L’Alsazia e la Foresta Nera sono un’ottima meta per delle vacanze in auto o moto. Di seguito trovate il nostro diario di viaggio di qualche anno fa che abbiamo effettuato in macchina.
Perchè scegliere questa destinazione? Perchè i borghi alsaziani sono luoghi incantevoli e nella Foresta Nera ci si immerge nella natura, noi l’abbiamo scelta per questi motivi.
Domenica 8 agosto
Siamo partiti domenica verso le 9:30 dalla provincia di Alessandria dopo aver fatto il pieno di gasolio. Non avevamo prenotato alcun pernottamento ma avevo fatto una specie di programma con i luoghi da visitare. Tramite internet avevo cercato e mi ero stampata i dati di diversi hotel ed alberghi sia in Alsazia che nella Foresta Nera.
Non abbiamo avuto grossi problemi a trovare sistemazioni per soggiornare almeno fino a quando non abbiamo dovuto repentinamente cambiare programma a causa del peggioramento delle condizioni meteo.
Le autostrade A26-A8 erano praticamente sgombre (specie la A26) e abbiamo raggiunto Varese senza problemi. Anche alla dogana di Ponte Tresa non abbiamo trovato coda. Il notiziario diceva invece che c’erano lunghe code sulla Milano-Como-Chiasso in direzione della Svizzera. Il suggerimento datoci dal mio collega Daniele di passare da Ponte Tresa si è dimostrato valido sia all’andata che al ritorno. Intanto ne abbiamo approfittato per vedere alcune zone a noi sconosciute come per esempio quel versante del lago di Lugano.
A Lugano abbiamo poi preso l’autostrada A2 prima in direzione Bellinzona poi Lucerna-Basilea.
Arrivati a qualche chilometro dal S. Gottardo abbiamo trovato coda a causa di un veicolo in avaria nel tunnel, non appena siamo riusciti ad uscire dall’autostrada abbiamo seguito le indicazioni per il Passo del S. Gottardo (2108m).
La strada che sale al Passo è larga e tutto sommato abbiamo fatto una piacevole deviazione, piuttosto che stare fermi in coda per poter passare nel tunnel abbiamo visto bei paesaggi dai numerosi punti panoramici. Sulla sommità del passo, nelle zone d’ombra, c’erano pure alcuni residui di neve!
Da Lucerna abbiamo proseguito sulla A2 in direzione Basilea e poi abbiamo preso la A35 in direzione Mulhouse (grande città industriale dell’Alsazia), da Mulhouse abbiamo imboccato la N66 fino a Thann (ora di arrivo 17-17,30) nella valle della Thur. Da qui ha avuto inizio il nostro tour in Alsazia attraverso la “Route des Vins”.
L’Hotel de la Cicogne della catena Logis de France era proprio sulla strada principale (35-37 rue du Général de Gaulle) di questo piccolo centro e poiché la sistemazione ci è sembrata piacevole abbiamo pernottato lì. I titolari parlavano solo francese (noi solo italiano e inglese) ma ci siamo intesi ugualmente. Con il senno di poi vi consiglierei di evitare la semplice colazione in albergo ed approfittare della rifornita pasticceria che si affaccia sulla piazza principale di Thann, sul retro della Cattedrale.
I piatti tipici Alsaziani sono lo Choucroute (carni bollite di diversi tipi e salsicce con crauti e patate lesse), la Baeckaoffa o Backeoffe (carni miste di bue, maiale e agnello in brodo con funghi, patate, porri e carote e servite in una tipica terrina), Tarte a l’oignon (specie di quiche alle cipolle), Quiche Lorraine, Tarte Flambee (una sorta di pizza sottile con cipolle, pancetta, formaggio emmenthal), Jambon Cuit en Croute (prosciutto cotto nel pane), Patè en Croute (patè nel pane in cassetta), fra i dolci il Kougelhopf (una torta dall’impasto morbido tipo il nostro pandoro, ne ricorda anche vagamente la forma ma è più bassa, con uvetta), dolcetti morbidi come i nostri amaretti ma fatti con farina di cocco oppure farina di cocco e cacao, infine c’è il famoso Pain d’Epices (tipico pane Alsaziano speziato).
Visto il caldo e i trasferimenti in auto da un paese all’altro, abbiamo evitato di mangiare piatti pesanti come lo Choucroute e la Baeckaoffa e ci siamo limitati alle Quiches, Salades, Tartes Flambees.
Lunedi 9 agosto
Dopo colazione abbiamo fatto un giro per questa piccola cittadina per visitare la Chiesa di St. Thiebaut (bell’esempio di gotico fiammeggiante) con il suo coro ligneo con curiose figurine intagliate e i resti del Castello dell’Engelbourg con il famoso “occhio della strega”.
Da Thann ci siamo poi spostati verso Cernay e da qui abbiamo imboccato la Route des Vins d’Alsace.
Principalmente abbiamo seguito il percorso della strada D5 ma, in certi casi, abbiamo fatto qualche deviazione sulla più scorrevole N83 o su strade minori (carta utilizzata Michelin 515 Alsace-Lorraine); appositi cartelli segnalano questo percorso che lascia fuori le strade di maggior traffico e permette di tuffarsi fra ordinatissimi vigneti e piccoli borghi che si arrampicano sui Vosgi. E’ impossibile perdersi!
Da Wattwiller si cominciano a vedere distese di vigneti e cantine sempre aperte ove degustare i vini locali. Ce ne sono un numero spropositato, si va dalle cantine più grosse a quelle più piccoline, è tutto un fiorire di cartelli che pubblicizzano questa o quella cantina. Se la cantina prescelta sembra chiusa basta suonare il campanello e poco dopo scende il proprietario, magari in ciabatte, ben contento di far vedere i suoi prodotti ai turisti. I vini tipici sono il Riesling, il Gewurztraminer, il Pinot Blanc, il Sylvaner, il Pinot Noir, il Muscat, poi ci sono i vini Grands Crus che provengono da 50 zone esclusive. Mi stupisce vedere fra i vigneti delle enormi scritte bianche, guardo meglio, sembra di essere sulla collina di Hollywood …… solo che qui scrivono il nome della cantina o del vigneto (non abbiamo chiarito la cosa) a caratteri cubitali!
E che dire dei fiori? I lampioni che illuminano le strade sono addobbati con variopinte e ricche composizioni floreali, come pure i cartelli che segnalano l’inizio e la fine di un paese, davanzali delle finestre, giardini, aiuole pubbliche sono tutti fioriti.
Il percorso può essere fatto anche in bicicletta perché è abbastanza pianeggiante e tutti i paesi sono collegati da piste ciclabili ben segnalate, è anche possibile effettuare passeggiate a piedi fra le vigne (esistono dei percorsi appositi).
Nei pressi di Wattwiller si trova il Vieil Armand (o Hartmannswillerkopf) una montagna piramidale facente parte dei Vosgi, diventato monumento nazionale e tristemente famoso per i durissimi combattimenti che si verificarono nel corso del 1915.
Passando attraverso paesini come Soultz, Guebwiller , Orschwihr, Westhalten raggiungiamo Rouffach , piccolo paesino dove si stanno allestendo i tavoli per una festa in piazza per il Ferragosto, vediamo la Chiesa principale, la torre delle Streghe del XII sec con il nido di una cicogna e poi facciamo un giro per il paese per vedere le variopinte case a traliccio di epoca rinascimentale. Un’altra caratteristica dei paesi d’Alsazia sono le insegne in ferro battuto, alcune sono antiche e molto lavorate altre, invece, più semplici.
Risaliamo in macchina e seguiamo le indicazioni per Husseren-Les-Chateaux e da qui per le rovine del Castello Hohlandsbourg (costruito nel 1279), la strada sale e penetra in una spessa foresta, cambiamo completamente paesaggio. Dalla sommità delle rovine del Castello si godrebbe un bellissimo panorama sulla piana sottostante ma, complice l’afa, la visibilità non è buona. Non è rimasto molto di questo Castello, diciamo che è un buon punto panoramico. In alcune giornate organizzano tornei medievali, combattimenti in costume, scene di vita medievale …….. l’ideale per i bambini.
Da qui, sempre seguendo le indicazioni della Route des Vins raggiungiamo Eguisheim, piccolo gioiello di epoca medioevale e rinascimentale. La caratteristica principale è la sua pianta a tre cerchi concentrici ma vi sono notevoli esempi di case a traliccio, alcune di queste case sono così piccole che sembra di essere finiti in un paese delle fiabe! Eguisheim diede i natali nel 1002 a Papa Leone IX. E’ piacevole girovagare fra le tranquille (sono le 14:30) vie di questo paesino fotografando qua e là, anche qui ci sono diverse cantine. Durante il viaggio prendiamo nota di posti e nomi di cantine, vorremmo portare in Italia qualche bottiglia ma non è consigliabile portarle con noi durante il viaggio anche perché fa piuttosto caldo. Decidiamo quindi di ritornare in questi posti per acquistare qualche bottiglia dopo aver girato la Foresta Nera, prima di rientrare in Italia.
Poco fuori dal paese vediamo una cicogna in volo (in totale ne abbiamo viste solo 2), non lontano da Eguisheim c’è il Parc a Cicognes che ha lo scopo di salvaguardare e reintrodurre le cicogne in Alsazia (nel 1948 c’erano 1739 coppie, nel 1983 solo 3 coppie ….. non ne ho idea di quante ce ne possano essere adesso!).
Da Eguisheim raggiungiamo Colmar importante centro culturale, vinicolo ed industriale nel cuore dell’Alsazia. Facciamo un breve giro in centro e visitiamo il Musee d’Unterlinden (da vedere il polittico di Jean d’Orlier e quello di Issenheim), poi cerchiamo un albergo centrale in modo da poter uscire la sera a cena a piedi ed essere a ridosso della parte antica della città. Proprio nella piazza principale Champ de Mars c’è un Hotel della catena Mercure che fa al caso nostro, la camera è discreta ma l’Hotel non ha nulla di particolare (non avevamo molta voglia di gironzolare alla ricerca di una camera per 1 notte). Cena all’aperto a base di Tarte Flambee Gratinee e vino bianco Alsaziano in un ristorantino a fianco dell’edificio dell’Ancienne Douane.
Martedi 10 agosto
Dopo colazione carichiamo i bagagli in auto e poi andiamo a vedere quello che ancora manca all’appello: St. Martin (la Cattedrale iniziata nel 1237), la Chiesa dei Domenicani (fondata nel 1283), la Rue des Marchands, caratteristica via della città vecchia, la Maison Pfister (molto bella) caratteristico edificio alsaziano del 1537, l’esterno del Musee Bartholdi e poi facciamo un giro per vedere qualche altra casa a traliccio di pregevole fattura. Il centro storico ha mantenuto l’antica divisione in quartieri, ciascuno dei quali ospitava una determinata corporazione.
Si riparte seguendo le indicazioni per la strada dei vini alla volta di Riquewihr pittoresco villaggio non lontano da Colmar e qui troviamo parecchi turisti.
La Route des Vins, pur paragonabile ad una nostra provinciale (in certi tratti è forse anche meno larga di una strada di questo tipo), non è mai stata molto trafficata. Probabilmente il periodo con maggiore confusione è quello a ridosso della vendemmia.
Un trenino permette di fare un giro turistico della cittadina (i trenini sono presenti anche in altre cittadine Alsaziane). E’ molto bella la strada principale, pedonale, sulla quale si affacciano antiche case a traliccio e una profusione di negozi di souvenir, vendita vini, prodotti tipici, pasticcerie.
Noi percorriamo questa via dal’’Hotel de Ville (Municipio) fino alla Obertor, la porta della cinta muraria più esterna. Questo è probabilmente il paesino maggiormente “turistico” che abbiamo visto ma è grazioso.
Si riparte alla volta di Ribeauvillè altro centro caratteristico ma meno sfruttato del precedente. Nel pomeriggio seguiamo le indicazioni per il Castello Haut Koenisbourg , ricostruito, per volere dell’Imperatore tedesco Guglielmo II, sulle sue rovine all’inizio del 1900 e poi passato alla Francia dopo il 1° conflitto mondiale. Il tempo è notevolmente peggiorato e a Koenisbourg ci siamo presi un bell’acquazzone. Il Castello sorge piuttosto in alto e nelle belle giornate di sole si dovrebbe avere un bel panorama.
Troviamo ancora il tempo di trasferirci a Selestat e facciamo un giro in centro ma questa cittadina non ha niente di particolare. Qui vediamo sulla sommità di un tetto la seconda cicogna. Non lontano da Selestat c’è la caratteristica cittadina di Gertwiller (famoso villaggio della strega della favola di Hansel e Gretel) e sede del Musée du Pain d’Epices et de l’Art Populaire Alsacien (ossia il museo del Pan di Spezie e dell’Arte Popolare Alsaziana).
La strada dei vini proseguirebbe verso Obernai , St. Odile fino a Marlenheim dove finisce la Route des Vins d’Alsace ma noi decidiamo di raggiungere Friburgo anche perché da qui è comodo spostarsi in Germania; tralasciamo di visitare Strasbourg, la capitale dell’Alsazia e sede del Parlamento Europeo, perchè c’eravamo già stati due anni prima: E’ comunque una gran bella cittadina che merita una visita non frettolosa di almeno di un paio di giorni (a noi era piaciuto molto anche fare il giro sul battello).
Non avendo prenotato possiamo variare il programma a nostro piacimento, da Selestat prendiamo la strada 424 che si inserisce a Riegel nell’autostrada A5 (Basel-Karlsruhe) e poi proseguiamo per Friburgo.
In poco più di un’ora di viaggio siamo a Friburgo e riusciamo a raggiungere l’Hotel Kolping che avevo cercato a casa su Internet. L’hotel è vicino al centro e ci permette quindi di uscire fuori a cena la sera e poter visitare la città di Friburgo il mattino seguente.
Sulla strada 424 all’altezza di Marckolsheim ci sono le indicazioni per il Musée Mémorial de la Ligne Maginot, purtroppo è tardi (sono le 18 dobbiamo ancora arrivare a Friburgo e cercare l’Hotel) e rinunciamo a vederlo.
Cena a base di specialità tedesche nel ristorante dell’ Hotel Oberkirch (ottima cena, bello l’ambiente, servizio impeccabile) che si affaccia nella piazza della Cattedrale. Ci sono anche dei tavolini all’aperto ma visto il cielo grigio decidiamo di cenare all’interno …….. meno male perchè dopo non molto tempo si mette a piovere!
Non lontano da Friburgo si trova l’Europa Park, uno dei più grandi parchi di divertimenti Europei (autostrada A5 da Francoforte a Basilea, uscita 57b Rust).
Lunedi 11 agosto
Sveglia dopo una notte di pioggia e giro turistico della città di Friburgo sotto una leggera pioggerellina. Sarà anche il capoluogo della Foresta Nera ma non ci affascina molto: come in tante altre città tedesche medio grosse, gli edifici storici a causa dei bombardamenti della II Guerra Mondiale non esistono più e ci sono solo palazzi moderni e grandi centri commerciali, simili gli uni agli altri.
Andiamo a vedere la Cattedrale gotica (fa effetto vedere una foto esposta su una parete interna e scattata nel 1944 in cui l’unico edificio rimasto in piedi, dopo una serie di bombardamenti, è proprio la cattedrale con il suo alto campanile, tutto intorno è distruzione e rovina) poi le due torri (Martinstor e Schwabentor), gli Historisches Kaufhaus (un tempo edificio della dogana e del commercio), il più antico ristorante della Germania, l’Orso Rosso del 1120.
Ritorniamo in Hotel recuperiamo la macchina e partiamo per il cuore della Foresta Nera nella speranza che il tempo cambi.
Imbocchiamo la strada B31 in direzione Titisee e poi svoltiamo sulla strada B500 in direzione di Triberg passando attraverso Furtwangen dove c’è l’Uhrenmuseum (museo degli orologi, pare siano più di 8000!).
Pian piano ci addentriamo nel cuore della Foresta Nera nella regione del Baden-
Raggiungiamo le Deutchlands höchste Wasserfälle (le più alte cascate di Germania) vicino alla località di Triberg. Le schiumose acque del fiume Gutach formano ben 7 cascate (dislivello complessivo 163 mt). Le cascate sono inserite in un ampio parco naturalistico, qui si possono effettuare alcune brevi escursioni.
Non appena ci addentriamo nel parco vediamo uno scoiattolo, poi un altro, poi un altro ancora ….. è pieno di scoiattoli! I turisti buttano le noccioline e gli scoiattoli ghiottissimi sfidano bambini e macchine fotografiche per recuperarle. Per poterli vedere meglio aspettiamo che le persone davanti a noi si allontanino, rimaniamo completamente fermi e aspettiamo che qualche scoiattolo golosastro ritorni sui suoi passi, dopo poco lo scoiattolo arriva alla ricerca delle noccioline che aveva dovuto abbandonare prima perché era stato disturbato, ci passa praticamente sui piedi e si ferma a sgranocchiarne una vicino a noi, è buffissimo.
A Triberg c’è inoltre il Museo della Foresta Nera (Schwarzwaldmuseum) che occupa una superficie di 1600 mq e che permette di conoscere usi e costumi di questa zona.
Pranziamo in una tavola calda sul piccolo lago Bergsee all’ingresso di Triberg e poi ripartiamo per andare a vedere l’Orologio a Cucù più grande del mondo. Breve sosta ad un distributore per fare il pieno, azzeriamo il contachilometri (fino ad ora abbiamo percorso 795 km) e poi si riparte. Nella zona tradizionalmente si costruiscono (e vendono) gli orologi a Cucù e a Schonach presso l’Uhren-Park c’è il Weltgrosse Kuckucksuhr (questo cucù è entrato nel Guiness dei Primati nel 1997). L’uccellino, si fa per dire perché è molto grosso, esce ogni ora quindi è consigliabile andare a vederlo quando sta per scattare l’ora. A mio avviso è comunque un’attrazione che lascia il tempo che trova!
A giudicare dalle foto che ho visto nel locale dove abbiamo pranzato, in queste zone in inverno nevica molto e quindi si possono praticare sport invernali quali lo sci di fondo, nelle altre stagioni invece le piste ciclabili permettono di scoprire paesaggi pittoreschi, pedalata dopo pedalata.
Imbocchiamo la B33 in direzione Villingen-Schwenningen e poi la B27 in direzione Stuttgart e raggiungiamo a metà pomeriggio il Castello degli Hohenzollern a Hechingen, uscendo quindi dalla Foresta Nera. Dalla sommità della montagna questo castello fiabesco domina con la sua possente mole tutta la vallata sottostante. La macchina viene lasciata in un parcheggio ad una certa distanza e tramite una serie di scalinate e percorsi in salita si arriva finalmente all’ingresso del maniero. Siamo riusciti ad arrivare in tempo e in meno di mezz’ora parte l’ultimo tour guidato della giornata che, purtroppo, è in lingua tedesca. Gli interni non ci colpiscono particolarmente.
Quando terminiamo il giro è ormai tardi e decidiamo di trovare una sistemazione in zona, anche perché in giornata abbiamo già percorso un po’ di chilometri e pernottiamo all’Hotel Thum a Balingen (la camera è molto ampia e confortevole).
Martedi 12 agosto
Dopo colazione ripartiamo, percorrendo la B27, alla volta di Donaueschingen, città di residenza dei Füstenberg . Nel parco del loro castello, visitabile solo con visita guidata, vi sono le cosiddette Fonti del Danubio (Donauquelle), in realtà pare che si tratti delle sorgenti del Brigach.
Il Danubio nasce in una zona vicina alla confluenza del Brigach con il Breg, da qui il Danubio percorrerà 2860 prima di sfociare nel Mar Nero e attraverserà diversi stati.
Ripercorrendo praticamente la strada del giorno precedente arriviamo sul lago Titisee.
La particolarità di questo lago, immerso nel verde della Foresta Nera, è che non è solcato da barche a motore, si possono noleggiare barche a remi, canoe, pedalò oppure si può fare un’escursione su una dei 4 battelli elettrici che fanno il giro completo del lago.
E’ possibile fare il bagno, non lontano dall’imbarcadero di Titisee c’è l’unica zona attrezzata, perchè la temperatura dell’acqua non è bassa (18-24°C se abbiamo interpretato bene quanto ci hanno detto sul battello in lingua francese); Titisee è il “mare” dei tedeschi di queste zone, non esistono spiagge ma verdi prati sui quali sdraiarsi a prendere il sole.
Piste ciclabili e percorsi pedonali permettono di fare il giro del lago e di addentrarsi all’interno dei boschi. Facciamo un giro del lago in battello e poi una passeggiata a piedi lungo le sponde mentre decidiamo se noleggiare delle biciclette per farci un giro su una di queste piste ciclabili.
Il tempo decide per noi. Il cielo si rannuvola sempre di più e comincia lentamente a piovere.
Decidiamo così di andare a cercare l’Hotel sperando che nel frattempo il tempo migliori. Scartiamo il famoso Schwarzwaldhotel e optiamo per il Ringhotel Parkhotel Waldeck. Il costo della camera è accessibile (96€ con trattamento B&B), il posto è bello e quindi ci sistemiamo.
L’hotel ha a disposizione una discreta piscina coperta, due vasche idromassaggio, saune, bagni turchi. Insomma qui c’è una rifornita zona benessere e, visto che il tempo è notevolmente peggiorato (si è abbattuta sulla zona una bella bufera) ne approfittiamo!
La sera ceniamo in Hotel e sia la cucina che il servizio sono validi. Più tardi, guardando le previsioni meteo, non ci sono buone notizie, pare che il maltempo (si parla solo di cielo nuvoloso) durerà fino a Domenica. Stabiliamo di fermarci a Titisee e di usarlo come punto di partenza per delle escursioni nella Foresta Nera (St Peter, St Margen, la valle Glottertal ecc.) e di fermarci in Germania fino a Domenica nel primo pomeriggio poi spostarci verso la Francia in modo da essere di nuovo in Alsazia il Lunedì mattina e poter acquistare qualche bottiglia di vino, quindi fare rientro con comodo in Italia.
Mercoledi 13 agosto
Dopo una ricca colazione in Hotel, purtroppo dobbiamo rivedere i nostri piani. Al Waldeck Hotel non c’è più posto per pernottare le due notti successive, è periodo di Ferragosto ed è completo.
Sta ancora diluviando, anche altri Hotels dotati di confortevoli zone benessere / beauty farms sono al completo, non ci sono speranze di miglioramento del meteo fino a Domenica. Cambiamo di nuovo il programma e ci spostiamo verso l’Alsazia.
Non siamo così lontani dalla Francia, faremo acquisti nel pomeriggio e poi ci avvicineremo all’Italia.
La Foresta Nera è bella ma va girata con un clima meno piovoso. Non possiamo fare né escursioni a piedi né in bici e ci tocca spostarci da Titisee per trovare un altro Hotel, pensiamo a questo punto sia meglio optare per il rientro.
Ritorniamo a Eguisheim dove visitiamo la piccola cantina di un produttore, poi degustiamo un paio di vini bianchi ed infine acquistiamo del Grand Cru e del Riesling.
Percorrendo la famosa Route des Vins andiamo poi a Ollwiller a fare qualche altro acquisto (bottiglie di Sylvaner).
Imboschiamo tutto nel bagagliaio della macchina, sperando che gli Svizzeri non ci controllino a Basilea quando attraverseremo la frontiera e ci prepariamo al viaggio di rientro. Alla frontiera non ci degnano di uno sguardo!
Arriviamo nella zona di Lucerna verso le 18 e cominciamo a cercare una sistemazione per pernottare. Dopo un paio di Hotels che sono al completo troviamo una pensione a conduzione famigliare, l’Hotel Rossli a Horw, piccolo paese fuori Lucerna.
Giovedi 14 agosto
Durante la notte si è scatenato il finimondo, ha piovuto e c’è stata pure una bufera di vento ma al mattino per fortuna è solo nuvoloso.
Ripartiamo e questa volta percorriamo il lungo tunnel del San Gottardo, passiamo ancora da Ponte Tresa e nel primo pomeriggio ritorniamo a casa senza aver trovato traffico.
Note:
- Chilometri percorsi: 1700 km totali
Periodo: 8/14 Agosto 2004
Link utili:
- Ufficio Turistico d’Alsazia:https://www.tourisme-alsace.com/it oppure http://www.visit-alsace.com/ ,
- Ufficio Turistico Foresta Nera: http://www.blackforest-tourism.com/
- Sito Parkhotel Waldeck: http://www.parkhotelwaldeck.de/
- Catena Logis de France: http://www.logis-de-france.fr/it/index.htm
Nota:
Alcuni amici hanno soggiornato, successivamente alla nostra vacanza, nell’Hotel Dorint An der Thermen Freiburg e, visto che si sono trovati bene, aggiungo alcuni dati in questo post scritto un po’ di tempo fà. L’hotel si trova alla periferia di Friburgo ma è comunque piuttosto comodo per poter effettuare una visita alla città e nella Foresta Nera. Inoltre è vicinissimo alle sorgenti calde del Keidel Mineral-Thermalbad (bagni termali minerali di Keidel) le cui proprietà curative sono note da secoli. Insomma questo hotel sembra essere una sosta ideale sia per effettuare una visita nella zona che per ricaricare le batterie.
Grazie a te per il tuo interessamento. Ho trovato questo sito in Italiano http://www.tourisme-alsace.com/?lg=it
L’Alsazia è bella ma anche in Piemonte e in numerose altre regioni Italiane ci sono tante belle zone ricche di vigneti: io penso che i Francesi si sappiano “vendere meglio” rispetto a noi. Cosa ne pensate?
Complimenti per questo diario di viaggio, eccezionalmente dettagliato, che mi ha fatto rivivere le stupende giornate trascorse in Alsazia. Mi sono recato nella regione francese nel giugno 2005 [periodo forse più indicato dal punto di vista climatico], in occasione della fiera evento di minerali e gemme a Sainte-Marie-aux-Mines [zona stupenda per la natura incontaminata dei Vosgi]. Ho esplorato, in particolare, l’area attorno a Haute-Koenigsbourg : Saint-Hyppolite, Bergheim, Riquewir ecc. nonchè Selestat [interessante la biblioteca, che vide tra i suoi illustri visitatori Erasmo da Rotterdam] e Strasburgo, capitale d’Europa [magnifica cattedrale ma città smorta].
Un consiglio: se ci torni, cerca anche di risparmiare, in Alsace puoi facilmente spendere poco tra bed & breakfast [sono ottimi, quasi “di lusso”, specialmente quelli presso cantine vitivinicole] e ristoranti tipici. Inoltre l’Alsazia si presta all’avventura [e ai piacevoli imprevisti] proprio per la sicurezza che si ha di non incappare in brutte sorprese; perciò prenotare riduce il divertimento!
Una domanda: è possibile che non ci sia un sito in italiano chiaro ed esaustivo sull’Alsazia? Io non ne ho trovato uno.
Grazie ancora
VALENTINO LIBERTO, Bolzano/Bozen
p.s. di cicogne ne ho contate una dozzina o più [a Ribeauville e Hunawihr] !!!