Essere “celiaci” e “viaggiare” sono due parole che fanno a pugni?
No, perchè mai? Il celiaco non deve farsi fermare dalla celiachia, basta sapersi organizzare ed informare per tempo. Oltre che avere un po’ di tolleranza ed adattabilità.
Una diagnosi di celiachia può essere sicuramente un peso per chi ama viaggiare e spostarsi. Lo è stato anche per me quando sono stata diagnosticata nel 2009.
Dopo lo sconforto iniziale ho però deciso che lei (la celiachia), non l’avrebbe avuta vinta e che avrei comunque continuato a viaggiare, fare escursioni a piedi ed in bici come e più di prima.
Come? Organizzandomi e magari rinunciando a qualche prelibatezza locale perché vale il detto “non si può avere la botte piena e la moglie ubriaca“. Proverbio leggermente fuorviante perché il vino è naturalmente gluten free 🙂
Di seguito trovate quindi alcuni miei spunti su come portare la celiachia in viaggio dentro ad un trolley e partire (abbastanza) felici e tranquilli.
Viaggiare con la celiachia al seguito
Spesso leggo nei gruppi Facebook “aiuto sono celiaco/a e mi trovo a XYZ e non so dove andare a mangiare”.
Arrivare in una città e poi pensare di trovare le informazioni last minute su cosa e dove mangiare è una perdita di tempo inaudita. Si rischia di saltare il pasto perchè nessuno risponde o, comunque, vivere il viaggio non positivamente.
Ovviamente non mi riferisco al fatto di essersi trovati in maniera fortuita in una determinata città magari per una sosta improvvisa o forzata ma di una vacanza vera e proria con soste pianificate.
Il sapersi programmare la vacanza e prevedere il famoso piano d’emergenza o piano C, insomma il giocare d’anticipo, sono a mio avviso fondamentali per godersi il viaggio quando si è celiaci.
D’altronde una che ha come motto del blog “a volte la destinazione non è importante quanto il viaggio” cosa volete che vi dica? L’organizzazione di un viaggio è alla base della sua perfetta riuscita, non solo la scelta della meta!
Ci sono sicuramente paesi più sensibili alle intolleranze alimentari ed evoluti ed altri meno o molto poco. Tuttavia, documentandosi per tempo su cosa offra il paese sia a livello di locali che di negozi/supermarket, è abbastanza facile viaggiare e mangiare praticamente ovunque.
Inoltre i cibi naturalmente privi di glutine (es. verdura, frutta, formaggi, latticini …) si trovano sempre e comunque.
Magari non si troverà il ristorante idoneo proprio sotto l’hotel e ci si dovrà spostare in metropolitana o con altri mezzi, oppure a fatica si troverà il locale che cucina pasta/pizza senza glutine in ogni città estera però, adattandosi un pochino alle abitudini alimentari del posto, si potrà viaggiare piuttosto agevolmente. Confesso che, quando sono all’estero, rarissimamente mangio in ristoranti italiani. Mi piace provare la cucina locale o internazionale.
Anche il non pensare che il mondo debba necessariamente ruotare intorno a noi celiaci è d’aiuto. E’ inutile girarci intorno: siamo solo l’1% della popolazione. Vegani e vegetariani sono almeno il 7% e per loro il problema della contaminazione crociata non si pone, per lo meno a livello di villi intestinali.
A volte anche virare su pietanze naturalmente, o quasi, gluten free può esser d’aiuto e salvare una vacanza.
Cosa faccio quando viaggio? Una cosa semplicissima.
Prima di partire segno sul mio inseparabile taccuino cosa fare e vedere giorno per giorno e prendo nota anche di alcuni nomi ed indirizzi di locali che si trovano nelle singole zone che intendo visitare giornalmente. Così facendo riesco a limitare gli spostamenti e so di poter contare su una o più opzioni per ogni giorno, sia che si tratti di un semplice spuntino o di un pasto completo. Con l’app di Google Maps verifico poi quali locali siano più vicini a me. A volte però, nonostante le ricerche, mi ritrovo con una sola opzione e magari è pure chiusa per turno settimanale ed allora scatta il piano C.
Ancora una precisazione: a parte nei pochi locali che dichiarano di cucinare esclusivamente senza glutine, nel complesso, anche in quelli che sono (in)formati dalle locali associazioni, all’estero non ho mai trovato la stessa attenzione come nei ristoranti informati italiani.
Basta leggere un pochino sui gruppi FB esteri per rendersene conto. In alcuni paesi per esempio si fatica a trovare alimenti del libero commercio con dicitura senza glutine sulla confezione nei negozi e supermercati (es. salumi, cioccolate, salse …ecc).
In quei paesi i celiaci leggono semplicemente le etichette: se il glutine non è citato tra gli ingredienti oppure non c’è la frase “può contenere tracce di glutine”, il prodotto viene considerato idoneo.
Sul perchè non so darmi una sola spiegazione:
- dieta diversa dalla nostra con minore presenza di alimenti come pane, pasta, biscotti?
- in passato in molti di questi paesi il limite di tolleranza era più alto che in Italia (anche 100 e 200 ppm di glutine al giorno)
- più lassismo? è assai probabile
- minore informazione da parte delle associazioni di celiaci ?
- ……….. boh!
Sono stata diagnosticata nel 2009 a 42 anni, subito non l’ho presa benissimo poi però mi sono adattata alla nuova situazione ed alcune volte mi sono accontentata di un pasto frugale con crackers messi in borsa/zaino e delle fette di formaggio oppure di una semplice insalata chiedendo che non ci fossero crostini di pane pur di girare. Sicuramente non è mia intenzione farmi bloccare dalla celiachia.
Come può organizzarsi un celiaco per la vacanza?
Prima di intraprendere un viaggio è buona norma contattare preventivamente l’Associazione Celiachia del paese prescelto per poter avere tutte le informazioni più aggiornate ed organizzare al meglio il proprio viaggio. Alcune associazioni mandano della documentazione solo dietro il pagamento di una quota, altre invece inviano informazioni per email a gratis.
Per quanto riguarda l’Europa sul sito A.O.E.C.S., che raggruppa tutte le organizzazioni per celiaci dell’Europa, alla voce “members” potete trovare i siti web egli indirizzi email di queste associazioni, suddivise stato per stato → http://www.aoecs.org/?q=members.
Per i paesi extra europei potete invece dare un’occhiata a questo link https://www.aoecs.org/international-coeliac-organisations .
Inoltre, in epoca di social network, la maggior parte di queste associazioni hanno anche pagine e/o gruppi Facebook che sono sicuramente più aggiornate dei siti veri e propri e consentono di confrontarsi con altre persone. Per essere sempre al passo con i tempi molte associazioni estere hanno anche sviluppato delle comode app da usare sullo smartphone. In questo caso l’uso potrebbe essere riservato solo agli associati ma basta contattare le singole associazioni per avere tutte le informazioni in merito.
Sempre più associazioni europee di celiaci stanno implementando un network simile a quello dell’Associazione Italiana Celiachia per consentire ai celiaci di mangiare in sicurezza fuori casa. Sul sito A.O.E.C.S. c’è una pagina dove sono raccolti i link di tutti questi network e che viene aggiornata periodicamente -> https://www.aoecs.org/eating-food/eating-out/ . Come potete vedere alcune associazioni hanno pochissimi locali, altre invece sono decisamente meglio organizzate ed offrono una buona scelta di locali informati sulla celiachia.
Nel tempo sono nati anche diversi gruppi di supporto per i celiaci su Facebook, slegati dalle associazioni, che comunque possono fornire spunti interessanti per organizzare un viaggio all’estero.
Fra questi utilizzo più spesso Coeliacs Eat Out Too e Coeliacs Eat Abroad. E’ necessario scrivere le proprie richieste in lingua inglese trattandosi di due gruppi internazionali e frequentati per la maggior parte da anglofoni.
Un gruppo Facebook molto attivo e sul quale potete porre domande, soprattutto per i viaggi in Europa, è quello del CYE (Coeliac Youth of Europe) in cui postano celiaci da tutta Europa, la pagina FB è https://www.facebook.com/groups/CeliacYouthOfEurope/?fref=ts , il sito web invece è http://www.cyeweb.eu/ . Anche in questo caso consiglio di postare le domande in lingua inglese perché la pagina FB del CYE è frequentata da giovani celiaci di tutta Europa.
Esistono inoltre delle utili carte da presentare nei ristoranti (Restaurants GF cards), tradotte in svariate lingue, che spiegano a grandi linee cosa sia la celiachia e cosa possa o non possa mangiare un celiaco. Potete scaricarle dalla pagina http://www.celiactravel.com/cards/ , scorrendola verso il basso si trovano le varie lingue.
Un’altra alternativa per scovare locali all’estero può essere quella di utilizzare siti come Google, TripAdvisor, TheFork ….. ecc.
Su Google basta scrivere la parola “senza glutine” nella lingua prescelta ed affiancare il nome della città ed il gioco è fatto: per esempio per Monaco di Baviera è sufficiente scrivere “glutenfrei münchen”, per Parigi “paris sans gluten” …… ecc. Compariranno sicuramente nomi di locali, siti o blog che in qualche modo hanno a che fare con la cucina senza glutine in quella determinata città. Alcuni siti/blog forniscono informazioni piuttosto sommarie, pian pian con l’esperienza si imparerà a valutare e trovare quelli più interessanti. Per esempio la blogger-viaggiatrice americana Erin Smith che cura il sito Gluten-Free Globetrotter è sicuramente un ottimo aiuto per gli States ma anche per altre destinazioni nel mondo.
Su TripAdvisor -> https://www.tripadvisor.it/ occorre flaggare l’apposita scritta “opzioni senza glutine” posta sul lasto sinistro del sito sotto al filtro “restrizioni alimentari”.
Anche il sito TheFork -> https://www.thefork.it/ consente di filtrare i risultati alla voce esigenze alimentari in modo da selezionare solo i locali con opzione senza glutine.
Consiglio tuttavia di prestare sempre attenzione e di verificare la veridicità delle informazioni contenute nei siti/app/social. Può capitare che i locali elencati si rivelino non essere affatto preparati sulla cucina per celiaci o del tutto ignari del fatto che siano stati segnalati come locali aventi opzioni senza glutine. Il mio consiglio è quello di spendere qualche minuto a leggere qualche recensione ed eventualmente verificare le informazioni sul locale prescelto incrociando i dati di più recensioni. Conviene anche tenere in considerazione la data della recensione, quelle datate potrebbero contenere informazioni ormai obsolete.
Inoltre i locali indicati potrebbero nel frattempo aver chiuso, cambiato gestione o, comunque, non fornire più pasti senza glutine. Bisogna quindi sempre restare vigili anche perché spesso sui menù viene indicato che la pietanza è senza glutine ma, in piccolo, viene poi scritto che, pur usando ingredienti senza glutine, non si garantisce sul discorso contaminazione poiché le cucine non sono dedicate ma sono miste e si usano anche ingredienti vietati ai celiaci.
A volte però la cosa migliore è parlare direttamente con il locale; come diceva una pubblicità di qualche anno fa “una telefonata allunga la vita”.
Mi è già capitato di chiedere informazioni direttamente in loco agli uffici del turismo. In alcuni casi mi è andata bene e mi è stata fornita addirittura della documentazione cartacea e non solo semplici informazioni a voce. In altri casi invece l’addetto mi ha guardata con la faccia di chi si chiede : “tutti a me capitano quelli strani?”
Siti e app utili per celiaci che viaggiano
Un sito che fornisce alcuni spunti per viaggiare è Schär Viaggiare Senza Glutine che sostituisce il vecchio Glutenfreeroads → https://www.schaer.com/it-it/otg/travel. C’è anche un’app per smartphone, tuttavia sito/app non sono molto aggiornati e spesso i locali indicati risultano chiusi perchè non sono stati cancellati dal database. Nel caso in cui riscontriate errori, vi consiglio di mandare un’email all’azienda Schär per segnalare le inesattezze. A me hanno sempre risposto dicendo che avrebbero fatto verifiche ed eventualmente aggiornato il sito e così è stato. L’app di Schär è disponibile sia nella versione Android che iOS.
Un sito molto usato dai viaggiatori celiaci che vivono nei paesi anglosassoni è Find Me Gluten Free → https://www.findmeglutenfree.com/ , esiste anche in questo caso un’app per smartphone. I locali sono inseriti direttamente dai viaggiatori ma spesso sono recensiti. E’ quindi possibile vedere come sia stata valutata la struttura prescelta dai celiaci. L’app è disponibile sia nella versione Android che iOS.
Celiachia: meglio Hotel o appartamento?
Contattandoli in anticipo, diversi hotel, B&B ed alberghi possono fornire una colazione senza glutine, anche se non espressamente dichiarato sul sito. In ogni caso nei buffet della colazione di queste strutture si trovano quasi sempre frutta fresca e secca, formaggi, uova sode o alla coque, yogurt bianco, miele che sono naturalmente senza glutine.
Anche in questo caso occorre però un pochino adattarsi perchè non sempre le nostre tipiche abitudini alimentari italiane per la colazione sono identiche a quelle negli altri paesi. Un esempio? Trovare biscotti per fare colazione in un hotel olandese non è proprio scontato, anzi. Se per voi la colazione non può definirsi tale senza il beneamato frollino da inzuppare nel latte, perchè non pensare di portarsene una confezione in valigia?
Il mio consiglio è comunque quello di chiedere sempre, contattando la struttura prima di prenotare e di far anche presente alla reception che avete richiesto la colazione senza glutine al vostro arrivo.
Un’alternativa all’hotel può essere quella di affittare un appartamento e decidere quindi di cucinare da sé, riducendo il numero dei pasti fuori casa. Un sito molto utile per trovare appartamenti da affittare è AIRBNB → https://www.airbnb.it ma ce ne sono altri.
Viaggiare con la celiachia in aereo o nave
La maggior parte delle compagnie aeree consentono di poter avere un pasto senza glutine a bordo. Esistono tuttavia delle limitazioni perchè, solitamente, i “pasti speciali” (es. senza glutine o per altre esigenze medico-dietetiche) sono fruibili solo sui voli di medio raggio in classi Business o simili oppure sui voli con durata superiore a 3 ore in classe Economica.
Invece sui voli a lungo raggio i pasti speciali sono solitamente disponibili in tutte le classi.
Conviene verificare sui siti delle varie compagnie cosa prevedano per i pasti speciali oppure contattare direttamente il Call/Customer Center della compagnia aerea per avere informazioni specifiche. Il pasto speciale va comunque richiesto all’atto della prenotazione del volo, il codice internazionale per avere la garanzia di pasti senza glutine è GFML. Spesso si consiglia, pur avendone fatto richiesta alla prenotazione del volo, di ricontattare l’assistenza clienti il giorno precedente il volo per essere sicuri che il pasto senza glutine sia effettivamente disponibile oppure di farlo presente al check-in. Quando vi consegnano il pasto sull’aereo verificate che sia presente la scritta GFML oppure una qualunque dicitura riconducibile al fatto che sia senza glutine e che le pietanze siano sigillate ed imballate, non sfuse.
Nonostante tutto può anche capitare di leggere sui siti di alcune compagnie aeree, come per esempio la KLM, che gli ingredienti utilizzati per il pasto per le persone intolleranti al glutine sono selezionati come privi di glutine. Sfortunatamente, comunque, la compagnia non può garantire che il pasto sia 100% senza glutine. Potrebbe essere un semplice escamotage per pararsi il fondoschiena, soprattutto verso le persone allergiche però ……….. Come alternativa funziona sempre il piano di riserva: ossia portarsi qualcosa da casa nel bagaglio a mano da poter poi mangiare durante il volo.
Qualche tempo fa la compagnia aerea EasyJet sul suo sito scriveva che “il cibo medico, così come quello per i diabetici o i celiaci, è considerato come medicinale e pertanto potrà essere trasportato gratuitamente“. Questa clausola dava la possibilità di trasportare gratuitamente un bagaglio extra contenente solamente alimenti senza glutine.
Negli ultimi due anni anche EasyJet ha però rivisto al ribasso alcune sue clausole sul trasporto di bagaglio aggiuntivo.
Consiglio quindi di contattare preventivamente il Servizio Clienti EasyJet per verificare se il servizio sia ancora previsto ed il tipo di documentazione necessaria. Inoltre è bene verificare a priori con la compagnia aerea come far rientrare in Italia il bagaglio extra nel viaggio di ritorno in Italia per evitare di pagare onerosi costi aggiuntivi.
Anche la compagnia Ryanair permetteva di trasportare gratuitamente un bagaglio aggiuntivo con soli prodotti senza glutine ma da un po’ di tempo non sembra essere più possibile farlo. D’altronde ultimamente sono molte le limitazioni che questa compagnia ha imposto sui suoi voli low cost.
Per quanto riguarda il trasporto di alimenti nel bagaglio in paesi extraeuropei, consiglio di chiedere informazioni direttamente ai Call/Customer Center della compagnia aerea. In alcuni paesi sono in vigore alcune limitazioni e si rischiano pesanti sanzioni oltre che il sequestro della merce.
Per i viaggi in nave o traghetto, consiglio di chiedere direttamente alla compagnia navale. Molte navi da crociera offrono la possibilità di avere pasti completi e sicuri serviti al tavolo, a volte con tanto di maître dedicato. Il buffet solitamente è controindicato per i celiaci poichè è impossibile gestire il rischio contaminazione. Altre navi hanno alcuni piatti senza glutine disponibili (magari semplici pietanze confezionate da preriscaldare in microonde), altre ancora hanno solo qualche snack al bar.
Piano d’emergenza per celiaci o piano C
Perchè piano C e non B? C come celiachia.
Il piano C aiuta in caso di emergenza:
- volo cancellato e nessuna possibilità di trovare alimenti SG sicuri in aeroporto
- lunghe attese in aeroporto
- errore nella distribuzione di pasti senza glutine sull’aereo (nonostante si prenotino con anticipo a volte l’errore può capitare)
- voglia di uno snack all’improvviso e nessuna possibilità di andare a fare acquisti in un negozio
- ……………… potrei continuare all’infinito.
In viaggio porto sempre con me qualche barretta oppure crackers o mini grissini (in modo che non si spezzino in 1000 pezzi), a volte dei biscotti.
All’occorrenza mi basta procurarmi del formaggio o anche un semplice cappuccino e risolvere in fretta uno spuntino senza glutine per spezzare la fame.
Sinceramente non ho mai avuto problemi a portami cibo secco e sigillato nel bagaglio a mano ed in quello da mettere in stiva sui voli in Europa.
E’ comunque consigliabile informarsi con il Call/customer Center della compagnia prescelta e sapere se vi siano restrizioni riguardo al trasporto di cibo nel paese dove abbiamo deciso di trascorrere la vacanza.
Alcune normative sulla dicitura senza glutine
In tutta Europa è valido il Regolamento CE n° 828/2014 che sostituisce i precedenti Reg. CE 41/2009 e 1169/2011. Il regolamento stabilisce che tutti i prodotti “senza glutine” per celiaci prodotti in Europa debbano garantire il limite dei 20ppm. Quindi per ricapitolare, in tutta Europa la dicitura “senza glutine” sugli alimenti ha le stesse garanzie di idoneità per il celiaco come in Italia.
Nei paesi extra europei possono esserci differenze sulla quantità di glutine consentita negli alimenti etichettati come “senza glutine”. Per questo motivo, contattando le varie associazioni di celiaci è possibile avere informazioni più specifiche.
Qualche esempio:
- negli Stati Uniti dal 2014 il limite è stato fissato a 20ppm (prima era superiore)
- in Australia la normativa molto recente prevede che gli alimenti dichiarati senza glutine non contengano glutine rilevabile, praticamente sono sotto i 3ppm
In ultimo ma non per ultimo
Siete riusciti a leggere fin qui? Fantastico!
Se l’organizzazione di un viaggio non rientra tra i vostri piani, tenete comunque conto che esistono diverse agenzie specializzate in viaggio e vacanze per celiaci. Ne ho sentito parlare ma non le ho mai usate personalmente quindi non posso darvi ulteriori indicazioni. San Google viene in aiuto ancora una volta per trovare alcune di queste agenzie:
A questo punto non resta che prendere la celiachia, metterla dentro al trolley o la valigia, aggiungere gli effetti personali e partire finalmente per il viaggio tanto agognato!
[Ultimo aggiornamento: 12/01/2024]