L’escursione ad anello da San Rocco di Camogli a San Fruttuoso e ritorno è uno dei percorsi più classici del Parco di Portofino ma non è un itinerario alla portata di tutti.
Il tragitto parte dalla frazione di San Rocco sopra Camogli e conduce al bel borgo di San Fruttuoso ed alla sua antica abbazia ricca di storia e fascino. Da qui si rientra a San Rocco passando per il “sentiero delle Batterie”.
Si può dire che sia un itinerario ad anello a difficoltà crescente. La prima tratta da San Rocco al toponimo Pietre Strette è pressoché accessibile a tutti. La seconda, da Pietre Strette fino a San Fruttuoso, comincia ad essere più impegnativa. E’ soprattutto la terza tratta da S. Fruttuoso a S. Rocco via Batterie quella più tecnica e pericolosa e va affrontata con consapevolezza delle proprie capacità e dei propri limiti. Vi sono alcune zone esposte e critiche nelle quali sono state predisposte delle catene per aggrapparsi. Inoltre, in molti punti il sentiero è sconnesso e rovinato da frane e vi sono diverse salite e discese ripide che richiedono un minimo di allenamento.
In ogni caso è consigliabile un abbigliamento adeguato da trekking/hiking leggero. Le classiche scarpe da ginnastica con suola liscia e le sneaker usatele per andare a far shopping od una semplice passeggiata in città, non per avventurarvi su questi sentieri.
Mi piace camminare in Liguria in inverno quando in Piemonte c’è ancora la neve o la nebbia oppure le temperature sono decisamente basse. Spesso basta solo oltrepassare l’Appennino Ligure per sentirsi aprire il cuore. E’ fondamentale che non ci sia vento, in tal caso, la temperatura percepita può essere ancora più bassa che in Piemonte!
L’importante è comunque consultare le previsioni meteo prima di programmare e/o avventurarsi in una camminata, come per qualunque altra escursione.
Il bello di questo giro ad anello con partenza da San Rocco di Camogli è la varietà di paesaggi che si incontrano lungo il cammino: tipici terrazzamenti liguri, piccole edicole con immagini votive, crêuze (tipiche stradine liguri), folta macchia mediterranea, scorci su insenature silenti, torri di avvistamento solitarie, coste frastagliate, rocce a picco sul mare blu, un borgo ed un’antica abbazia incastonati tra le rocce come una pietra preziosa su un anello. E’ un percorso molto variegato.
Anche i profumi che si inalano variano di zona in zona a seconda delle piante e degli arbusti che si incontrano lungo il cammino come il leccio, il corbezzolo, il frassino, il timo, il ginepro e molti altri.
Dati tecnici itinerario San Rocco/San Fruttuoso
- Partenza/arrivo: chiesa di San Rocco di Camogli (215m slm)
- Tappa intermedia: borgo ed abbazia di San Fruttuoso
- Tipologia escursione: giro ad anello in senso orario
- Lunghezza totale percorso: circa 10,50 km
- Ascesa complessiva: 915m (altitudine cumulativa)
- Tempo percorrenza totale: circa 4 ore e 40 minuti
- Difficoltà: F (facile), E (escursionistico), EE (escursionisti esperti)
- Segnavia: cerchio rosso vuoto, due bolli rossi pieni
- Carta/mappe: carta “Il Parco Naturale Regionale di Portofino” scala 1:10.000 (fronte), e 1:25.000 (retro) edita dallo Studio Cartografico Italiano di Genova
- Stagioni: escludendo l’estate per le alte temperature ed il rischio insolazioni, tutte le altre stagioni possono essere adatte ad effettuare quest’escursione. Evitate però le giornate piovose in cui c’è il rischio di scivolare e quelle con nebbia o foschia
- Copertura cellulare: inesistente in molti punti
- Disclaimer: https://giringiro.eu/utility/disclaimer-dichiarazione-di-non-responsabilita/ , leggere in particolare gli articoli 3-4-6-8-9
Descrizione dell’itinerario
Ecco dunque il racconto dell’escursione che ho effettuato con un paio di amiche qualche tempo fa. Pur non avendo trovato una giornata limpida che purtroppo ha limitato di molto le viste panoramiche e la qualità dei colori delle foto, questo itinerario nel Parco di Portofino ci ha entusiasmate. Visti i differenti gradi di difficoltà di questo itinerario, preferisco dividerlo in due parti:
- la prima è lunga circa 4,7 km e si svolge su un breve tratto facile e poi su un percorso di difficoltà E (escursionistica). Le tempistiche sono di circa 2 ore di cammino, soste escluse
- la seconda è lunga circa 5,8 km e segue una mulattiera che per la maggior parte è di grado EE (escursionisti esperti). In questo caso i tempi sono di circa 2 ore e 40 minuti, sempre soste escluse
Prima parte: da S. Rocco a S. Fruttuoso via Pietre Strette
Dal piccolo piazzale antistante la chiesa di N.S. della Salute a San Rocco di Camogli a quota 215m slm imbocchiamo il sentiero che sale sul fianco destro della chiesa e si inerpica fra le case, alternando scalinate un po’ sconnesse a tratti con ciotoli. Seguiamo le indicazioni per Portofino Vetta, oltre ai cartelli vi è anche un’evidente scritta con tanto di freccia di direzione posta sul muro di una casa. Non ci si può sbagliare.
Il cielo è piuttosto grigio ma siamo fiduciose di riuscire a completare il percorso senza dover prendere pioggia. Abbiamo ricontrollato le previsioni non appena siamo arrivate a San Rocco.
Oltrepassate alcune abitazioni l’acciottolato, fiancheggiato da edicole votive e dipinte con immagini della Via Crucis, passa attraverso terrazzamenti con piante di olivi, piccoli orti chiusi fra muretti a secco. Più avanti diventa un sentiero e si addentra nel bosco di tipica macchia mediterranea. Il segnavia da seguire è un cerchio rosso vuoto.
Dopo una mezz’ora abbondante di cammino in costante salita, raggiungiamo un bivio in prossimità di Portofino Vetta (417m s.l.m.) facilmente identificabile per la bella sagoma dell’Hotel Portofino Kulm e le orribili antenne/ripetitori RAI che svettano sulla sommità della cima. Abbiamo percorso circa 1,6 km dalla chiesa di San Rocco.
Nel caso in cui nelle giornate precedenti abbia piovuto (come nel nostro caso), è facile trovare del fango sia nella parte finale del sentiero che sale a Portofino Vetta che nel tratto successivo che conduce a Pietre Strette.
Dal bivio seguiamo le indicazioni per la zona detta “Pietre Strette”, il segnavia è sempre un cerchio rosso vuoto. E’ un percorso facile di circa 1km di lunghezza che si svolge in falsopiano in mezzo al bosco.
Giunte a Pietre Strette (466m slm) che è anche la quota più elevata della nostra escursione, ne approfittiamo per stringere meglio i lacci degli scarponi perchè ci aspetta una ripida discesa di un paio di chilometri. Alle Pietre Strette termina la parte facile dell’itinerario odierno, da questo punto in avanti inizierà dapprima un sentiero di difficoltà E (escursionistico) fino a San Fruttuoso e poi quello più complesso EE (escursionisti esperti).
Una palina indica i vari sentieri che si dipartono da questo crocevia, noi seguiamo le indicazioni per San Fruttuoso il cui segnavia è un cerchio rosso vuoto.
Il sentiero sterrato scende zigzagando in maniera sempre più ripida in mezzo alla macchia mediterranea, i bastoni telescopici da trekking possono essere utili in questa discesa. Basti pensare che Pietre Strette è a quota 466 metri e noi arriveremo al livello del mare! Ogni tanto vale la pena di fermarsi e dare un’occhiata al panorama.
Tralasciamo le varie deviazioni per altri sentieri come Base Zero e quello detto “dei tubi” e continuiamo a scendere in direzione di San Fruttuoso intersecando più volte il torrente Fosso di S. Fruttuoso. Passiamo in prossimità di un antico edificio in pietra che è stato restaurato alcuni anni fa ed adesso è un agririfugio (195m slm). Da qui c’è una magnifica vista sulla sottostante baia di San Fruttuoso.
In un punto si vede molto bene la robusta Torre di guardia della famiglia Doria a San Fruttuoso e ci rendiamo conto di avere ancora un po’ di strada da percorrere. Il meteo nel frattempo è cambiato e fa finalmente capolino un timido sole.
Una serie di gradinate conducono in breve al pittoresco borgo ed alla sua Abbazia di San Fruttuoso di Capodimonte del IX-XI secolo che appartiene al FAI (Fondo per l’Ambiente Italiano). Consiglio caldamente una visita a questo antico e prezioso gioiello medievale che si specchia nella sua baia.
A gennaio e febbraio l’Abbazia è chiusa il lunedi ma è visitabile in tutti gli altri giorni della settimana con orari ridotti. Negli altri mesi invece è aperta 7 giorni su 7 con orari diversificati per periodi. Consiglio di dare un’occhiata al sito FAI che ho indicato a fondo pagina tra i link utili.
Ci fermiamo sulla spiaggia di ciotoli antistante il complesso monastico per una meritata pausa e consumiamo il pranzo al sacco. Il cielo che fino a poco prima era stato sereno, si rannuvola e ci costringe a ridurre i tempi di sosta.
Il vantaggio di essere andate a fine inverno è che siamo riuscite a trovare un po’ posto sulla spiaggia, in altri periodi dell’anno è pressochè tutto esaurito anche perchè arrivano molti turisti con i battelli via mare da Portofino, Camogli, La Spezia ed altre città costiere.
Seconda parte: da S. Fruttuoso a S. Rocco via Passo del Bacio e Batterie
Terminato lo spuntino, risaliamo le scalinate alla nostra destra che passano in prossimità della piccola struttura che ospita i servizi pubblici e da qui seguiamo le indicazioni per Batterie/San Rocco. Il segnavia consta di due bolli rossi pieni. E’ un sentiero EE (ossia adatto a escursionisti esperti), chi non se la sente può rientrare a San Rocco tramite lo stesso sentiero dell’andata oppure prendere il battello che porta a Camogli.
Negli ultimi anni anche l’ente parco ha modificato la segnaletica aggiungendo barriere ed avvertimenti del tipo “sentiero molto impegnativo” in più lingue per segnalare che questo non è un itinerario da prendere sotto gamba.
Purtroppo si sono spesso verificati incidenti in questo tratto ed è bene non sottovalutarlo. Oltre alle caratteristiche del sentiero, un altro rischio è dato dal fatto di farsi venire tardi nella stagione autunnale/invernale e doverlo percorrere con il buio diventa quasi impossibile oltre che molto pericoloso. Tenete conto che in queste due stagioni le giornate si accorciano. Inoltre non è infrequente che negli avallamenti tra il Valico della Costa del Termine ed il Passo del Bacio si formino foschie che possono far perdere l’orientamento.
Suggerisco di evitare questo tragitto a chi soffre di vertigini, ai bambini, ai cani, alle persone con difficoltà motorie, che non siano allenate e che non abbiano calzature adeguate per l’escursionismo. In ogni caso siate prudenti, non abbandonate il sentiero segnato e non cercate posizioni pericolose per scattare foto da condividere sui social!
Consapevoli delle eventuali difficoltà del sentiero (anche perché io l’avevo già percorso altre due volte in precedenza), proseguiamo su quel percorso. Da questo punto ha inizio la parte più interessante e faticosa dell’escursione odierna, caratterizzata da scorci su belle baie del Tigullio e mulattiere che si addentrano, fra continui saliscendi, nel Parco Naturalistico del Monte di Portofino.
Il sentiero da S. Fruttuoso a S. Rocco che passa per il Passo del Bacio e le Batterie è lungo poco meno di 6km ma i tempi di percorrenza si allungano anche a causa dei vari passaggi più complessi.
Il primo tratto, non appena lasciata la baia di San Fruttuoso, sale in maniera decisa con gradinate alternate a mulattiere che si inerpicano con curve e controcurve nella folta macchia mediterranea.
Arriviamo al punto più alto di questo sentiero che è il Valico della Costa del Termine (275m slm), da qui scendiamo nel bosco ma il percorso in alcuni tratti è un po’ sdrucciolevole anche a causa delle foglie umide che si trovano sul sentiero e rallentiamo l’andatura. Troviamo inoltre una folta comitiva che sta procedendo in senso opposto al nostro ed in qualche punto più stretto ci fermiamo per far passare chi sale. Occorre anche prestare attenzione ad alcune piccole frane ed alle radici degli alberi che ogni tanto spuntano dal terreno e possono far inciampare.
Nell’aria si distinguono nettamente i profumi di alcune essenze arboree presenti nella zona e anche di alcune erbe aromatiche. Colpisce molto la differenza di ambiente tra questa parte del percorso e quello effettuato prima della sosta pranzo: qui è molto più selvaggio, a tratti quasi brullo.
In molti punti a picco sul mare la vegetazione è quasi assente o comunque ridotta a qualche tenace arbusto per via della forte salinità e l’azione dei venti.
Tra un saliscendi ed un altro si notano sulla punta di un promontorio i resti di una torre di avvistamento.
Giungiamo nel vallone di Cala dell’Oro posto alcuni metri più in alto dell’omonima e bella baia. Da qui inizia il tratto più impegnativo del sentiero che conduce al Passo del Bacio. Questa è la parte più tecnica dell’itinerario da San Fruttuoso a San Rocco perchè caratterizzata da alcune coste rocciose friabili e talvolta scivolose situate a picco sul mare. Per sorreggersi nei passaggi più esposti ed agevolare il cammino sono state predisposte delle catene fisse.
Continuando a seguire il solito segnavia dei due bolli rossi pieni, proseguiamo sul sentiero che si snoda fra tratti pianeggianti e altri in cui si alternano salite e discese.
Il cielo è sempre più grigio ma non siamo poi così lontane dall’arrivo. Giungiamo prima alla zona denominata Batterie (236m slm), così chiamata per la presenza di ruderi e fortificazioni della seconda guerra mondiale e poi, tramite Via Mortola, alla località di San Rocco. Qui ci concediamo una meritata merenda al panificio di San Rocco gustando una deliziosa porzione di focaccia col formaggio appena sfornata.
Che soddisfazione percorrere questo itinerario nel parco del Monte di Portofino!
Consigli
- In alternativa, per rientrare da San Fruttuoso a Camogli/S. Rocco ed evitare il sentiero delle Batterie, ci sono due possibilità. La prima è di ripercorrere lo stesso itinerario dell’andata sul sentiero contrassegnato dal cerchio rosso vuoto seppure sia in marcata salita. Si parte dal livello del mare di San Fruttuoso e si sale fino a Pietre Strette (circa 450 metri di dislivello in 2km di sentiero). La seconda soluzione, decisamente più riposante e rilassante, è quella di prendere il battello che parte dalla baia di San Fruttuoso ed arriva a Camogli in poco più di mezz’ora. Il rischio di quest’ultima soluzione è però che, in caso di mare mosso o maltempo, il servizio di battelli sia sospeso. Ovviamente, nel caso in cui abbiate parcheggiato a San Rocco, una volta arrivati in battello al porto di Camogli dovrete poi salire a piedi a San Rocco tramite una lunga scalinata.
- Pur essendo un’escursione in zona di mare, consiglio bastoncini telescopici, abbigliamento e calzature con suole scolpite adeguati alle escursioni in montagna, di verificare la percorribilità dei sentieri e le condizioni meteo prima di partire. Non sarebbe male portarsi un paio di guanti estivi da ciclista perché nelle giornate assolate le catene del sentiero delle Batterie possono scottare parecchio.
- Il percorso non è adatto ai 4 zampe, a bambini piccoli o ai passeggini (neppure quelli appositi da trekking). Per trasportare i bambini è necessario dotarsi di zaino portabimbi anche se non ritengo che il sentiero delle Batterie sia adatto da percorrere con uno zaino di questo tipo sulle spalle.
- Nel caso in cui decidiate di percorrerlo in giornate calde o in orari di metà giornata, ricordate di portare con voi crema solare protettiva, cappellino per proteggervi dal sole ma anche una scorta d’acqua a sufficienza per reidratarvi lungo il percorso.
- Il tempo di percorrenza sopra indicato non tiene conto di soste varie e delle tempistiche per visitare l’Abbazia ed il borgo di S. Fruttuoso.
- E per finire … sosta (mangereccia) consigliata: presso il Panificio Maccarini posto sulla scalinata di fronte alla Chiesa di N.S. della Salute di San Rocco che scende a Camogli. Molto buone sia la focaccia col formaggio che la galletta del marinaio.
Aggiornamento del 5 aprile 2023 sul sentiero Batterie – Passo del Bacio
A seguito del grave incidente di metà marzo in cui un 31enne ha perso la vita scivolando al Passo del Bacio (punto con le catene) per cause ancora da chiarire, l’Ente Parco di Portofino sta valutando di modificare le regole per la percorribilità di questo sentiero.
Tra le novità potrebbe esserci il rilascio di una sorta di autorizzazione per percorrere il sentiero con le catene che transita dal Passo del Bacio. In questo modo l’Ente Parco potrebbe monitorare meglio gli accessi alla zona ed anche coordinare al meglio i soccorsi in caso di necessità. Si sta anche valutando la possibilità di modificare il percorso, allungandolo e facendolo transitare in un altro punto meno pericoloso.
In ogni caso, i controlli da parte di personale del Parco di Portofino saranno intensificati per vigilare sul rispetto delle basilari norme di fruizione del sentiero che purtroppo molti escursionisti continuano a disattendere.
Proprio oggi, 5 aprile 2023, ho contattato la sede del Parco di Portofino (tel. 0185 289479, opzione 3) per avere qualche chiarimento su questa sorta di “pass” per accedere al sentiero che transita dal Passo del Bacio e che viene citato in alcune testate giornalistiche. Era mia intenzione capire se ci fosse qualche sorta di obbligatorietà e, soprattutto, dove poterlo reperire. Mi è stato detto che, al momento, non ci sono moduli da scaricare dal sito e da inoltrare all’Ente Parco.
Presso la zona delle Batterie, in questi giorni di notevole afflusso di turisti per via delle festività primaverili, verrà istituito un punto informativo. Il personale del parco fornirà agli escursionisti tutte le informazioni riguardo a questo percorso, facendo presente che è un sentiero per escursionisti esperti e che le rocce, complice anche il passaggio di molte persone, sono molto levigate e scivolose.
In ogni caso mi è stato detto, prima di raggiungere San Rocco o San Fruttuoso per intraprendere questa escursione, di monitorare sia il sito web che la pagina FB del Parco di Portofino perché ogni comunicazione ufficiale riguardo a modifiche o restrizioni del regolamento sarà data sulle pagine ufficiali del parco.
In caso di dubbi o per avere ulteriori informazioni, il mio consiglio è di contattare l’Ente Parco di Portofino al numero di telefono che ho indicato sopra.
#affiliazioni
Curiosità
- il 16 Agosto di ogni anno viene assegnato il premio “Fedeltà del cane” in cui viene premiato un cane che si è distinto per aver compiuto azioni meritevoli, la manifestazione si svolge in prossimità alla Chiesa di San Rocco. Vicino alla chiea esiste appunto il monumento al fedele amico dell’uomo.
- ogni ultimo sabato di luglio viene deposta dai subacquei una corona di alloro in prossimità della statua del Cristo degli abissi, posta sui fondali davanti a San Fruttuoso, a ricordo dei caduti in mare.
- perchè il toponimo Pietre Strette? Pietre Strette è un importante crocevia nel parco del Monte di Portofino, da qui passano numerosi itinerari escursionistici. Il nome deriva dal fatto che vi siano delle alte e possenti torri di rocce di conglomerato che paiono quasi una sorta di fortificazione naturale.
- le Batterie: sono delle costruzioni militari che vennero edificate per difendere il porto di Genova dal Regio Esercito Italiano nel 1939 e, successivamente, passarono sotto il comando tedesco. Nelle vicinanze c’è il centro visite che, dotato di alcune postazioni multimediali, fornisce varie informazioni su queste ex postazioni militari. Maggiori informazioni sul sito dell’Ente Parco di Portofino.
Come raggiungere Camogli e San Rocco
- in auto: provenendo da est o sud è facile raggiungere San Rocco di Camogli tramite l’autostrada A12/E80 che da Livorno conduce a Genova, l’uscita consigliata è Recco. Da qui seguire le indicazioni per San Rocco di Camogli, possibilità di parcheggiare l’auto in Via San Rocco in prossimità dell’abitato. Il parcheggio comunale è a pagamento per le auto solo nei weekend, i camper pagano sempre. Da nord invece si può raggiungere San Rocco di Camogli con l’autostrada A26/E25 (Gravellona Toce-Genova) oppure la A7/E62 (Milano-Genova) che si immettono poi sulla A12/E80. Prendere l’autostrada in direzione La Spezia ed uscire a Recco. Da qui seguire le indicazioni fornite poco sopra per raggiungere San Rocco di Camogli. Nel tardo pomeriggio dei weekend c’è spesso coda sulla strada che da San Rocco scende a Recco e sovente vi sono rallentamenti e code sull’autostrada A12/E80 all’altezza del casello di Recco e poi nel tratto genovese.
- in treno: sia da La Spezia che dalle tre stazioni genovesi (Brignole – Principe – Sampierdarena) partono diversi treni che fermano alla stazione ferroviaria di Camogli-S. Fruttuoso, questa stazione si trova sulla direttrice Genova-La Spezia. Dalla stazione di Camogli occorre poi raggiungere la caserma dei carabinieri in via Nicolò Cuneo ed imboccare il sentiero che si trova nel parcheggio adiacente e che sale fino al piazzale antistante la chiesa di San Rocco. Indicativamente occorre una mezz’ora di cammino circa, il percorso è in salita e vi attende una scalinata con circa 200 gradini. Per gli orari dei treni fate riferimento al sito Trenitalia.
- in traghetto: vi sono alcuni traghetti che collegano Camogli con Genova, Rapallo, Santa Margherita Ligure e La Spezia (la traversata è però subordinata alle condizioni del mare). Dal porto raggiungere la caserma dei carabinieri e poi basarsi sulle indicazioni fornite al punto precedente Per info sui collegamenti via mare, telef. 0185-771066 (I.A.T. Camogli)
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[Ultimo aggiornamento: 05/04/2023]
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Ciao a tutti!
Ho effettuato questa splendida escursione il 30 agosto 2014.
Il mio percorso è stato un po' diverso ma credo possa essere utile a chi si trovasse su questo sito.
Personalmente ho fatto: San Rocco – San Fruttuoso – Portofino – Santa Margherita (poi treno fino a…) – Camogli – San Rocco.
Molto molto bello. Forse l estate piena non è la stagione adatta, fa davvero molto caldo, ma il giro merita d essere provato.
Partendo da da rocco, dopo poco si raggiungono le batterie. Una quindicina di minuti a passo spedito. Suggerisco di far rifornimento d acqua in questo punto, perché da li in poi non vi sono sorgenti.
Il tratto esposto, sconsigliato a bambini e a persone con vertigini, inizia poco dopo. È probabilmente più difficile farlo in discesa (cioè provenendo da san rocco, appunto). Si tratta comunque di pochi punti e molto ben attrezzati, ma invito ad affrontarli con calma e consapevolezza. Per persone con un po di esperienza alpinistica si tratta di punti semplicissimi, per un profanio potrebbero essere anche insuperabili.
Personalmente ho mantenuto un'andatira estremamente sostenuta, giungendo a san fruttuoso in meno di un'ora e mezza, ma sono tempi senza soste e con ottima condizione fisica: le due ore e mezza previste sono adeguate. Anche perché permettono di godersi la vista.
Piuttosto impegnativo l ultimo tratto in salita nel bosco, che col caldo estivo è provante, specie a ritmi sostenuti. Poi fino a san fruttuoso è una divertente discesa.
Raggiungere portofino da San Fruttuoso è poi molto semplice.
I miei suggerimenti sono; portarsi acqua, buone condizioni fisiche e un po' di agilita, no vertigini, meglio se con scarpe che coprono le caviglie (io l ho fatto con scarpe leggere, ma meglio andare sul sicuro viste le numerose rocce appuntite).
In definitiva si tratta di un percorso da provare con un poco di esperienza escursionistica. Si può ancge tornare in battello, per variare il percorso.
La mia idea di arrivare addirittura fino a santa Margherita e poi prender il treno per Camogli a due euro è stata ottima. Da camogli a San Rocco sono un paio di km di scale, ma è bello comunque!
Consigliatissimo, con un minimo di attenzione. 🙂
Grazie per aver condiviso anche la tua esperienza! Concordo con te sul fatto che l'estate sia il periodo meno idoneo per effettuare questo giro però l'estate 2014 è stata alquanto bizzarra e, in certe giornate, le temperature non sono poi state così elevate come in altre annate. Ciao
Ciao Leo&Cla, grazie per la testimonianza e i suggerimenti forniti. Con la pioggia battente tutto è più difficile, peccato per il mal tempo!
nonostante la fatica e 4 ore di pioggia battente siamo sopravvissuti. Crediamo sia indispensabile revisionare la segnaletica preavvisando che il percorso "°°molto impegnativo" è caldamente sconsigliato alle famiglie con bimbi sotto i 14 anni. Leo&Cla
Hola Ana y Víctor , gracias por visitar el blog
Ciao Raffaella .
Bonitos lugares los que nos has mostrado para caminar sin gluten.
Saludos,
Ana y Víctor.
Ciao Simere, comunque a volte vi sono purtroppo anche tanti gitanti che meriterebbero di essere presi a pedate nel didietro e non aggiungo altro, mi è capitato a volte di vedere sacchi della spazzatura con i residui dei pic-nic gettati in fondo a scarpate o appesi agli alberi. Certa genta pensa forse che nei Parchi Naturalistici vi sia la raccolta albero a albero? Purtroppo è già un po' di tempo che non scarpino più in Liguria e non so in che condizioni siano i sentieri; sarebbe davvero un peccato perdere o far finire nel dimenticatoio questi splendidi tesori naturalistici della Riviera Ligure. Ciao
Ciao Raffaella .
Grazie del commento sui "brutti ma baci" che hai lasciato sul mio blog.
Visitandoti ho visto l'articolo sulla gita a San Fruttuoso, un angolo tra i più belli della Liguria.
Purtroppo i sentieri sono tenuti un po' alla "ligure" e lo dico da ligure che sono: poco curati se non trascurati. Questo, ahimè, vale per altre zone altrettanto uniche come le Cinque terre. Se sei passata di recente da quelle parti sai cosa intendo.
Mi auguro che non si arrivi a rendere impraticabili queste strade solo a causa della trascuratezza di chi dovrebbe averne cura…spariamo!