sommità è stata costruita la panchina. In questo caso a fondo pagina trovate alcune indicazioni visto che i posti auto sono molto limitati.

C’è chi cerca un palcoscenico, chi un ponte di comando, chi un piedistallo.

Poi c’è chi vorrebbe solo una panchina, per fermarsi a respirare e guardare un filo d’erba che cresce.

(Fabrizio Caramagna)

Panchina Gigante di Bosio
Da lassù, nelle giornate terse e senza afa si può ammirare l’arco alpino

La Panchina gigante di Bosio e la storia di queste panchine

Il 24 agosto 2019 è stata inaugurata l’84° Panchina Gigante (anche nota come Big Bench) poco fuori l’abitato di Bosio (Al), sulla strada che porta alla frazione di Cadimassa. Per questo motivo l’ho ribattezzata BBB, la Big Bench di Bosio.

Il bel colore arancione vivace la fa spiccare sulla cima di questa collinetta, da lassù si gode un bel panorama a 360 gradi sia sugli Appennini che dividono Piemonte e Liguria che sulle più lontane Alpi.

Sul terreno davanti alla panchina sono posizionati 4 punti cardinali che aiutano ad orientarsi ed identificare le varie cime. Ieri era una giornata calda e soleggiata ma all’orizzonte c’era purtroppo parecchia foschia. A parte il Tobbio ed alcune altre cime dell’appennino non mi è stato possibile vedere le Alpi ed il Monviso.

La BBB (Big Bench Bosio)
Il tratto finale sterrato che sale alla Panchina Gigante di Bosio

Solitamente le panchine sono considerate dei semplici “arredi urbani”, le Big Bench diventano invece dei palchi, dei punti di osservazione privilegiati perché sono posizionate in luoghi dai quali i visitatori possono godere un bel panorama.

E’ piacevole sedersi su questa panchina ad ammirare l’orizzonte, si ritorna per un attimo bambini. L’idea di base del loro ideatore è stata proprio quella di fare in modo che, sedendoci sopra, soprattutto gli adulti, possano sentirsi piccoli piccoli ed osservare così il mondo che li circonda con un’ottica diversa come quella tipica dei bambini. Tutto ci sembrerà infinitamente grande! D’altronde, quando eravamo piccoli, tutto non sembrava infinitamente alto e vasto, quasi irraggiungibile?

La leggerezza e la spensieratezza tipiche dell’infanzia ormai sono solo un ricordo per molti adulti e forse manco più quello. Lo spirito di queste panchine è proprio quello di portare le persone a divertirsi con poco e scoprire il mondo con occhi diversi, curiosi, meravigliati come quelli dei bambini.

Frase tratta da Il Piccolo Principe
Una frase che calza a pennello con lo spirito delle Panchine Giganti

Il pensiero di Antoine de Saint-Exupéry che potete legger qui sopra si adatta alla perfezione a queste panchine giganti.

Chi ha inventato le Panchine Giganti e perché?

Come forse alcuni di voi già sapranno, l’idea di costruire queste panchine giganti, le Big Bench appunto, è venuta nel 2010 a Chris Bangle, un designer statunitense che aveva collaborato con diverse case automobilistiche progettando vari e famosi modelli di autovetture. In quell’anno progettò e costruì la prima Big Bench a Clavesana, un piccolo comune cuneese dove il progettista si era trasferito a vivere e lavorare.

Visto l’enorme successo ottenuto da questa sua idea, Bangle decise di permettere anche ad altri di costruire queste panchine giganti, fornendo i disegni e le indicazioni ai costruttori in maniera del tutto gratuita a patto che rispettassero alcune semplici regole che erano state alla base della sua prima installazione.

Vista della Big Bench di Bosio
Vista dal basso del panchinone

E’ nato così il Big Bench Community Project o BBCP (più sotto trovate il link) che tiene le fila di tutte le varie panchine giganti che sono state costruite dal 2010 ad oggi e ne regolamenta la costruzione. Oltre che in Piemonte, ce ne sono in provincia di Bergamo, Brescia, Verona, Reggio Emilia, Lucca. Due sono pure nel Regno Unito.

Un buon numero sono monocolore (le colorazioni tra l’altro sono suggerite dal BBCP), altre sono bicolore e ce ne sono anche alcune accessibili alle persone disabili.

Tramite il sito del Big Bench Community Project è possibile conoscere la storia completa di questa semplice e brillante idea ma anche consultare la mappa, in continua evoluzione, di queste panchine giganti.

C’è anche la possibilità di avere un passaporto e farsi mettere un timbro per ogni panchina gigante visitata. Inoltre, l’app Tabui consente di trovare la posizione esatta delle varie panchine. A Bosio ci sono due attività presso le quali sono disponibili i passaporti ed i timbri:

  • Bar Centro
    Via Gavi 3, 15060 Bosio (Al)
    tel. 0143 684261
    orari 7:00-23.00, chiuso il lunedì
  • Alimentari Gastaldo Alessandra
    Via Gavi 13, 15060 Bosio (Al)
    tel. 0143 684555
    orari 7:00-12:30/15:30-19:00,
    chiuso il lunedì e la domenica al pomeriggio

Alla data odierna (05/09/2021) sono 84 le panchine giganti costruite ma a breve ne verranno inaugurate altre. L’84esima è appunto quella di Bosio che sono andata a vedere ieri con la mia cagnolona Daisy

Bosio, Piemonte: panorama
Panorama verso la Val Borbera

Itinerario a piedi

Ovviamente si può arrivare direttamente con l’auto sulla strada ai piedi della collinetta sulla quale è stata costruita la Panchina Gigante di Bosio oppure si può parcheggiare direttamente in paese ma, dico io, perchè non approfittarne per fare una passeggiata? Magari con i bambini e/o il proprio amico a quattro zampe? Inoltre nel periodo del foliage (fine estate/autunno) è così bello ammirare i vigneti e le piante che cambiano colori.

Spesso si legge dell’importanza di camminare, di fare almeno 10.000 passi al giorno per ridurre il rischio dell’insorgenza di malattie cardiovascolari, per migliorare l’umore e contenere il peso. Ecco qualche buon motivo per non parcheggiare l’auto in prossimità della panchina e fare una camminata per raggiungerla.

Percorso per arrivare alla Panchina Gigante di Bosio

Il percorso che vi propongo è semplice ed alla portata di tutti. C’è poca salita e si svolge quasi completamente su asfalto. Solo l’ultimo pezzo del tragitto per salire sulla collina è sterrato e non è percorribile con i passeggini. E’ un pochino ripido ma niente di trascendentale, bisogna fare attenzione dopo le piogge perchè il terreno é scivoloso!

Il tratto tra il parcheggio ed il paese si svolge lungo la strada provinciale SP170 dove passano diversi veicoli diretti a Gavi o Mornese, questo è il punto più trafficato e dove occorre fare un po’ di attenzione soprattutto con bambini e/o cani al seguito.

Il resto del percorso si svolge sulla via principale che attraversa il paese di Bosio e lungo la strada secondaria, a basso traffico, che porta verso Cadimassa.

Parcheggiata l’auto nel piazzale vicino alla Chiesa dei S.S. Pietro e Marziano e all’Oratorio della S.S. Annunziata, Daisy ed io ci incamminiamo lungo la SP170 verso il centro di Bosio camminando sul margine della carreggiata opposto al senso di marcia dei veicoli. C’è un po’ di spazio che fiancheggia il ciglio della provinciale e riusciamo a camminare su quella banchina.

Eventualmente, per ridurre il tragitto a piedi lungo la provinciale, si può parcheggiare l’auto circa 300 metri più avanti verso il paese. Nello spazio adiacente la Pesa Pubblica ci sono sei posti per le auto.

Poco più avanti arriviamo ad un bivio e teniamo la sinistra percorrendo la centrale Via Umberto I, passando davanti all’edificio del Municipio di Bosio. Sbuchiamo in uno piccolo slargo, una sorta di quadrivio.

Non trovando indicazioni a questo incrocio, entro nella panetteria “Da Pulini” a chiedere indicazioni per raggiungere la panchina rossa. Dalle foto che avevo visto su un quotidiano locale che pubblicizzava l’inaugurazione, mi era sembrato che la panchina fosse di quel colore.
La signora dietro al banco mi guarda, scuote la testa e mi dice “guardi che è arancione”. Rido tra me e me e penso “Vabbè non importa, cerco quella!”. Mi viene detto di prendere Via alla Serra e seguire i cartelli con l’indicazione “Cadimassa”, più avanti avrei comunque trovato qualche cartello specifico sulla Big Bench.

Daisy ed io, lei perennemente con il naso piantato a terra, proseguiamo lungo quella strada che poi diventa Via Mattia e continuiamo a tenere la sinistra fino ad uscire completamente dal paese e a trovarci su una strada costiera dalla quale si gode una bella vista su entrambi i versanti. In lontananza si riconoscono alcuni borghi della zona come Parodi Ligure, Cadegualchi, Mornese ed il bianco Santuario di Nostra Signora della Guardia di Gavi che spicca in cima al colle dei Turchini.

BBB Big Bench di Bosio
Cartelli che indicano la strada da seguire

In questa zona troviamo un secondo cartello con l’indicazione Big Bench e poco dopo, alzando lo sguardo verso destra, compare in effetti la panchina gigante sulla cima di una collina.

Abbandoniamo l’asfalto ed imbocchiamo il sentiero sterrato sulla destra che sale e porta direttamente alla Big Bench di Bosio (BBB).

In effetti è decisamente arancione questa panchina, chissà come saranno contenti i numerosi olandesi che da qualche anno a questa parte frequentano sempre più numerosi le nostre zone e che hanno l’Oranije (arancione) come colore nazionale.

Panorama da Big Bench di Bosio
Panorama verso Montaldeo e Parodi Ligure

Salendo sulla panchina, grazie ad un paio di grossi cilindri di due diverse altezze che aiutano nell’ascesa, si gode un bel panorama sull’Appennino (spicca il Monte Tobbio con la chiesetta sulla sua sommità), il vicino Parco Capanne di Marcarolo, la Val Borbera, le Alpi.

Purtroppo l’afa e la foschia in lontananza mi impediscono di vedere quest’ultime. Dovrò sicuramente ritornare in una giornata più limpida.

Panorama dalla Big Bench di Bosio
A sinistra spunta la sommità del Monte Tobbio

Sembra che anche durante il Secondo Conflitto Mondiale questa collina sia stata sfruttata dai partigiani per la sua posizione privilegiata. Da qui si potevano tenere sotto controllo le zone limitrofe e monitorare eventuali passaggi di truppe tedesche.

Dopo esserci un po’ rilassate sulla Panchina Gigante ad ammirare il panorama perchè ieri c’eravamo solo noi lassù, aver abbeverato Daisy e scattato alcune foto, siamo rientrate alla macchina tramite lo stesso percorso dell’andata.

Foto panoramica della panchina gigante Bosio

E da lassù che vedrai mai di così interessante? Ed io rispondo semplicemente: <Niente di nuovo ma tutto con occhi diversi> Raffaella M.

Una panchina per quattro stagioni

Qual’é il periodo migliore per visitare la Panchina Gigante di Bosio? Ogni stagione ha i suoi lati positivi:

  • inverno: nelle giornate soleggiate e terse si puó godere un bel panorama sulle cime innevate dell’arco alpino e divertirsi a riconoscere le principali vette. In questa stagione solitamente il cielo é piú limpido e lo sguardo spazia molto lontano nelle belle giornate.
  • primavera: é bello vedere rifiorire la natura e tutto attorno é pieno di gialle ginestre
  • estate: le ore centrali della giornata sono quelle meno indicate per salire alla panchina perché molto spesso l’afa é insopportabile. Da quassú peró é piacevole immortalare sia l’alba che sorge che il sole che tramonta in questa calda stagione
  • autunno: é il periodo della vendemmia e del foliage. Le vigne e le colline circostanti si tingono di caldi colori autunnali. Un vero spettacolo di colori!

Ricordo solo che in caso di pioggia, neve o ghiaccio il sentiero sterrato che sale verso la BBB di Bosio diventa molto scivoloso, soprattutto in discesa.

Traccia GPX:

sul mio spazio Wikiloc è visualizzabile e scaricabile la traccia GPX del percorso odierno (andata e ritorno) ->

Come raggiungere Bosio:

  • da Ovada e dall’omonimo casello autostradale sulla A26: seguire la provinciale SP170 e le indicazioni per i paesi di Belforte Monferrato, Lerma, Casaleggio Boiro, Mornese e Bosio. Nel paese di Bosio ci sono alcuni cartelli che indicano la strada da seguire in auto per raggiungere la Panchina Gigante di Bosio. Totale km: circa 21; tempo percorrenza: 40 minuti.
  • da Novi Ligure e dall’omonimo casello autostradale sulla bretella A7: seguire la provinciale SP158 per Gavi Ligure e, successivamente, la provinciale SP170 per Bosio. Totale km: circa 17; tempo percorrenza: 28 minuti.
  • da Serravalle Scrivia oppure da Arquata Scrivia e dagli omonimi caselli autostradali sulla A7: seguire la provinciale SP161 per Gavi Ligure e successivamente la SP170 per Bosio. Totale km: circa 13; tempo percorrenza: 18 minuti.
  • dal Designer Outlet oppure dal Retail Park di Serravalle: raggiungere Serravalle Scrivia e seguire le indicazioni qui sopra

Per poter calcolare il percorso esatto consiglio di consultare i siti/app Google Maps oppure ViaMichelin.

Link utili:

BBB Big Bench di Bosio

Note

La zona della Panchina Gigante di Bosio merita di essere raggiunta anche in bicicletta da corsa, da turismo oppure con l’e-bike. Alcune provinciali hanno il manto stradale in pessime condizioni ed occorre prestare attenzione alle buche ed alle fessurazioni in discesa.
I percorsi, soprattutto quando si riesce a passare su strade secondarie, danno però soddisfazione. Tra curve e controcurve, salite, discese e bei panorami, qui la monotonia non è di casa!

Arrivando invece in auto direttamente alla panchina gigante di Bosio, tenete conto che i posti per poter parcheggiare in sicurezza sono pochi. La strada asfaltata che da Bosio porta verso la località Cadimassa è stretta e tortuosa e non è infrequente incrociare qualche trattore. Qui sotto trovate un’immagine sulla quale ho indicato i pochi posti in cui poter parcheggiare senza intralciare.

Panchina Gigante di Bosio (BBB)
Dove lasciare l’auto vicino alla Big Bench di Bosio: i bolli rossi indicano le piccole aree di sosta

Che altro fare a Bosio e dintorni?

  • E, se dopo aver visto la Panchina Gigante di Bosio, andassimo a vedere anche quella di Mornese?
  • scattare un selfie vicino ai matitoni giganti e colorati in una vigna di Parodi Ligure
  • fare un giro a Gavi Ligure che dista circa 6km

[Ultimo aggiornamento: 18/02/2023]

RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright GIRINGIRO

7 commenti su “La Panchina Gigante a Bosio (Al)”

  1. Ciao, mi permetto di suggerire un itinerario più breve: arrivando da Gavi, poco prima di Bosio, a destra c’è la segnalazione Val Pagani, che porta sotto la collina della panchina

  2. ultimamente sto andando spesso alla scoperta di queste panchine, ci sono spesso bellissime passeggiate per raggiungerle, sono davvero particolari

  3. Avevo visto delle foto delle panchine, non conoscevo la storia, penso ne escano veramente delle bellissime foto. Comunque interessante anche l’itenerario, bello anche il fatto dei timbri 🙂

    1. Anche io le ho scoperte per caso, un giorno facendo un giro con la bici da corsa tra Monferrato a Langhe ho visto un cartello con la scritta Big Bench. Così incuriosita sono salita su quel colle per vedere cosa fosse, tra l’altro l’ultimo pezzo era un sentiero in mezzo alla vigna e mi sono caricata la bici in spalla. da lassù il panorama sui vigneti di moscato mi ha ripagata della fatica 🙂

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