Alla scoperta del bel Castello di Tagliolo sulle alture ovadesi
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Ottone I di Sassonia, Imperatore del Sacro Romano Impero, concesse il Monferrato al Marchese Aleramo I nel 967 d.c. Le prime notizie del futuro Castello di Tagliolo risalgono a quel periodo.
Nel secolo X venne infatti edificata la torre quadrata, alta 38 metri, tuttora esistente che è la parte più antica del castello.
In quel periodo anche sulle sommità di altre colline dei dintorni si costruirono torri simili di avvistamento e segnalazione per difendersi dai temibili Saraceni. Qualora si fossero verificate delle incursioni, venivano accesi falò sulla sommità delle torri in modo che potessero esser visti da lontano. In questo modo si avvisava la popolazione dell’arrivo dei saraceni, nome col quale nel Medioevo sono stati designati genericamente gli Arabi ed i musulmani di origine nord africana. Queste popolazioni partivano dalla base di Le Fraissinet, non lontano da Saint Tropez, ed arrivavano a depredare le coste Liguri e tutte le valli del Basso Piemonte.
Nel corso dei secoli al Castello di Tagliolo si alternarono diversi feudatari come le prestigiose famiglie genovesi degli Spinola e dei Doria e la semplice torre di avvistamento del X secolo venne pian piano inglobata in un vero e proprio castello con tanto di ponte levatoio (sono tuttora visibili le caditoie di questo ponte).
Il Castello, vista anche la sua posizione strategica ai confini tra il basso Piemonte e la Liguria, fu anche oggetto di contesa fra il Ducato di Milano e la Repubblica di Genova. La parte superiore della vecchia torre venne ampliata ed edificata nel corso del XV secolo, nel periodo di dominazione genovese. Le rimanenti parti del Castello sono invece frutto delle modifiche del XVI, XVII e XVIII secolo che lo trasformarono parzialmente da maniero puramente difensivo in una residenza più adatta alle necessità ed ai gusti della famiglia.
Nel 1498 il Castello di Tagliolo entrò in possesso della famiglia genovese dei Gentile che ricevettero il titolo di Conti di Tagliolo ma nel 1750 per via del matrimonio fra Teresa Gentile e Costantino Pinelli, il complesso passò alla famiglia Pinelli Gentile con il titolo di Marchesi di Tagliolo. La famiglia Pinelli Gentile è ancora proprietaria del castello e vi risiede stabilmente.
Da sempre queste zone sono legate più alla Liguria e alla città di Genova che con la sua Repubblica le governò fino alla sua caduta che al Piemonte, anche la stessa cucina del territorio risente di influenze liguri.
Alla fine del 1800 il Castello subì degli imponenti restauri da Alfredo D’Andrade: architetto, archeologo e pittore portoghese, grande appassionato del periodo medievale. Il D’Andrade operò ampiamente in Liguria, Piemonte e Valle d’Aosta e diventò Sovrintendente alle Belle Arti di Liguria e Piemonte. Questo incarico gli permise di dirigere tutti i restauri di chiese e castelli effettuati sino al 1915 in queste regioni. Nel castello si riconoscono molti tratti tipici di questo architetto come per esempio il leggero balcone che ricorda quello di “Giulietta e Romeo”, gli stemmi in stile medievale, le figure fantastiche sui corrimani degli scaloni.
Attualmente il Castello di Tagliolo è una florida azienda agricola e si producono diverse varietà di vini come il Cortese, il Dolcetto. Il castello è anche sede di eventi culturali e musicali e location per matrimoni. Da qualche tempo gli attuali proprietari hanno anche affiancato la possibilità di affittare alcune delle case restaurate del piccolo ricetto esterno alle mura del castello.
La coltura della vite e la produzione del vino risalgono ad una antichissima tradizione della famiglia Pinelli Gentile. Anche in altri castelli della zona in passato si coltivava la vite e si produceva il vino ma il Castello di Tagliolo è l’unico che sia riuscito a mantenere queste attività fino ai giorni nostri.
Il FAI, Fondo Ambiente Italiano, ha reso possibile la visita ad una parte del Castello in occasione delle Giornate FAI d’Autunno del 13-14 ottobre 2018.
Cicerone d’eccezione il Marchese Luca Pinelli Gentile che ha accompagnato i gruppi di visitatori a vedere le parti visitabili del Castello. Tra queste segnalo il bel giardino segreto con carpini secolari, l’antica torre, il cortile interno, un salone di rappresentanza dentro alla parte privata del castello (non visitabile), la bigattiera dove adesso si svolgono cene e pranzi di nozze ma in passato era utilizzata per l’allevamento dei bachi da seta (bigat).
E, comunque, farsi narrare la storia di un maniero di questo tipo direttamente dal suo proprietario, è tutta un’altra cosa. La passione che traspare dalle sue parole per la struttura e la sua attività coinvolge i visitatori e lascia un bel ricordo.
La visita termina poi nelle cantine dove avviene la produzione del vino e dove si effettuano tutte le fasi di produzione dalla pigiatura all’imbottigliamento. Fra le belle ed enormi botti in rovere e quelle più moderne in acciaio il Marchese offre ai suoi ospiti una degustazione di alcuni vini de Il Castello di Tagliolo.
A fine tour è stato possibile effettuare un giro da soli nel piccolo ricetto. Qui sono ancora visibili il bel acciottolato e la casa del Boia, l’edificio più antico di questo complesso. Tutti questi edifici appartengono al Marchese Pinelli Gentile e sono molto gettonati dagli stranieri che apprezzano particolarmente il poter soggiornare in un piccolo borgo medievale arroccato sulle rocce di tufo.
Giornata piacevole con un clima quasi più estivo che tipicamente autunnale. I colori dell’autunno sulle foglie del rampicante incorniciano la torre ed altri edifici del complesso creando uno splendido contorno a questo bel castello in ottimo stato di conservazione.
Un ringraziamento particolare ai responsabili ed ai volontari del FAI che permettono di scoprire questi piccoli tesori. Alcuni monumenti sono visitabili solo in queste speciali “giornate” sia in primavera che in autunno e che altrimenti resterebbero sconosciuti al pubblico.
Il Castello di Tagliolo è comunque visitabile anche al di fuori della manifestazione FAI. Per informazioni e/o prenotazioni consiglio di consultare direttamente il sito https://www.castelloditagliolo.it/ .
Come raggiungere il Castello di Tagliolo:
Percorrere l’autostrada A26 (Genova / Gravellona Toce). Uscire al casello di Ovada e da qui seguire le indicazioni per Tagliolo Monferrato che dista circa 3,5km dal casello. Sulla via principale ai piedi del muraglione del castello sono piuttosto limitate le possibilità di parcheggio. E’ però possibile sostare, tranne che nei giorni di mercato, nella piazza fra Via San Vito e Via Mazzini. Al castello è possibile ricaricare le auto elettriche Tesla.
Link utili:
- #FAI: https://www.fondoambiente.it/
- #delegazioneFAIalessandria: https://www.facebook.com/FAIDelegazioneAlessandria/
- #gruppoFAIovada: https://www.facebook.com/Gruppo-FAI-Ovada-298068020761353/
- #CastelloTagliolo: https://www.castelloditagliolo.it/
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