Vicino all’antica Badia di Tiglieto, nell’entroterra genovese, parte questa facile escursione che effettua un anello passando in prossimità del torrente Orba e di alcuni ruscelli, suoi affluenti, fino a ritornare alla badia.
L’anello della Badia di Tiglieto è un mix di natura e storia. La piana dell’antica abbazia cistercense con i suoi silenzi ed il paesaggio selvaggio che non ha subito alterazioni nel corso dei secoli, riporta il visitatore indietro al medioevo.
Dati tecnici dell’itinerario della Badia di Tiglieto
- Partenza: parcheggio presso la Badia di Tiglieto
- Tappe intermedie: /
- Arrivo: parcheggio presso la Badia di Tiglieto
- Lunghezza percorso: circa 7,50 km
- Dislivello: circa 193m (altitudine cumulativa)
- Quota partenza: 377m s.l.m.
- Altitudine massima: 493m s.l.m.
- Tempo percorrenza: 2 ore e 30 minuti
- Difficoltà: F (facile)
- Segnavia: NW06, ovale giallo pieno barrato orizzontalmente
- Carta/mappe: carta escursionistica ufficiale del Parco del Beigua, scala 1:25.000, anno 2024
- Traccia GPS: ved. link più sotto
- Note: il percorso ad anello è agevole ma non adatto a bambini troppo piccoli o sul passeggino. Nel caso in cui lo effettuiate con dei bambini, occorre prestare attenzione nei tratti in cui il sentiero é a picco sul torrente sottostante.
In ogni caso occorrono abbigliamento e calzature adeguati alle escursioni in montagna. Raccomando anche di verificare le condizioni meteo sia prima di partire che nell’arco della giornata.Noi abbiamo effettuato il giro con la nostra cagnolona Daisy, un segugio francese razza Gascon Saintongeois. In tutta l’area del Parco Naturale Regionale del Beigua i cani vanno sempre condotti al guinzaglio, le violazioni sono passibili di sanzioni pecuniarie. In ultimo ma non per ultimo: ricordo che la valutazione della difficoltà di un percorso è soggettiva, per cui un tragitto facile per alcuni può non esserlo per altri e viceversa.
Premessa
L’escursione, che si svolge nel Parco Naturale Regionale del Beigua, inizia dal parcheggio posto nelle vicinanze dell’antica abbazia cistercense di Santa Maria alla Croce a Tiglieto (Ge), fondata il 18 ottobre 1120 da monaci provenienti dalla Francia. Nel 2020 sono stati festeggiati i 900 anni dalla sua fondazione.
A vostra scelta potete percorrere questo itinerario sia in senso orario che antiorario, noi abbiamo optato per quest’ultimo.
La Badia di Tiglieto, di proprietá della famiglia Salvago-Raggi e gestita dall’associazione Amici della Badia, merita una visita. Fu infatti la prima fondazione cistercense in Italia ed ebbe una notevole importanza fino al suo abbandono a metá del 1600. Noi abbiamo optato per fare prima la camminata e sosta pranzo sulle sponde del torrente Orba e poi attendere l’apertura pomeridiana della badia per visitarla
I periodi migliori per effettuare questo anello sono indubbiamente la primavera e l’autunno. Eventualmente, in base alle condizioni meteo, non sono da escludere anche alcune giornate del periodo invernale evitando peró quelle con nebbia oppure con neve/ghiaccio che potrebbero rendere pericolosi alcuni tratti. Non raccomando invece l’estate per le temperature elevate degli ultimi anni, a meno che non si decida di partire al mattino presto.
Noi per esempio abbiamo effettuato l’escursione ad anello all’inizio di marzo 2019.
E’ sconsigliato percorrere l’Anello della Badia di Tiglieto nei giorni con piogge consistenti ed in quelli immediatamente successivi perché in alcuni punti si devono attraversare ponti o guadi su ruscelli che potrebbero straripare o comunque gonfiarsi molto per le precipitazioni. In prossimitá dei questi attraversamenti vi sono appositi cartelli che segnalano questo rischio.
Consiglio inoltre di dare un’occhiata alla pagina FB del Parco Beigua Unesco Geopark perchè vengono riportate le eventuali allerte meteo in Liguria e le informazioni sulla percorribilità della rete sentieristica.
Il percorso si svolge principalmente su mulattiere, sentieri, strade bianche. In un paio di punti occorre sbucare sulla provinciale e percorrerne un breve tratto su asfalto. Raccomando di prestare attenzione perché nelle belle giornate non é infrequente trovare motociclisti che corrono abbastanza veloci su questa divertente strada piena di curve.
Descrizione dell’itinerario
Lasciamo l’auto nell’ampio e comodo parcheggio in prossimitá della Badia di Tiglieto e percorriamo a piedi la strada asfaltata SP76 fino ad arrivare all’incrocio con la provinciale SP41 che conduce verso Acquabuona/Sassello/Urbe. All’altezza del segnale di precedenza (circa 600m dal parcheggio), sulla destra, è posto un cartello che indica l’inizio del percorso ad anello.
La scritta NW segnala che si tratta si un percorso studiato anche per la pratica del Nordic Walking.
Il sentiero si addentra sotto alle piante e fiancheggia per un lungo tratto il prato intorno alla Badia di Tiglieto. Arriviamo poi ad un piccolo cancello bianco ed entriamo nel parco sul retro dell’abbazia. La prima parte del percorso è in falsopiano e fiancheggia la recinzione a rete del parco della Badia.
Poco piú avanti, attraverso un secondo cancello, usciamo dal parco ed imbocchiamo il tracciato chiaramente visibile e contraddistinto dal segnavia che vedete nella foto sottostante (cerchio giallo scuro pieno, barrato orizzontalmente).
L’intero percorso si rivelerá complessivamente ben segnalato. In alcuni punti si vede solo il segnavia raffigurato qui sotto, in altri sono riportati contemporaneamente entrambi. Alcune frecce di colore giallo poste sulle piante o sui sassi indicano inoltre eventuali direzioni da prendere.
L’itinerario comincia poi lentamente a salire nel bosco fra castagni, carpini e conifere varie. Guadiamo un rigagnolo e poi con una decina di tornanti passiamo in prossimitá di Casa Scura Inferiore fino ad arrivare sulla carrozzabile. Quel giorno di fine inverno c’é pochissimo traffico e nessuna moto. La percorriamo in salita per circa 400 metri fino a quando Andrea nota sul lato sinistro un segnavia NW06 sul tronco di una pianta che indica il sentiero sterrato da seguire.
Scendiamo lungo quel sentiero che si addentra nel bosco e qui scorgiamo tra la vegetazione un paio di grosse sagome di animali che vengono usate da un locale gruppo di arcieri per allenarsi, si tratta del Gruppo Arcieri Selva dell’Olba. Alcuni cartelli ricordano appunto di prestare attenzione. In breve giungiamo nelle vicinanze di Case Quizza.
Continuiamo ulteriormente sulla mulattiera fino ad arrivare ancora piú in basso dove si sente lo scrosciare delle acque del torrente Orba (l’Orba Selvosa di Manzoniana memoria).
Tramite un ponte in ferro attraversiamo il torrente in localitá Ferriera Inferiore. Daisy non ha problemi a passare su ponti o scalinate aperte sul vuoto. Invece il pastore tedesco che avevamo prima mi faceva ammattire ed ogni volta si bloccava terrorizzata.
Il sentiero prosegue sulla sinistra e fiancheggia per un buon tratto il corso del torrente Orba. In prossimitá dei resti della vecchia ferriera facciamo la sosta pranzo in un terrazzamento, approfittando anche del sole tiepido che ha finalmente fatto capolino dietro alle nubi.
Dopo il pranzo con panini ed aver battagliato con la nostra cagnolona che avrebbe voluto gustarseli lei, riprendiamo il cammino.
Inizialmente il sentiero è in falsopiano, successivamente comincia nuovamente a salire in maniera piuttosto ripida e ad allontanarsi dal torrente. In questo tratto attraversiamo tramite dei ponti in legno degli altri piccoli torrenti che confluiscono nell’Orba.
La salita conduce fino a Case Reborina (480 metri s.l.m.) ed ai ruderi di una vecchia cava ormai inutilizzata. In questo punto una palina in legno riporta le indicazioni per vari sentieri, incluso il nostro. Inoltre, dalle tempistiche riportate sul cartello, si evince che siamo a metà giro.
Da qui in avanti troviamo però diversi simboli sui tronchi delle piante, come ad esempio un triangolo giallo, perchè si intersecano vari percorsi. Occorre fare attenzione a seguire quello giusto ossia l’ovale giallo barrato orizzontalmente.
Poco dopo aver oltrepassato il Rio Masino tramite un ponticello in legno si percorre un breve tratto in discesa di una strada secondaria asfaltata (Via Bertalin). Poco più avanti sulla destra vediamo il solito segnavia che ci fa addentrare nuovamente nel bosco.
Pian piano la vegetazione si dirada ed il sentiero torna di nuovo a fiancheggiare il torrente Orba. Questo tratto su fondo roccioso é a mio avviso molto bello, il paesaggio é brullo e selvaggio. Il torrente ha scavato nel corso dei secoli le rocce creando delle suggestive gole.
Cominciamo a scendere fino ad arrivare su una stretta strada asfaltata, Via Antonia Pesce, che fiancheggia alcune villette ed il centro sportivo di Tiglieto e poi termina in prossimitá della provinciale SP41.
Attraversiamo la provinciale SP41 e proseguiamo sul sentiero sterrato di fronte a noi che conduce al vecchio ponte romanico. Qui non si puó non notare il possente rovere, noto anche come quercia di Napoleone, che fa la guardia ad uno degli accessi al ponte da secoli. E’ una pianta tutelata e fa parte degli alberi monumentali della Liguria.
Percorriamo l’antico ponte a cinque arcate dal quale si notano i ruderi di un mulino ed in breve, svoltando a destra, ritorniamo al punto di partenza.
Visita all’abbazia di Tiglieto
Giusto il tempo di riposarci un attimo sulle panche dell’area attrezzata e scattare alcune foto al complesso abbaziale ed ecco che un volontario dell’Associazione Amici della Badia viene ad aprire le porte della chiesa. La visita alla Badia di Tiglieto é piuttosto interessante anche se molte parti sono ancora da recuperare e molte altre sono andate irrimediabilmente perdute.
Purtroppo il tempo ha cancellato molto di tutto quello che dava grandezza e solennità a questo impianto. Tuttavia nei momenti di silenzio, quando non si sente il rombo delle moto sulla vicina provinciale, si riesce ancora a percepire la sacralità del luogo ed immaginare la vita dei monaci in quella fertile piana strappata al bizzoso torrente perchè tutto intorno il paesaggio è ancora piuttosto selvaggio ed immutato.
Nei dintorni dell’abbazia sono ancora visibili alcuni dei manufatti o tracce di essi creati dai monaci per bonificare quella zona paludosa, deviare e regolare con lavori di arginatura e scolmatura il flusso del torrente Orba e poter erigere il complesso abbaziale, la ferriera ed il mulino.
Un cartello sul lato sinistro della facciata della Badia riporta che questo luogo fa parte della Route des Abbayes Cistercerciennes, in Italia sono otto gli edifici cistercensi che aderiscono a questo “circuito”.
A noi il giro ad anello della Badia di Tiglieto è piaciuto molto, permette di coniugare un bel percorso nel Parco del Beigua alla visita dei resti dell’antica abbazia. Credo che nel periodo autunnale, quando gli alberi ed il sottobosco cambiano colore, sia molto suggestivo, soprattutto per chi ama la fotografia ed il foliage.
Visite guidate 2024 alla Badia di Tiglieto
Da aprile a giugno si svolgeranno, solo su prenotazione, delle visite guidate alla Badia di Tiglieto il sabato alle ore 15. Per i gruppi è possibile concordare visite guidate ad hoc.
E’ obbligatorio prenotarsi entro le ore 18 del venerdi precedente telefonando al numero 347 3764535 oppure compilando l’apposito modulo sul sito del Parco del Beigua -> http://www.parcobeigua.it/man.php.
Il costo a persona per partecipare alla visita guidata è di 6 euro.
N.B.: le visite saranno effettuate solo al raggiungimento del numero minimo di partecipanti.
Traccia GPX
Tramite il seguente link si accede al mio spazio su Wikiloc dove è possibile visualizzare e scaricare la traccia GPX oltre a vedere l’altimetria, i waypoint ed altre foto.
Altre foto
Altre foto della Badia e dell’escursione sono disponibili sul mio album Flickr.
Link utili
- Associazione Amici della Badia di Tiglieto : https://www.facebook.com/pg/associazioneamicibadiaditiglieto.it
- Gruppo Arcieri Selva dell’Olba : https://www.facebook.com/arcieri.selvadellolba
- Route des Abbayes Cistercerciennes : https://www.cister.net/
- Parco Naturale Regionale del del Beigua (Geopark Beigua): http://www.parcobeigua.it/ oppure https://www.facebook.com/parcobeigua/
[Ultimo aggiornamento: 01/04/2023]
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