Un bel percorso ad anello da Malga Mare ci ha permesso di scoprire sia il Rifugio dedicato al senatore Guido Larcher che fu presidente SAT all’inizio del 1900 che i laghetti glaciali della zona attorno al Larcher. Siamo in Val di Peio, non lontano dalla vallata nella quale stiamo trascorrendo le nostre ferie.
Dati tecnici:
- Partenza/arrivo: presso il parcheggio presso Centrale Idroelettrica di Cogolo (Tn)
- Tappe intermedie: Malga Mare (2.031m), Rifugio Larcher al Cevedale (2.608m), Lago delle Marmotte (2.704m), Lago Lungo (2.553m), Lago Careser (2.603m).
- Lunghezza percorso ad anello: circa 10,36km (la lunghezza è misurata partendo dal parcheggio adiacente la centrale)
- Dislivello (altitudine cumulativa): 768m
- Quota partenza: 1.950m s.l.m.
- Quota arrivo: idem c.s.
- Altitudine massima: 2.704m s.l.m.
- Tempo percorrenza: /
- Difficoltà: E (escursionistico)
- Segnavia: SAT102, 104, 146
- Traccia GPX: tramite il link si accede al mio spazio su Wikiloc dove è possibile visualizzare e scaricare la traccia GPX oltre a vedere l’altimetria ed i waypoint
- Carta/mappe: carta topografica Tabacco N° 048 scala 1:25.000 (Val di Peio – Val di Rabbi – Val di Sole) oppure carta escursionistica Kompass N° 095 scala 1:25.000 (Peio, Rabbi, Val di Sole)
- Note: il percorso ad anello è piuttosto agevole, c’è qualche tratto più scosceso che richiede un minimo di allenamento e qualche discesa abbastanza ripida. In ogni caso occorrono abbigliamento e calzature adeguati alle escursioni in montagna. Consiglio l’uso di scarponcini alti con membrana in Goretex o similare per la presenza di numerosi rigagnoli, tratti bagnati e con neve, anche in estate. Fondamentale verificare le condizioni meteo sia prima di partire che nell’arco della giornata.
Descrizione dell’itinerario
Da Malè raggiungiamo in auto il paese di Cogolo (Tn) in Val di Peio e da qui seguiamo le indicazioni per Malga Mare.
La strada asfaltata è piuttosto stretta e sale nel bosco fino a raggiungere la centrale idroelettrica di Cogolo dopo circa 9km. Posteggiamo l’auto nel parcheggio a pagamento (nella stagione estiva) e ci prepariamo per l’escursione.
Quando abbiamo effettuato noi l’escursione non c’erano limitazioni di accesso con l’auto al parcheggio della centrale idroelettrica. Dal 2018 sono state prese alcune iniziative per limitare l’accesso delle auto private nell’area del Parco dello Stelvio introducendo il servizio di navette Stelviobus (ved. più sotto “come raggiungere Malga Mare in auto”)
Dopo circa 500 metri arriviamo alla graziosa Malga Mare dove c’è una tavola calda. Sull’adiacente palina cerchiamo le indicazioni per il Rifugio Larcher. Pur avendo fatto una colazione abbondante in albergo vien voglia di fare una sosta, il menù esposto vicino all’ingresso di Malga Mare è molto invitante.
Il sentiero SAT 102 sale in maniera decisa nel bosco caratterizzato da larici e pini cembri. Dopo alcuni tornanti raggiungiamo prima delle cascate e, successivamente, un pianoro (Pian Venezia) attraversato da un torrente. Sullo sfondo si staglia il Monte Cevedale.
La SAT, ossia la Società degli Alpinisti Tridentini, venne fondata a Madonna di Campiglio il 2 settembre 1872. Al giorno d’oggi questa associazione conta oltre 27mila soci suddivisi in 87 sezioni in tutto il Trentino. Si occupa della manutenzione dei rifugi e della sentieristica, della pubblicazione di guide e carte e di tutte le attività legate all’escursionismo sul territorio del Trentino.
Man mano che saliamo gli alberi si diradano e poi scompaiono del tutto lasciando posto ad un paesaggio brullo. Intravediamo anche alcune morene, segni del passaggio dei ghiacci.
Il sentiero sale in costa e pian piano si comincia a intravedere il Rifugio Guido Larcher appollaiato sulle rocce. Alcune salite più marcate e qualche ripido tornante ci permettono di raggiungerlo.
Il paesaggio è quello tipico di alta montagna, man mano che saliamo il vento piuttosto freddino si fa sentire maggiormente. D’altronde qui siamo a 2.608 metri di altitudine.
Al Rifugio Larcher effettuiamo una sosta mangereccia nell’accogliente saletta al piano terra. Chiedo se sia disponibile qualche opzione senza glutine ed i gestori mi offrono la possibilità di cucinare della pasta senza glutine cercando di fare più attenzione possibile per evitare contaminazioni. Fa davvero piacere vedere cosi tante attenzioni. Soprattutto in un rifugio ad alta quota dove gestire le intolleranze alimentari è sicuramente un po’ più complesso che in un ristorante vero e proprio. Andrea invece assapora dei gustosi canederli in brodo.
Il rifugio Guido Larcher apre brevemente in primavera per lo sci alpinismo, se le condizioni meteo lo consentono, poi nel periodo estivo da giugno a settembre per l’escursionismo ed il trekking. Il rifugio è un punto di partenza per effettuare traversate ed ascensioni ad alcune cime sopra i 3.000 metri come per esempio i Monti Marmotta, Venezia, Cevedale, Palòn de la Mare. Nei restanti mesi è chiuso.
La vista dal Rifugio Larcher verso il Cevedale ed altre cime è molto bella.
Dopo la sosta rigenerante, anzichè rientrare a Malga Mare dallo stesso sentiero dell’andata, scegliamo un percorso diverso per poter andare a vedere alcuni laghetti e ci addentriamo nel “sentiero dei laghi“.
Questo tragitto consente di costeggiare i bellissimi laghetti alpini della Marmotta, Lungo, Nero ed il bacino artificiale del Careser.
Dal Rifugio Larcher al Cevedale seguiamo le indicazioni per il sentiero 104 che sale al Lago delle Marmotte. La mulattiera è abbastanza ripida ed in un punto dobbiamo attraversare un’ampia zona ancora ricoperta di neve. Lo spessore è di alcuni centimetri e non abbiamo problemi con le scarpe da escursionismo. Arriviamo così al Lago delle Marmotte a quota 2704m che è parzialmente gelato, questo è il punto più alto dell’escursione odierna. Giusto il tempo di scattare un paio di foto perchè il cielo si è rannuvolato in fretta e fa piuttosto freddo, complice anche il vento che soffia.
Ridiscendendo dal Lago delle Marmotte incrociamo una palina con le indicazioni per il sentiero 146 (Lago Lungo / Pian Venezia). Diamo una veloce occhiata alla nostra carta Tabacco e verifichiamo che anche percorrendo quel sentiero si riesce a ritornare al punto di partenza. Da quel punto fino al lago però le indicazioni ed i segni sulle pietre scarseggiano, cerchiamo quindi di orientarci con il navigatore e la mappa cartacea. Il sentiero scende pian piano verso il Lago Lungo, in diversi punti dobbiamo camminare sulla neve ancora presente. Fortuna che indossiamo gli scarponi alti e non le pedule.
Sole e nuvole continuano a giocare tra di loro ed alternarsi. Lungo il percorso, che si snoda in un paesaggio brullo, incontriamo delle marmotte.
Al Lago Lungo facciamo una breve sosta per scattare qualche foto. Proseguendo il cammino in direzione Malga Mare intravediamo in lontananza anche alcune costruzioni sulle rive del bacino del Careser. I tre laghi (Marmotte, Lungo e Nero) sono di origine glaciale. L’erosione provocata dai ghiacciai che si sono sciolti e ritirati nel corso dei secoli ha creato degli avallamenti nel terreno dando così origine ai laghi. Lungo il percorso qualche cartello ne spiega l’origine. Invece il bacino del Careser è un lago artificiale, realizzato all’inizio degli anni trenta del secolo scorso ed alimentato dalle acque che scendono dalla Vedretta del Careser, un ghiacciaio alpino nel gruppo Ortles-Cevedale.
Superato il Lago Lungo il sentiero passa poi in cresta e scende in maniera abbastanza ripida verso il pianoro che avevamo attraversato in mattinata, riagganciandosi a parte del percorso dell’andata. Man mano che scendiamo si nota il bacino della centrale di Malga Mare sul fondovalle.
Purtroppo un violento acquazzone ci costringe a rallentare il cammino. Grazie alle giacche tecniche idrorepellenti in Gore-Tex ed alle protezioni antipioggia per gli zaini evitiamo di bagnarci e di danneggiare macchina fotografica e GPS. Dobbiamo solo fare un po’ di attenzione a non scivolare sulle pietre del sentiero che la pioggia ha reso viscide. Ancora un breve tratto e poi ritorniamo al parcheggio dove avevamo lasciato l’auto. Nel frattempo la pioggia si è trasformata in pioggerellina.
Gran bel giro, forse il migliore che abbiamo effettuato durante la vacanza in Val di Sole e zone limitrofe. Lo consiglio vivamente!
In ultimo ma non per ultimo, ricordo che la valutazione della difficoltà di un percorso è soggettiva, per cui un tragitto facile per alcuni può non esserlo per altri e viceversa.
Note
- percorso alternativo per ritornare a Malga Mare: dopo aver visto il Lago delle Marmotte, anzichè seguire il sentiero SAT 146, è possibile scendere a valle tramite il sentiero SAT 123. Questo percorso permette di vedere il Lago Lungo dall’alto ma anche di costeggiare il Lago Nero e transitare sopra alla diga del bacino del Careser.
- nel caso abbiate tempo a disposizione, prevedete la visita della Centrale Idroelettrica di Cogolo (ved. link qui sotto per tutte le informazioni sulle modalità di visita). La costruzione è un bell’esempio di architettura industriale di inizio 1900, inoltre si possono vedere i macchinari utilizzati per produrre energia dalle impetuose acque che scendono dalla cima del Careser. Si effettuano sia visite individuali che di gruppo.
Raggiungere Malga Mare in auto
Dal 2018 è stato introdotto l’uso di navette a pagamento per regolamentare e limitare l’uso delle auto private nel Parco dello Stelvio nei mesi estivi di maggior affluenza turistica ossia tra fine giugno ed inizio settembre.
Il tratto di strada tra Cogolo e Malga Mare è percorribile in salita tra le 7:30 e le 13:30, in discesa tra le 13:30/17. Una volta esauriti i posti auto nel parcheggio più vicino a Malga Mare si dovrà posteggiare a Prabon oppure a Tabla. Nel caso in cui tutti e tre i parcheggi precedenti siano saturi, il traffico viene fermato a Cogolo. Da tutti questi parcheggi partono i bus navetta Stelviobus che salgono verso Malga Mare ogni 15 minuti circa.
Eventualmente, in alternativa, dal parcheggio di Prabon è possibile raggiungere Malga Mare a piedi in 30/40 minuti di cammino utilizzando un recente sentiero creato dall’Ente Parco Stelvio che transita nel bosco. Il dislivello positivo è di circa 180 metri.
In ogni caso visto che gli orari di apertura/chiusura strade ed i costi dei parcheggi e navette variano annualmente, vi consiglio di contattare l’Azienda per il Turismo delle Valli di Sole, Peio e Rabbi (ved. link più sotto).
Link utili
- Rifugio G. Larcher -> http://www.rifugiocevedale.it/ oppure https://www.facebook.com/Rifugio-Cevedale-Guido-Larcher-184826831683613/
- Malga Mare -> https://www.facebook.com/MalgaMare-Bar-Ristorante-810705722350842/
- Meteo Trentino -> https://www.meteotrentino.it/
- Visitare la centrale idroelettrica di Cogolo: https://www.hydrotourdolomiti.it
- Azienda per il Turismo delle Valli di Sole, Peio e Rabbi: https://www.visitvaldisole.it/
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[Ultimo aggiornamento: 01/11/2022]
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Bellissimo solo che i km sono giusto un pelo di più…oltre i 15…cmq stupendo ad agosto tanta acqua tanti verde….
Grazie Emiliano per il tuo commento, avevo misurato il percorso con il vecchio GPS può darsi che non fosse così preciso. In ogni caso metterò un avvertimento sull’articolo. Grazie ancora per essere passato dal blog 🙂 buon cammino