Dati tecnici:
- Partenza: Diga sul lago Neves, 1860m s.l.m.
- Tappe intermedie: /
- Arrivo: Rifugio Giovanni Porro, 2420m s.l.m.
- Lunghezza percorso: circa 8,5km (andata e ritorno)
- Dislivello: 560m
- Tempo percorrenza: 110min (andata), 90min (ritorno)
- Difficoltà: sentiero escursionistico facile ma richiede un minimo di allenamento (E)
- Segnavia: segno bianco/rosso oppure segnavia 24
- Carte/mappe: carta topografica per escursionisti della casa editrice Tabacco, scala 1:25.000, foglio 036 “Campo Tures”
Bambini al seguito:
Per una passeggiata tranquilla con bambini al lago di Neves consiglio di effettuare solo il giro del lago. C’è la possibilità di sostare ed effettuare picnic lungo le sue sponde ed il dislivello è minimo.
Il Rifugio Giovanni Porro:
Il Rifugio Giovanni Porro viene indicato sulle mappe con due nomi “Chemnitzer Hütte” o “Nevesjoch Hütte” che significa Rifugio Forcella di Neves. E’ aperto da metà giugno a metà ottobre (meteo permettendo).
Nel 1880 venne costruito un primo rifugio, chiamato Nevesjoch, dalla sezione del Deutscher und Österreichischer Alpenverein (ossia il Club alpino Tedesco ed Austriaco) sul passo di Neves che separa la Valle di Lappago da quella di Rio Bianco.
Successivamente, a causa di difficoltà economiche, il rifugio venne ceduto alla sezione di Chemnitz in Sassonia che affiancò un nuovo rifugio alla precedente costruzione e lo chiamò Chemnitzer.
Dopo la prima guerra mondiale ed alcuni anni di quasi totale abbandono, passò definitivamente alla sezione CAI di Milano che lo ristrutturò ed intitolò a Giovanni Porro, ufficiale degli Alpini che combattè e morì sulle Alpi Giulie nella Prima Guerra Mondiale.
Escursione:
Cielo sereno, aria piuttosto fresca quasi freddina. In auto percorriamo la strada statale SS621 in direzione Brunico. Poco dopo Campo Tures imbocchiamo la strada sulla destra che conduce a Selva dei Molini (Mülwald) e Lappago (Lappach).
Oltrepassiamo l’abitato di Lappago e proseguiamo oltre. La strada per arrivare al parcheggio presso il lago di Neves è stretta e tortuosa, l’ultimo tratto è a senso unico alternato e regolato da semaforo. I camper non sono ammessi su questo percorso.
In prossimità della sbarra in localitá Lappago di Sopra “Hainzgatter” si paga la sosta:
- € 7 (anno 2019) per l’intera giornata
- € 5 per soste fino a 4 ore (anno 2019).
Tra le ore 19:00 e le ore 06:00 l’utilizzo del parcheggio è gratuito.
Il lago di Neves, artificiale e non naturale, è di un bel colore ceruleo. Lo spettacolo dei monti circostanti, alcuni ancora innevati, crea uno scenario molto bello. Sul lato contrapposto alla diga fa da sfondo il ghiacciaio del Grande Mesule a 3.479 metri sl.m.
Mentre ci apprestiamo ad indossare gli scarponi da escursionismo vediamo alcuni tecnici che stanno effettuando manutenzione allo sbarramento che forma il lago. La diga del lago di Neves è la pià alta dell’Alto Adige, l’altezza del muraglione è di poco inferiore ai 95 metri.
Il percorso che permette di raggiungere il Rifugio Giovanni Porro parte dal fondo del parcheggio. Occorre seguire i cartelli Chemintzer Hütte oppure segno con riga bianca e rossa o segnavia n° 24. Il primo cartello vicino al parcheggio è scritto solo in tedesco e qualcuno ha pensato bene di scrivere le varie traduzioni con il pennarello.
La salita avviene dapprima attraverso un fitto bosco, tagliando e intersecando in più punti la strada forestale sterrata che porta sul pianoro sovrastante. Il sentiero è ombreggiato e piacevole anche se sale in maniera abbastanza ripida tra le piante, talvolta con alcuni gradoni in pietra.
Via via la vegetazione digrada e si arriva su un pianoro erboso attraversato da un sentiero in pietrisco fine che si inerpica con alcuni tratti più ripidi e altri più tranquilli fino a arrivare in vista del rifugio (si passa vicino a un paio di casolari non aperti al pubblico).
Un ultimo tratto più ripido permette di giungere finalmente al rifugio Giovanni Porro (1 ora e 20 minuti dalla partenza). Nel frattempo il tempo è cambiato e la parte sul pianoro e il tratto finale li abbiamo percorsi sotto un cielo nuvoloso. All’orizzonte, dietro al Rifugio vi sono dei nuvoloni molto scuri che non preannunciano niente di buono, ci accomodiamo all’interno anche perchè l’aria a 2.420 metri, in mancanza di sole, è decisamente fredda.
Un lauto pasto caldo a base di canederli in brodo e strudel ci riscalda e prepara al rientro, io mi sono accontentata di un piatto di speck e del panino senza glutine alle noci che avevo portato nello zaino. Avremmo voluto fermarci di più ma il meteo ci fa cambiare idea.
Fortunatamente le nubi che si stavano addensando al nostro arrivo al rifugio non hanno prodotto alcun acquazzone e, dopo alcuni scatti fotografici al bel panorama, scendiamo al lago percorrendo lo stesso sentiero dell’andata.
Dal rifugio Porro si dipartono numerosi sentieri. Alcuni più impegnativi e destinati ad escursionisti provetti portano sulla cima del Gran Mesule (Großer Möseler, 3478m) e alla Cima di Campo (Turnerkamp, 3420m). Altri invece sono più abbordabili e consentono per esempio di effettuare lunghe escursioni tramite l’Alta Via di Neves o quella di Fundres e raggiungere il Rifugio Ponte di Ghiaccio a 2545m e poi Fundres oppure, girando intorno allo Speikboden tramite il sentiero “Kellerbauer”, di scendere ad Acereto.
Quando abbiamo effettuato l’escursione alcuni cartelli segnalavano che il tratto fra il Rifugio Porro e il Rifugio Ponte di Ghiaccio era interrotto a causa di una frana. Chiedendo informazioni al gestore del Rifugio Porro ci ha risposto che il percorso poteva essere effettuato ugualmente anche se in alcuni punti vi erano dei passaggi un po’ scoperti e che avremmo dovuto prestare attenzione.
Per questo motivo conviene informarsi sullo stato dei sentieri presso i rifugi prima di intraprendere la lunga e bella attraversata dell’Alta Via di Neves.
Buona parte della discesa avviene con tempo ancora grigio ma pian piano il meteo cambia di nuovo e, quando siamo pochi metri sopra il livello del lago, esce di nuovo il sole.
La temperatura nel tratto boschivo non è piacevole come al mattino, c’è un po’ di afa ma per fortuna lo stiamo percorrendo in discesa. Facciamo ancora un giro intorno al lago, passando sul lato opposto a quello del parcheggio e vediamo i cartelli con le indicazioni per il rifugio Edeerauthutte (Ponte di Ghiaccio, 2545m) poi raggiungiamo l’auto e rientriamo a San Giovanni.
Il percorso è piacevole e ben segnalato e, quando lo abbiamo percorso noi, non presentava difficoltà oggettive. Occorrono solo un po’ di allenamento a camminare in salita, rispetto per la montagna per evitare rischi inutili ed abbigliamento adatto da escursionismo.
Come raggiungere Lappago con mezzi pubblici:
La stazione ferroviaria più vicina è quella di Brunico. Questa stazione, posta sulla linea ferroviaria da Fortezza a San Candido in Val Pusteria, dista poco meno di 15km da Campo Tures ed è collegata a questo paese tramite un servizio di autobus.
A Campo Tures si trova la stazione centrale degli autobus delle Valli di Tures e Aurina. Tutte le frazioni di Campo Tures ed i vari comuni della Valle Aurina sono raggiungibili regolarmente con gli autobus di linea.
Il servizio di bus la domenica ha orari alquanto ridotti, mentre, in settimana, è più frequente. E’ bene consultare gli orari sul sito della compagnia Serbus oppure il sito Alto Adige Mobilità.
Da Lappago per arrivare al lago di Neves occorre poi percorrere la carrozzabile lunga circa 4km.
Altre foto:
Ho caricato altre foto sul mio spazio Flickr -> https://flic.kr/s/aHsmJj9QpX
Link utili:
- Chemnitzerhütte (Rifugio G. Porro): http://www.chemnitzerhuette.com/it/
- Meteo Valle Aurina: https://www.valle-tures-aurina.com/webcam-meteo/
- Meteo Alto Adige: http://meteo.provincia.bz.it/
- Casa Editrice Tabacco: http://www.tabaccoeditrice.it/
- Serbus Trasporto Pubblico: https://www.serbus.it/it/trasporto-pubblico
- Alto Adige Mobilità: http://www.sii.bz.it/it/siitimetablesquery