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Kos: diario di una vacanza fra sole, spiagge e storia

L’isola greca di KOS, conosciuta anche come COO oppure KΩΣ, è la terza isola, in ordine decrescente di grandezza, nel Dodecaneso dopo Rodi e Karpathos. E’ stata la nostra meta per le brevi vacanze estive di inizio luglio.

Se dovessi scegliere una lettera dell’alfabeto per rappresentare l’isola di Kos, sceglierei la S come sole, sabbia, spiagge e storia.

Anche se il nome Dodecaneso significa “12 isole”, in realtà questo arcipelago ne conta molte di più. Una ventina sono quelle abitate ma la maggior parte sono quelle disabitate, alcune di dimensioni minime.

L’isola di Kos è famosa anche per aver dato i natali nel 460 a.C. ad Ippocrate, considerato il padre fondatore della medicina moderna, oltre che al celebre pittore Apelle che visse nel V sec. a.C.

Una vacanza a Kos: perché scegliere quest’isola

L’isola di Kos, di forma stretta e allungata, è lunga 45 km e larga 11 km nel punto più ampio. In quello più stretto misura solo 2 km, da qualsiasi altura in questa zona è così possibile vedere contemporaneamente le due coste. Kos si protende verso la Turchia, quest’ultima è visibile da diversi punti dell’isola.

Pur avendo dimensioni piuttosto contenute, Kos presenta un paesaggio piuttosto vario.
Vi sono zone pianeggianti coltivate o adibite al pascolo di capre, mucche e pecore. Altre nell’entroterra simili a certi nostri paesaggi di mezza montagna con verdeggianti pinete. Il monte più alto dell’isola si chiama Dikeos ed è alto 843m. Ci sono poi territori costieri con lunghe spiagge di sabbia fine, calette con piccoli ciotoli, ghiaia fine o scogli. Infine zone sferzate dal Meltemi, aspre e completamente brulle.

Nel corso dei secoli Kos ha conosciuto diverse dominazioni. Minoici, Dori, Persiani, Tolomei, Macedoni di Alessandro Magno, Romani, Bizantini, Cavalieri di Rodi, Turchi, Italiani, Tedeschi, Inglesi la conquistarono. Nel 1948 venne annessa alla Grecia.

Alcuni monumenti o tracce delle varie epoche sono ancora visibili, sebbene alcuni di essi non siano sempre mantenuti in buono stato di conservazione.

Nel 1933 un forte terremoto distrusse l’isola, il precedente si era verificato nel VI sec. d.C. La città di Kos venne ricostruita successivamente anche grazie all’aiuto degli Italiani.

Ai giorni nostri Kos è una rinomata meta per le vacanze estive, conosciuta per le sue belle spiagge, il mare pulitissimo ed il divertimento notturno.

Clima a Kos

Il clima è stato per l’intera settimana piuttosto mite e mai afoso, neppure in spiaggia. Il sole, presente 7 giorni su 7, è sempre stato mitigato dal Meltemi.
Il vento etesian soffia su una buona parte del Mar Egeo e del Mediterraneo Orientale da maggio fino a ottobre e porta tempo asciutto e cielo sereno.

Negli ultimi due giorni della vacanza a Kos il vento si è fatto decisamente più forte ma anche un po’ più caldo; avevo letto su una guida che soprattutto le coste nella parte settentrionale dell’isola erano caratterizzate dalla presenza del Meltemi ma abbiamo trovato parecchio vento anche nella zona meridionale dove soggiornavamo.

Il mare a Kos: alcune considerazioni

Il mare è sempre stato limpido e trasparente in tutte le spiagge che abbiamo visitato. Prima di partire per la vacanza avevo cercato un po’ di informazioni su internet e nel sito di un tour operator si diceva che la temperatura dell’acqua oscillava fra 17 °C (in bassa stagione) e 26 °C (in alta stagione).

A luglio, mese che considerei “alta stagione”, io però l’ho trovata decisamente fredda. Ho fatto il bagno due volte in una settimana di vacanza, mi mancava il respiro ogni volta che mi immergevo. E’ andata meglio a Camel Beach, forse perchè è una piccola baia racchiusa nella scogliera.
Tutta un’altra cosa rispetto alla temperatura del mare riscontrata nelle precedenti vacanze in altre isole Greche, come per esempio Skiathos.

Camel Beach, Kos
La strada sterrata che scende verso Camel Beach

Strade, spostamenti nell’isola greca di Kos

Gli spostamenti sull’isola mi sono sembrati piuttosto agevoli nel complesso. C’è una larga strada che l’attraversa per il lungo quasi fosse la sua spina dorsale e che viene chiamata nei cartelli segnalatori “main road“. Da questa si dipartono una serie di strade più o meno larghe quasi fossero le costole della spina dorsale.

Le strade secondarie con il manto stradale in varie condizioni permettono di raggiungere le località sulle coste a nord e sud, quelle nel centro dell’isola e le numerose spiagge e calette. I percorsi per raggiungere le spiagge sono spesso sterrati ed un po’ tortuosi.

Per quanto riguarda i mezzi di trasporto pubblici, dalle principali località partono diversi autobus di linea. Per essere più indipendenti è probabilmente meglio noleggiare un mezzo di trasporto come auto, moto, quad oppure bugrider (un divertente kart biposto) in loco. Non hanno costi esagerati e ci sono punti di noleggio ovunque.

Su un opuscolo preso in hotel si consigliava anche l’utilizzo della bicicletta. Questa opzione dipende dal tipo di allenamento che avete poichè la strada non è tutta pianeggiante, vi sono diverse salite, a tratti anche lunghe e abbastanza ripide, poi c’è da tenere in considerazione il vento.

In ultimo ma non per ultimo, bisogna pensare agli spostamenti che si intende effettuare sull’isola. Le spiagge migliori sono praticamente tutte a una certa distanza dalla città di Kos e si trovano in prossimità della parte più stretta dell’isola. Diciamo che la bici può essere comoda per brevi spostamenti o per girare nella città di Kos e negli altri centri abitati.
Negli ultimi anni sono state costruite diverse piste ciclabili, probabilmente per venire incontro ai turisti del centro-nord Europa.

Hotel Lagas Aegean Village Kos

Il nostro soggiorno a Kos

Il nostro pacchetto vacanze, proposto da una società che appartiene a un noto tour operator piemontese, comprendeva una settimana di soggiorno da Sabato a Sabato, presso l’Hotel Lagas Aegean Village , il volo A/R da Milano Malpensa a Kos e il noleggio di un’auto per l’intera settimana.

Non abbiamo poi sfruttato altro di quanto proposto dal tour operator. Avendo l’auto a disposizione, ci siamo sempre mossi per nostro conto senza partecipare alle escursioni organizzate dal tour operator. Inoltre entrambi non amiamo le uscite organizzate stile gregge.

Avevo scelto l’Hotel Aegean Village perchè mi piaceva la sua collocazione vicino a un centro turistico ma non nel centro vero e proprio e la sua disposizione. Il complesso era costitituito da bianche casette a schiera a due piani disposte a gradoni sul fianco di un piccolo colle e costruite nello stile greco con serramenti in azzurro e verde in prossimità del mare.

Nell’Hotel di categoria A ci siamo trovati bene: il personale era molto gentile, la zona era tranquilla e a meno di un chilometro dall’animata e affollata (specie la sera e la notte) cittadina di Kardamena nella parte sud dell’isola. Al ristorante, a buffet, abbiamo cenato piuttosto bene: c’era una discreta varietà di pietanze (prevalentemente cucina internazionale con qualche piatto tipico greco) e la camera era spaziosa e pulita.

Le varie zone del complesso alberghiero sono collegate fra di loro con scalinate e una stretta strada che può essere percorsa solo da un servizio interno di minibus funzionante giorno e notte. In questo modo non si crea caos nelle strade che portano ai bungalow, in prossimità della reception vi sono un paio di parcheggi ove è possibile lasciare i mezzi a noleggio.

L’auto l’avevamo noleggiata dall’Italia tramite il tour operator ma è meglio affittarla in loco perchè costa meno; probabilmente a Agosto potrebbe essere un più difficoltoso noleggiarla rispetto al mese di Luglio vista l’alta richiesta ma, detto francamente, abbiamo trovato un sacco di car-rentals; per esempio sulla strada che dall’Hotel porta verso il centro abitato di Kardamena ci sono tre negozi dove si possono noleggiare i mezzi di trasporto. Uno di questi noleggia pure piccoli motoscafi.

All’Hotel Aegean Village è possibile noleggiare gli asciugamani per la spiaggia ad un basso costo per l’intera settimana, ogni due giorni è possibile farseli sostituire, occorre lasciare una piccola caparra che viene restituita a fine soggiorno.

Volo Malpensa – Kos

Il volo verso Kos con la compagnia aerea Neos è stato molto piacevole e l’aereo, un Boeing 737 nuovo e confortevole, è decollato all’ora prevista; all’arrivo abbiamo ritirato in aeroporto situato ad Antimachia, l’auto a noleggio presso l’ufficio Europcar e ci siamo diretti verso l’Hotel che dista circa 7-8 km dall’aeroporto.

Considerata la partenza di primissima mattina (il volo era decollato alle 7 e atterrato alle 10,30 ora locale, in Grecia bisogna spostare di un’ora in avanti le lancette dell’orologio) siamo riusciti a sfruttare buona parte della giornata.

Depositati i bagagli in camera ci siamo concessi un po’ di relax, vista l’alzataccia del mattino (abitiamo a 140 km da Malpensa), nella spiaggia di fronte all’hotel; non è una delle spiagge migliori dell’isola ma è stato piacevole riposare un po’. Questa spiaggia di sabbia fine non è molto larga, vi sono alcuni ombrelloni e lettini e pure alcune piante frondose sotto alle quali è possibile ripararsi dal sole (ombrellone e lettini sono a pagamento anche per gli ospiti dell’Hotel), è inoltre possibile noleggiare moto d’acqua, pedalò e il “banana”.

Kardamena

Kardamena è una cittadina di pescatori nel sud dell’isola, forse è meglio dire “era” perchè adesso è un concentrato di locali notturni, discoteche, night club, disco-bar e pub all’insegna del divertimento più sfrenato.

Tutti questi locali non sono affatto caratteristici ma sono studiati apposta per i turisti del centro-nord Europa. In alcuni sono appese alle pareti le bandiere di questi stati per far capire la nazionalità della clientela che li frequenta. La sera e di notte vengono presi d’assalto da giovani e giovanissimi Inglesi, Norvegesi e Tedeschi (età media 15-20 anni) che ingurgitano cocktails e bevande superalcooliche l’una dietro l’altra. La musica disco viene pompata al massimo volume e, passeggiando per la via principale, dopo una certa ora è quasi impossibile riuscire a camminare.

Non so come facciano i locali a vivere in questa zona. Al piano terreno vi sono i locali (street bar) l’uno a fianco dell’altro su entrambi i lati della via  mentre il piano superiore delle case spesso è abitato.

In una strada parallela abbiamo trovato qualche ristorantino ma non ci sono comunque sembrati “locali tipici”. I negozi vendono praticamente tutti le stesse cose, spesso merce taroccata e non si trovano oggetti di artigianato locale o prodotti caratteristici.

Un po’ più agevole e meno caotica è invece la passeggiata sul lungomare (sea front), anche lì vi sono diversi locali ma l’aria è più vivibile. In una zona a un’estremità di Kardamena (playground) vi sono alcuni bar con tavolini all’aperto ove è possibile degustare tranquillamente un cocktail e fare quattro chiacchiere. Abbiamo scelto quest’ultima zona per goderci la serata.

Nel porticciolo la sera sono ormeggiate le barche e i caicchi che portano a fare le escursioni nella vicina isola vulcanica di Nissyros con le sue case che spiccano sulle rocce nere (mi sembra di ricordare che la traversata duri circa un’ora). Molti tour operators propongono gite e escursioni ma queste possono essere facilmente prenotate in loco per proprio conto a costi più contenuti.

A Kardamena vi sono alcune spiagge ma non mi sono piaciute affatto anche perchè il mare non è dei migliori, i lettini e gli ombrelloni sono molto vicini gli uni agli altri, le spiagge non sono molto larghe. Diciamo che Kardamena è più un mega disco-pub per il divertimento serale e notturno dei ventenni, nei dintorni invece vi sono alcune spiagge decenti anche se le migliori, secondo me si trovano dopo l’aeroporto, lungo la strada che porta a Kefalos.

Camel Beach a Kos
Veduta di Camel Beach

Le spiagge di Kos

Ogni giorno sceglievamo una spiaggia/località diversa, tranne il venerdi (ultimo giorno di vacanza) in cui siamo ritornati a Camel Beach perchè è la spiaggia che mi è piaciuta di più. Con il senno di poi avrei fatto meglio a vedere Mastichari e Marmari sul versante opposto dell’isola per avere una panoramica più completa. Le spiagge a Kos sono così numerose che ci vorrebbe una vacanza molto lunga per poterle scoprire tutte.

La domenica abbiamo optato per Sunny Beach, dopo aver oltrepassato l’aeroporto, dopo qualche chilometro sulla sinistra si trova il cartello che indica questa spiaggia. Quando siamo arrivati erano le 9,30 del mattino e non c’era nessun altro, ha cominciato arrivare qualcuno un’ora dopo ma in ogni caso gli ombrelloni sono disposti su un’unica fila e molto distanziati quindi le spiagge non sono affollate come quelle della Riviera Ligure.

Il costo di un ombrellone con due lettini muniti di materassino è basso, in questa spiaggia c’è anche una doccia. La spiaggia di sabbia fine è molto lunga e si può fare una bella passeggiata o corsa sulla battigia, in realtà ogni tratto di questa lunghissima spiaggia di sabbia fine ha nomi diversi: Paradise, Exotic, Magic, Sunny.

Paradise e sinonimi è uno dei nomi più classici delle spiagge in Grecia, trovatemi un’isola turistica che non abbia una spiaggia Paradise.

Con la macchina è possibile scendere fino in prossimità di Sunny Beach, un po’ più in alto c’è una taverna con un’ampia veranda dalla quale si gode un bel panorama della spiaggia e delle isole di Giali e Nissyros che si trovano di fronte.

Sunny Beach a Kos
Veduta di Sunny Beach

Il Lunedi siamo andati a Camel Beach, poco dopo Sunny Beach e Paradise Beach, sulla strada verso Kefalos. Abbandonata la “main road” la strada per un breve tratto è asfaltata, poi diventa sterrata e scende in ripidi tornanti verso un parcheggio vicino alla spiaggia. In macchina, nonostante la pendenza, si riesce a percorrerla senza problemi ma devo dire che fà un certo effetto perchè è a strapiombo sulla spiaggia.

Camel Beach è caratterizzata da ghiaia molto fine, è una piccola baia incastonata nella roccia (qui l’acqua era un po’ più calda che dalle altre parti e piena di pesciolini) con due file di ombrelloni, complessivamente sono una ventina. Alle 9,30 siamo comunque sempre i primi a arrivare!

La spiaggia, è gestita da una ragazza di nome Jenny che scende solitamente dopo le 10 con una moto da enduro ed apre il chioschetto alle spalle della spiaggia. I suoi ombrelloni sono quelli con le foglie di palma e i materassini a strisce bianco/blu, gli altri ombrelloni e lettini sono invece gestiti da un paio di ragazze che hanno anche la taverna sulla sommità dello sperone roccioso il Camel Restaurant.

Non corre molta simpatia fra le proprietarie dei due “stabilimenti balneari”: prima che arrivasse Jenny le altre due ragazze, proponendo un prezzo scontato avevano cercato di convincere alcuni clienti a spostarsi nella loro zona. Jenny invece nel prezzo dell’ombrellone e due lettini offre anche un dolcetto (una specie di budino di latte alla vaniglia) e una Nescafè freddo shakerato a testa. Business is business!
A pranzo abbiamo mangiato un boccone al Camel Restaurant.

Il Mercoledi siano andati invece alla spiaggia Aghios Stephanos provvista di un paio di file di ombrelloni e lettini con materassino, in prossimità della taverna Katarina e del complesso del Club Med.

La spiaggia si trova sempre sul lato meridionale dell’isola, dopo aver passato il bivio per Camel Beach proseguire sulla “main road” in direzione Kamari fino a trovare un cartello sulla sinistra che segnala Aghios Stephanos-Katarina. Scendendo con l’auto verso questa spiaggia ci fermiamo a fare un paio di foto all’isolotto di Kastri che è uno dei punti più fotografati dell’isola di Kos. E’ onnipresente in molte cartoline ricordo.

La spiaggia è un mix di sabbia e ghiaia fine ma l’accesso al mare non è agevole perchè vi sono diversi ciotoli (vi è infatti un piccolo pontile per facilitare l’entrata in acqua), anche qui l’acqua è molto fredda e c’è parecchio vento; diciamo che, a parte la vista dell’isolotto e gli scavi in prossimità del promontorio non mi è sembrata poi così sensazionale. C’è anche un po’ di rumore perchè in mezzo al mare vi sono tre piattaforme del vicino Club Med dalle quali partono i motoscafi per praticare lo sci d’acqua.

Fra la spiaggia in cui ci siamo sistemati e quella adiacente a uso esclusivo degli ospiti del Club Med c’è un promontorio sul quale spiccano una serie di resti di una basilica paleocristiana. In piedi vi sono alcune colonne e poi ovunque sono disseminati sulla sabbia pezzi di colonne, architravi, rilievi e qualche resto di pavimentazione a mosaico. Con lo sfondo blu del mare, la zona si presta a alcuni scatti fotografici.

A pranzo sostiamo alla taverna Katerina a gestione famigliare, per avere un po’ più di fresco ci accomodiamo all’interno della costruzione che ha ampie finestre ma vi sono anche alcuni tavolini sotto a un pergolato esterno. La nonna in mezzo alla sala da pranzo sta sbucciando un sacco di teste d’aglio e ci saluta in Italiano (l’isola fra il 1912 e il 1943 era in mano agli Italiani). Mangiato del buon pesce e con un prezzo adeguato.

A metà pomeriggio ci trasferiamo a Kefalos, questo caratteristico borgo con le sue bianche casette e i suoi mulini a vento domina dalla sommità di un’altura la baia di Kamari e da qui si gode un bel panorama. Facciamo un giretto fra le vie rubando qualche scatto quà e là, finalmente qualche angolo un po’ più tipico!
La roccia di tufo sulla quale è costruito il paese è piena di cunicoli e piccole caverne che vengono utilizzate come ricovero per gli attrezzi e per il bestiame (galline e capre). Non lontano da qui si trova Astipalea, antica capitale di Kos, i cui resti sono stati portati alla luce dagli Italiani negli scavi effettuati negli anni 30.

Giovedi: ancora mare e questa volta ci spostiamo sul versante nord-occidentale dell’isola, la meta di oggi è la spiaggia di Limionas. Poco dopo aver oltrepassato il bivio per Aghios Stephanos si trova sul lato destro della “main road” un’indicazione per Limionas. Dopo qualche chilometro di strada in discesa che costeggia campi brulli con sporadici cespugli e qualche rara pianta giungiamo alla baia di Limionas che è costituita da due insenature e da una taverna.

La baia a sinistra ha una piccola spiaggia libera di ciotoli e è circondata da rocce rossastre, mentre, quella di destra, più ampia e provvista di circa sedici ombrelloni con relativi lettini è protetta dal mare circostante (un po’ mosso) da un molo. In questa baia vi sono ormeggiate tre piccole barche da pesca e un veliero, a metà mattinata siamo i primi a arrivare e ci possiamo sistemare sotto all’ombrellone che preferiamo. Nonostante il vento sia piuttosto forte in questa zona, la baia rimane ben protetta dal molo e da un’alta roccia rossastra che ne chiude un’estremità.

La spiaggia non è particolarmente pulita, specie in prossimità della roccia, vi sono cartacce e qualche sacchetto di plastica. Il cielo rispetto ai giorni scorsi è un po’ velato ma sembra sia in fase di miglioramento. Poco dopo esserci sistemati arriva un signore anziano a farsi pagare, mastica l’Italiano perchè ci spiega che il suo maestro elementare era Italiano e ci presenta la sua nipotina di nome Katarina. Bagno nell’acqua fredda di Limionas e poi pranzo nella terrazza della taverna (gestita dalla famiglia di Katarina) con bella vista sulla baia. Penso che cenare qui e veder calare il sole sia molto bello. Cibo buono e prezzi onesti.

Prima di rientrare in hotel dopo la giornata di sole e mare effettuiamo un paio di escursioni. Prima aandiamo a vedere la spiaggia Paradis (non lontana da Camel e Sunny Beach) visto che in tanti siti era consigliata ma a noi non piace particolarmente: gli ombrelloni sono numerosi e molto vicini gli uni agli altri, si noleggiamo moto d’acqua e si pratica il kitesurf, non è il tipo di spiaggia che piace a noi.

Dopo ci rechiamo a visitare l’enorme fortezza a Antimachia nel centro dell’isola. Costeggiamo una base militare (ci sono diverse postazioni nell’isola) e percorriamo una strada sterrata fino ad arrivare davanti a questa imponente struttura della quale restano le mura e i torrioni esterni oltre a qualche traccia di edificio nel suo interno. Risale al tempo dei Cavalieri di Rodi e venne restaurata dal Gran Maestro d’Aubusson. Bella vista su Kardamena e sulle sue coste.

Venerdi, penultimo giorno di vacanza, decido di ritornare a Camel Beach perchè è la spiaggia che mi è piaciuta di più ma, con il senno di poi, avrei preferito vedere le zone di Mastichari e Marmari sul versante settentrionale dell’isola visto che in alcune guide si dice che le spiagge siano belle.

Su suggerimento di Jenny, la ragazza che gestisce il chiosco sulla spiaggia, pranziamo al Rainbow Beach Restaurant a Kefalos. Si trova sulla lunga spiaggia di Kamari e mangiamo bene, spendendo ancor meno del giorno precedente.

Sulla lunga spiaggia di sabbia fine di Kamari vi sono alcuni ombrelloni con lettini e in questa zona si vedono diversi windsurf che sfrecciano velocemente sul mare, l’acqua è fredda come dalle altre parti. Inoltre è possibile noleggiare moto d’acqua e praticare il kite surf e il banana.

Dopo pranzo ritorniamo in spiaggia ancora per un’ora e poi partiamo alla volta di Asfendiou una zona montagnosa e ricca di folta vegetazione a alto fusto a ridosso del monte Dikeo, la cima più alta dell’isola (843m).

Paradise Beach a Kos
La spiaggia Paradise Beach, Kos

In questa zona visitiamo un po’ di corsa alcuni paesini caratteristici come Lagoudi, Zia, Amaniou. Zia è il più turistico, vi sono infatti numerose bancarelle che vendono spezie varie, tessuti, souvenirs e poi diverse taverne con i tavoli e le sedie di colore blu acceso. Anche qui gli anziani conoscono qualche parola di Italiano. Rispetto ai negozi di Kardamena si trova qualcosa di particolare.
E’ qui che vengono portati i turisti dai tour operators per la serata tipica greca. Vedere il tramonto a Zia rientra tra le le cose da non perdere quando si va in vacanza a Kos. Noi però scappiamo poco prima che arrivi l’orda selvaggia di turisti.

Oltre a quelle qui elencate, l’isola di Kos ha comunque numerose spiagge, anche per nudisti e naturisti. C’è l’imbarazzo della scelta, dipende se preferite luoghi più modaioli oppure tranquilli.

Kos città

Il Martedi abbiamo optato per fare i turisti e visitare la cittadina di Kos, l’Asklipio ed andare nella zona denominata Empros Thermi.

La prima tappa è stata l’Asklipio, considerato il primo ospedale della storia e sede dell’International Hippocratic Institute. Il complesso dell’Askilipio, abbellito e ingradito in varie epoche, è disposto su quattro terrazzamenti disposti sul fianco di un verdeggiante colle. Dall’ingresso si accede alla quarta terrazza ove si vedono i resti di Terme del III sec. d.C., da qui si sale tramite una scalinata alla terza terrazza ove si trova la stoà del II sec. a.C. circondata da portici ellenistici.

Tramite una scala si arriva alla seconda terrazza che ospita i resti di vari monumenti: l’altare di Asclepio del II sec. a.C. (Asclepio, figlio di Apollo, imparò l’arte medica dal centauro Chirone), i resti del tempio ionico di Asclepio del 300 a.C. (restano parte del basamento e due colonne), un’esedra semicircolare (una vasca?) e i resti di un tempio corinzio romano che con le sue sette snelle colonne è uno dei punti più fotografati. Da qui si accede alla prima terrazza con i pochi resti del tempio dorico di Asclepio del II sec. a.C. e dalla quale si gode un bel panorama.

Nelle giornate limpide si vedono le coste turche e l’isola di Pserimos. Quel giorno però c’era molta foschia e si faticava a vederle.

Tempio Romano II-IIIsec a.C.
Colonnato del Tempio Romano sull’Asklepion

Pur non essendo ancora le 10 di mattina in questa zona fà già molto caldo e decidiamo di prendere un paio di “fresh orange juice” nel piccolo bar vicino alla biglietteria del sito archeologico: un vero furto! Due grossi bicchieri di succo d’arancia fresco costano ben 6€ l’uno. Colpa nostra: non abbiamo chiesto il prezzo prima di ordinare anche se non c’era affisso alcun listino.

Partiamo in auto alla volta della cittadina di Kos che non è molto distante, seguiamo le indicazioni per il centro città (piuttosto trafficato) e posteggiamo l’auto in un parcheggio libero lungo la strada Grigoriu E. Di fronte a noi si vedono diversi scavi, non c’è recinzione, nè cartelli indicativi, cominciamo a girovagare e troviamo alcuni mosaici e così ci orientiamo: siamo fra gli scavi della città romana.

Si intravedono i resti di alcune abitazioni, decorazioni parietali e mosaici che raffigurano la scena del ratto di Europa da parte di Zeus, un combattimento tra gladiatori, scene di caccia.
Percorriamo una via lastricata (il “Decumanus”, una delle due vie principali delle città romane) e ci imbattiamo nei resti di una basilica paleocristiana, delle terme occidentali, del ginnasio con le sue 17 colonne corinzie superstiti e di un grande mosaico (coperto da una tettoia) che raffigura il giudizio di Paride.

Nell’area vi sono alcuni turisti ma non è particolarmente affollata. Non ci sembra molto ben tenuta: non ci sono cartelli esplicativi e tutto è lasciato al caso.

Tramite la mappa della città raggiungiamo la zona portuale sulla quale si affacciano una serie di taverne e pub ed andiamo a visitare il Castello che con la sua possente mole domina l’ingresso del porto di Kos.

La costruzione del Castello dei Cavalieri venne iniziata nel 1450 dal governatore Veneziano Fantino Querini, rinforzato in più riprese negli anni successivi dai Maestri di Rodi (Pierre d’Aubusson e Emery d’Amboise) e terminato da Fabrizio del Carretto nel 1514. Durante la costruzione vennero riutilizzati diversi reperti archeologici che sono chiaramente riconoscibili lungo le murature e sopra ai portali.

Bello il giro sugli spalti dal quale si gode il panorama sulla città e il suo porto e sulle vicine coste turche.

Usciti dal Castello ci dirigiamo verso il famoso platano di Ippocrate, monumento naturale tutelato di notevoli dimenioni e che viene sorretto da una impalcatura metallica; secondo la leggenda pare che Ippocrate tenesse le sue lezioni sotto a questo gigantesco albero e che qui sia stato pronunciato il famoso giuramento.

L’albero è vetusto ma, come sostengono molti botanici, non è così vecchio quindi è improbabile che risalga all’epoca di Ippocrate, dovrebbe avere circa 500 anni ma …….. le leggende son leggende.

La fontana turca a Kos
Fontana turca di Kos

Nelle vicinanze del platano plurisecolare si trova una fontana turca a forma di piccolo tempio sorretta da snelle colonne romane.
Poco lontano c’è la Moschea della Loggia con il suo alto minareto. Dietro di essa si estende un bazaar con alcuni locali e negozi di chincaglierie varie.
In un ampio giardino pubblico vi sono diversi scavi di epoca ellenistica e romana con i resti della stoà, di una basilica paleocristiana, dell’agorà romana e di un santuario con le due colonne doriche. Anche questa zona archeologica ci sembra un po’ abbandonata a se stessa pur essendoci qualche reperto pregevole.
Interessante il Museo Archeologico situato in un palazzo costruito dagli Italiani dopo il terremoto, custudisce reperti vari di epoca ellenistica e romana.

Ci dirigiamo verso l’auto con l’intenzione di andare a visitare la Casa Romana che sulla guida del Touring è segnalata con una stella. Purtroppo però è chiusa per restauri.

Percorrendo una via per ritornare all’auto ci imbattiamo in altri scavi. Forse vecchie mura o resti di abitazioni ma sono quasi completamente coperti dalla vegetazione e non ci sono cartelli per poterli identificare. Peccato!

La città di Kos non ci ha particolarmente colpito. Ci è sembrata nel complesso piuttosto mal tenuta, anche un po’ sporca e non vi sono edifici caratteristici.

Saliamo in auto e partiamo alla volta di Empros Thermi per farci un bagno.

Da Kos seguiamo le indicazioni per Aghios Fokas e poi proseguiamo oltre. Il paesaggio in questa zona è molto brullo essendo sferzato dal forte vento, la strada è piuttosto panoramica e segue la costa. A un certo punto un cartello in prossimità di un chiosco indica che siamo arrivati nella zona Empros Thermi.

Lasciamo l’auto nel parcheggio in prossimità del chiosco. La strada sterrata in forte discesa è piuttosto sconnessa e raggiungiamo a piedi la zona dove sgorga l’acqua calda.

La spiaggia non è molto grande anche perchè è chiusa alle spalle da un’alta scogliera ed è costituita da ciotoli. Vi sono una taverna e un chiosco.

L’attrazione principale è però un’area circolare, separata dal mare da grossi massi, in cui sgorga l’acqua sulfurea calda sia dal fondo che da una estremità. Proviamo a immergerci ma la temperatura è molto elevata, c’è comunque qualcuno che riesce a immergersi completamente anche nel punto in cui sgorga la sorgente!

Ci sistemiamo sui massi che sono sul lato verso il mare. Qui la temperatura è accettabile perchè l’acqua della sorgente si mescola con quella fredda del mare che passa attraverso gli scogli. L’odore di zolfo è piuttosto marcato e sarà necessario un bagno nel mare freddo per rimuoverlo.

Mentre il pomeriggio volge al termine e ci asciughiamo sulla spiaggia, ammiriamo le evoluzioni di un paio di caprette che sono arrampicate sulla roccia sovrastante, altissima e a strapiombo sul mare. E’ incredibile vedere come riescano ad arrampicarsi ovunque.

Empros Thermi a Kos
Empros Thermi

L’ultimo giorno di vacanza lo trascorriamo nell’ampia piscina dell’hotel.
Alle 12 dobbiamo lasciare la stanza e poi alle 16 dovremo andare in aeroporto a restituire l’auto ed effettuare l’imbarco per il rientro in Italia. Ovviamente, come tutti gli hotel in cui ci sono molti turisti del centro e nord Europa, si scatena fin dal primo mattino l’accaparraménto dei lettini intorno alla piscina. Nonostante tutte le spiagge belle a Kos c’è chi comunque preferisce restare nella piscina dell’hotel.

Devo dire che la settimana di vacanza è stata molto piacevole. Le spiagge non erano mai affollate e il clima è stato sempre soleggiato. Sinceramente parlando, Kos mi è piaciuta di meno rispetto a Skiathos, Rodi e Creta. Le spiagge di quelle isole ed i loro monumenti mi sono sembrati decisamente migliori. De gustibus …

Guide utilizzate

  • Guida verde “Grecia” del Touring Club Italiano
  • Mappa dell’isola data da Europcar

Come raggiungere Kos dall’Italia

  • aereo: da alcuni aeroporti italiani partono diversi voli charter e di linea per Kos. Inoltre, dall’aeroporto di Atene partono diversi voli per Kos della Olympic Airways. Per info: Greek Travel Pages.
  • nave: dal Pireo e da Salonicco è attiva una fitta rete di ferryboat e aliscafi verso Kos ed operante per tutto l’anno.

Link utili

[Ultimo aggiornamento: 19/09/2020]

RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright GIRINGIRO

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8 commenti su “Kos: diario di una vacanza fra sole, spiagge e storia”

  1. Kos è un’isola che va capita, tant’è che non piace moltissimo ai viaggiatori ma io sono del parere che ogni posto, ogni isola è meravigliosa Perché è diversa ed ha una storia da raccontare proprio come Kos, così greca ma con lievi tratti turchi!

  2. Ho un debole per le isole greche, mi piace proprio l’atmosfera che si respira tra bel mare, buon cibo e storia. Tra queste Kos era una di quelle che conoscevo di meno, ma con questa guida ho scoperto un sacco di informazioni!

  3. Hai fatto davvero un bel viaggio e il tuo racconto è ricco specialmente di info utili, come piace a me. La Grecia rimane sempre uno di quei posti che devo assolutamente visitare… il viaggio da sogno insieme alla Thailandia!
    Certo, la Grecia è sicuramente più fattibile in termini di tempi e costi.

    1. Grazie Lucia, mi piace cercare di fornire quante più informazioni possibili ma a volte mi sembra di essere un po’ prolissa. Comunque la Grecia è bella, soprattutto se si riesce a visitarla fuori dalla bolgia agostana

  4. Quante informazioni! Sicuramente una guida utile per organizzare il viaggio su questa splendida isola che consiglio anche io perché non è piccolissima, ha bellissime spiagge e soprattutto è raggiungibile con volo diretto. Come hai detto, la compagnia Neos è davvero buona e comoda. Grazie dei consigli

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